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Il presidente, dopo l’esclusione dal campionato e dopo i due appelli respinti in sede federale, preannuncia: “Se qualcuno ha deciso la condanna a morte della Virtus, si sbaglia”

ROMA – Claudio Toti non si arrende. Il ricorso della Virtus Roma contro l’esclusione dalla A2 decretata dal Consiglio Federale (per il pagamento ritardato della rata per l’iscrizione al campionato) è stato rigettato dal Tribunale Federale e dalla Corte d’Appello Federale, ma il patron del club che fu campione d’Italia e campione d’Europa preannuncia battaglia, sotto forma di ricorsi al Collegio di Garanzia del Coni e al Tar del Lazio e forse al Consiglio di Stato. Ma prima di presentare il ricorso al Coni, la Virtus dovrà attendere le motivazioni della Corte d’Appello, attese nel giro di dieci giorni.

ACCUSE ALLA FIP – Toti non si arrende, e pone l’attenzione sull’errata indicazione della data della deadline da parte della Fip, come ha detto in conferenza stampa: “Se qualcuno ha deciso la condanna a morte della Virtus, si sbaglia: ci rimangono due gradi in cui faremo valere le nostre ragioni. Il Consiglio Federale non vuole riconoscere un proprio errore, e per questo è disposto a far sparire una realtà importante del basket italiano, pensando che a Roma possa bastare una squadra che non si chiama Virtus (l’Eurobasket neopromossa in A2). Il nostro presunto ritardo di 15 ore nel bollettino MAV non è un ritardo, perché rispetta esattamente la data indicata nella delibera del Consiglio federale del 29 aprile 2016, e la duplice modifica postuma del documento della Fip ne è la prova. Qualcuno dovrà rispondere del perché è stata modificata ufficialmente questa delibera intervenendo silenziosamente sul sito, senza che nessuno se ne accorgesse. Quando noi abbiamo segnalato, solo allora è stata fatta una modifica pubblica”.

RICORSI – Toti ha aggiunto: “La decisione del Tribunale federale in prima istanza è lacunosa di motivazioni, e ha giustificato un’assurda decisione. La Corte Federale ha rigettato il reclamo ed è singolare quanto è successo: soltanto un’ora e venti per decidere, ben dieci giorni per pubblicare le motivazioni… Questo mi fa pensare male, che si vogliono allungare i tempi, che si voglia impedire l’arrivo entro Ferragosto al Collegio di Garanzia del Coni, eppure noi abbiamo ancora fiducia nella giustizia sportiva, vogliamo andare avanti e dimostrare che l’errore è della Fip. La Virtus ha il diritto di continuare a giocare, e troviamo assurdo escludere una società con la storia della Virtus per un potenziale ritardo di 15 ore, di fronte a 60 anni di storia di basket, mentre spesso e volentieri i campionati sono falsati da squadre che non pagano contributi o giocatori. Quanto ai nostri giocatori, al nostro coach e al nostro gm, ad oggi nessuno ha chiesto la risoluzione del contratto”.

TOBIA – Accanto a Toti ha parlato l’avvocato Gianfranco Tobia: “Siamo stati non ammessi al campionato di A2 con una delibera che recita una sola motivazione: la Virtus Roma non ha adempiuto all’obbligo di pagamento previsto dalle DOA e dalla delibera federale del 29 aprile 2016. Nella delibera di non ammissione però si fa anche riferimento a una ulteriore delibera della Comtec e a un documento della segretaria federale che dovrebbero essere allegati: noi però non li abbiamo ancora ricevuti, e siamo stati costretti a impugnare un provvedimento federale che conosciamo solo per metà. Le DOA, poi, non prevedono alcun termine perentorio: l’unico consiste nel deposito della fideiussione entro il 7 luglio, e l’abbiamo rispettato. La delibera del 29 aprile indicava invece la data di pagamento entro il 9 luglio, e questa data che noi abbiamo rispettato è rimasta inalterata sulle pagine del sito. Quando abbiamo saputo dell’anticipo al 7, ho interpellato un membro del Consiglio Federale che mi ha dato ragione, poi mi ha sottolineato la nuova data. Abbiamo allora chiesto una perizia informatica, accertando che alle ore 13.49.13 dell’11 luglio la pagina è stata silenziosamente modificata. La Virtus Roma è in regola e sta subendo un affronto”.

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