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Aveva 70 anni ed era malato da tempo. Con il club brianzolo vinse uno scudetto, una Coppa Intercontinentale, 3 coppe Korac, 2 coppe delle Coppe a metà degli anni Settanta

MILANO — Il basket italiano e la Pallacanestro Cantù piangono la scomparsa di Robert “Bob” Lienhard, deceduto dopo una lunga malattia all’età di 70 anni. Lienhard era nativo del Bronx ma da quando ne aveva 22, giovane matricola uscita dall’Università di Georgia, abitava in Italia dove aveva trovato moglie e anche un passaporto italiano che ai tempi sfruttò solo nei campionati minori. “Mi sento più brianzolo che americano – aveva detto in una recente intervista – Qui sono cresciuto come persona e professionista, negli Usa sarei stato solo un numero”. Arrivò a Milano nel 1970 chiamato da coach Sandro Gamba per giocare nel Simmenthal, ma le sue qualità non si sposavano con le ambizioni e il sistema dello squadrone milanese così venne dirottato a Cantù.

LA STORIA — Aldo Morbelli, il presidentissimo canturino, lo notò proprio durante un’amichevole Milan-Cantù. In quella partita Lienhard era un avversario ma diventò subito il totem della squadra, allora abbinata Forst, che vinse uno scudetto, una Coppa Intercontinentale, 3 coppe Korac, 2 coppe delle Coppe a metà degli anni 70. Era il lungo che sublimava le qualità di Pierlo Marzorati, Charlie Recalcati e Fabrizio Della Fiori, i tre moschettieri italiani di quella squadra che diventò una potenza europea. Sotto coach Arnaldo Taurisano, i muscoli ma soprattutto l’intelligenza di Lienhard fecero spesso la differenza. Famoso lo schema che lo portava con un blocco cieco a liberare l’entrata a canestro di Marzorati. Non era un tiratore, non segnava valanghe di punti ma era un leader silenzioso. Con l’avvento del doppio straniero venne accoppiato ad Hawthorne Wingo che arrivava dalla Nba poi i problemi alla schiena lo fecero uscire dalle rotazioni di Cantù e dopo 8 stagioni, nel 1978, dovette lasciare la serie A. Due anni dopo, in attesa del passaporto italiano tornò in B a Treviglio e quindi a Monza ma non riuscì più a rientrare nel massimo campionato e così a 35 anni decise di ritirarsi ma non tornò negli Usa preferendo rimanere in Brianza. Negli ultimi tempi, colpito dalla malattia, si era trasferito a Como. In un comunicato, la Pallacanestro Cantù, esprimendo tristezza, definisce la scomparsa di Lienhard “ una perdita dolorosa per i tifosi canturini e non solo”.

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