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FIRENZE – Nel luglio del 1966 l’Inghilterra si appresta a vincere il 1° mondiale della sua storia e mentre l’Italia si lecca le ferite per l’eliminazione ai gironi nel quartiere residenziale romano della Bufalotta nasce un bambino chiamato Angelo che di cognome fa Di Livio…farà molta strada giocando da interno o ala destra adattandosi poi a terzino prendendo confidenza con ambo le fasce rendendosi tanto umile quanto disposto al sacrificio guadagnandosi il soprannome di “soldatino” da parte di niente meno che Roberto Baggio e poco dopo lo noteranno tutti.

A 15 anni lascia la sua prima squadra per andare a giocare nella Roma, club per cui ha sempre tifato, e vincere in soli 2 anni il Torneo di Viareggio 1983 iniziando a trascorrere la sua prima parte di carriera fra Reggiana, Nocerina, Perugia (116 gettoni con 5 gol fra tutte e 3), con gli umbri riuscirà a tornare in Serie B nel 1989 ma non fa in tempo a godersela che viene acquistato dal Padova.

Resta in Veneto per 5 anni portando un altro club alla promozione, ma stavolta in Serie A oltre a totalizzare 138 apparizioni legate a 13 marcature.

La svolta definitiva arriva nell’estate del 1993 con l’acquisto, per 4 miliardi di lire, da parte della Juventus: si ergera’ a colonna portante del ciclo vincente degli uomini di Lippi dopo un’iniziale stagione di rodaggio con Trapattoni…potrà vantare nella sua bacheca 3 scudetti, 2 coppe nazionali, 1 supercoppa di lega, 1 Champions League, 1 coppa intercontinentale, 1 supercoppa Europa nell’arco di soli 6 anni (1993-1999) oltre a vari altri podi come 1 campionati falliti per poco assieme a 3 finali europee perse e a guadagnarsi la nazionale con cui metterà assieme 40 tessere senza mai segnare ma partecipando agli europei 1996 e 2000 (arrivando in finale contro la Francia) oltre al mondiale 2002.

Il suo divorzio dai bianconeri avviene controvoglia nel 1999 dopo aver toccato il cielo a più riprese; si trasferisce a Firenze dove vince la coppa Italia e perde la supercoppa nel 2001…sembra un nuovo inizio ma si rivelerà la fine: nel 2002 la viola retrocede e l’anno dopo fallisce dovendo cambiare nome oltre a dover ripartire dalla C2, ma proprio qui si vede la grandezza di Di Livio…accettare di divenire capitano della squadra e dare tutto per riportarla in massima lega non è un gesto che avrebbero fatto tutti, specie alla sua età; nel 2004 i toscani tornano al loro posto ma “soldatino” non ha ancora finito il suo lavoro e si danna per riuscirli a salvare nel campionato 2004/2005: solo a risultato ottenuto decide di ritirarsi d’accordo con i Della Valle che non gli rinnovano il contratto divenendo così allenatore nelle giovanili dei giallorossi capitolini.

609 partite e 29 gol con i club fra Serie A, B, C da aggiungere alle 40 partite in nazionale senza contare tutti i traguardi collettivi ottenuti: Angelo Di Livio, il soldato che scese dal paradiso all’inferno senza paura di sfidarlo.

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