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La guardia azzurra: “Queste partite spesso di decidono per dei dettagli. Siamo arrivati fin qui grazie alla difesa, ora non possiamo pensare di fare una gara da 100 punti. Molto si deciderà in area”

ISTANBUL – Mancano ancora due giorni, alla sfida tanto attesa: Italia-Serbia, vale l’ingresso in semifinale. Come si vince, in attacco o in difesa? “Se siamo arrivati fin qui è grazie alla difesa, non possiamo pensare di giocare contro la Serbia e fare una gara di 100 punti – spiega Pietro Aradori, che nella prossima stagione giocherà nella Virtus Bologna – non è il nostro modo di giocare. Dovremo fare un grande lavoro contro i loro lunghi, Marjanovic è spesso decisivo, se non c’è lui c’è Kuzmic. E poi dovremo limitare Bogdanovic, il loro faro in attacco. Molto si deciderà in area, se riusciremo a essere presenti lì avremo una grande chance per vincere la sfida”. Aradori in Nazionale non è la punta principale in attacco come gli è successo negli ultimi anni con Reggio Emilia: con Messina è chiamato più a un ruolo di sacrificio e disciplina tattica. “Quando entri dalla panchina devi essere pronto a capire come va la sfida, spesso la partita non viene a te o la prendi come vorresti, ma devi scegliere varie strade e aiutare la squadra – spiega. L’ho dimostrato nella mia carriera che non è un problema fare punti per me, quando vuoi vincere qualcosa come voglio farlo io e vogliono farlo tutti devi essere in grado di togliere qualcosa dal tuo repertorio per metterti al servizio della squadra e sacrificarti, anche se lo faccio molto, ma molto volentieri. Finora ho, anzi abbiamo disputato un ottimo Europeo, con degli alti bassi come è normale che ci siano e la testa è già alla partita con la Serbia “.

QUARTI MALEDETTI — È la terza volta di fila che l’Italia raggiunge i quarti, nelle due precedenti è stata eliminata sempre dalla Lituania: questa è dunque probabilmente l’ultima occasione per i giocatori attorno ai trent’anni per vincere qualcosa. “Non abbiamo l’ansia da prestazione, sappiamo che può essere una delle ultime occasioni per una parte del gruppo storico per raggiungere un risultato tutti assieme – conclude la guardia azzurra -, ma abbiamo fatto tesoro dei nostri errori e mercoledì sera vogliamo portare in campo la lezione imparata. Le partite di alto livello spesso si decidono per dei dettagli, che non vuol dire che devi bocciare una generazione intera se non passi o al contrario essere tutti da Nba. C’è sempre un bilanciamento nelle cose”. Stamattina lunga riunione tecnica, pranzo e riposo. Dalle 17, due ore di allenamento nella palestra accanto alla Sinan Erdem Arena.

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