Condividi l'articolo
La Virtus capolista del girone Ovest contro l’insoddisfatta squadra piemontese che ha solo sei punti

MILANO – Se guardassimo soltanto la classifica, sarebbe difficile parlare di big-match. Dopo otto giornate, la Virtus Roma guida il girone Ovest in solitaria a quota 14, mentre Tortona arranca nelle zone basse con la miseria di sei punti, appena un passo prima dell’inferno playout.

Un divario tra le due squadre davvero esagerato, che rende poca giustizia al valore dei piemontesi, reduci da un avvio di stagione incredibilmente travagliato: solo di recente hanno iniziato a trovare gioco e risultati. Praticamente l’opposto di quanto accaduto alla Virtus, finora quasi perfetta: l’unico stop alla seconda giornata in quel di Bergamo, il classico black-out in cui nulla funziona e vieni travolto (-21).

Per chi ama le emozioni, c’è l’inedita sfida tra i fratelli Mirza e Amar Alibegovic, figli del grandissimo Teo. Appuntamento domenica alle 17 al Pala OltrePo’ di Voghera.

QUI TORTONA — Per lungo tempo i dirigenti del club piemontese devono aver pensato di trovarsi in mezzo a un incubo: l’obiettivo era puntare alle zone alte della classifica e il mercato estivo ne ha seguito la spinta; gli infortuni a ripetizione fin dai primi allenamenti hanno però frenato ogni entusiasmo e la pre-season costantemente a ranghi ridotti è stato il prologo ad un avvio di campionato tragico, con la squadra mai al completo e un ambiente nervoso e irrequieto.

Un tris di sconfitte e salta la panchina di coach Lorenzo Pansa, sostituito da Marco Ramondino; poi la vittoria casalinga contro Scafati, quindi ancora un paio di sconfitte (drammatica quella in casa con Rieti, chiusa con 48 punti segnati), prima del derby a Casale Monferrato, che si preannuncia come k.o. definitivo, visto che ci sono ben cinque senior out. Invece no: i veterani dello spogliatoio (Ndoja-Blizzard-Gergati) rispolverano i colpi migliori e la portano a casa alla vecchia maniera, davanti a un PalaFerraris incredulo.

È la svolta? Lo vedremo, intanto domenica scorsa a Cassino è arrivato il terzo successo e l’ambiente si sta tranquillizzando: contro la Virtus rientrerà Knowles, forse anche Garri.

QUI ROMA — Che il roster fosse competitivo e il progetto del presidente Toti e di coach Bucchi fosse ambizioso, era noto. Però un avvio così positivo non era prevedibile, per lo meno non in proporzioni così straripanti. Se escludiamo il passo falso di Bergamo, probabilmente una serata storta, il cammino della squadra capitolina è immacolato e non si può neppure dire che sia dovuto ad un calendario facile, perché ha già incontrato alcune delle avversarie più toste del girone: ha espugnato Biella, Latina e Capo d’Orlando; in casa non ha mai perso, vincendo il derby e le sfide con Cassino, Casale e Trapani.

La Virtus è una squadra solida, che segna 80.1 punti a gara, catturando 40.1 rimbalzi e fatturando 90 di valutazione. Nic Moore ed Henry Sims sono illegali per questa categoria, difficile che le squadre avversarie riescano a bloccarli: il primo gira a 14.9 punti e 3.1 assist di media; il secondo domina le aree, con 18.9 punti, 11.8 rimbalzi e 2.4 stoppate. Intorno a loro, gli italiani completano alla perfezione: Landi, Sandri, Tommaso Baldasso, Chessa, Santiangeli, oltre ad Alibegovic.

Se c’è un problema per coach Bucchi, è l’infortunio di Andrea Saccaggi, che non è ancora pronto al rientro. E poi in rete si è sparsa la notizia di un possibile forfait a Tortona di Sims, che sarebbe tornato negli States per problemi famigliari: la società però non conferma la notizia.

Lascia un commento