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Il campionato alza ancora di più l’asticella: tre ritorni e due arrivi, cinque grandi giocatori internazionali sbarcano in Italia

MILANO — Tre grandi ritorni, due novità assolute, cinque giocatori di talento, pedigree europeo e internazionale pronti ad alzare il livello del campionato italiano. Raduljica, Hickman, Johnson-Odom, Maynor e Landry sono tra le più interessanti addizioni della serie A 2016/17.

MIROSLAV RADULJICA (1988, SERBIA, PIVOT, MILANO) — Medaglia d’argento con la nazionale serba alle Olimpiadi, è l’aggiunta più intrigante dei campioni d’Italia dell’Olimpia Milano. Dietro Pau Gasol, il miglior pivot, per rendimento (14.8 punti, 61.2% da 2), nel lungo cammino di Rio, nel quale ha messo assieme anche una partita da 25 punti nella semifinale dominata contro l’Australia. Forse gli manca un pizzico di continuità e presenza a rimbalzo, però è un giocatore con dimensione europea importante e margini di crescita. All’esordio in Italia.
RICKY HICKMAN (1985, USA, PLAY, MILANO) — Veteranissimo alla nona stagione europea, terza nel campionato italiano, già assaggiato prima con Casale Monferrato (10/11), poi con Pesaro (11/12). È l’unico arrivato in Italia ad aver giocato la Final Four di Eurolega di Berlino, chiusa a 4 punti e 5’ di media con il Fenerbahce di Zelimir Obradovic. Nel 2014 il playmaker americano aveva alzato il trofeo a Milano con il Maccabi Tel Aviv, nel quale era spalla ideale di Tyrese Rice. Bloccato dagli infortuni, viene da una stagione a singhiozzo, ma ha talento, Qi cestistico e la voglia di tornare ad un ruolo centrale all’interno della propria squadra.
DARIUS JOHNSON-ODOM (1989, USA, PLAY, SASSARI) — A 27 anni è nel pieno della maturità, tanto che lo scorso anno l’Olympiacos lo prelevò a stagione in corso dal Trabzonspor facendolo esordire (12 partite, 4.1 punti, 42.1% da 3) in Eurolega. Con Cantù, nel 2014/15, in Italia (14.4 punti, 54% da 2, 4 assist) ed in Eurocup (15.7 punti, 3.4 assist) aveva messo assieme cifre molto interessanti. Può giocare tanto da playmaker, quanto da guardia, fisicamente devastante, difficile da fermare in campo aperto. Una delle addizioni più importanti del prossimo campionato italiano.
ERIC MAYNOR (1987, USA, PLAY, VARESE) — Ha giocato 267 partite (14.6 minuti, 4.3 punti, 35% da 3) nella Nba con Utah Jazz, Oklahoma City Thunder, Portland Trail Blazers, Washington Wizards e Philadelphia 76ers. Torna a Varese dopo un anno di stop per un infortunio al legamento crociato. Nel girone di ritorno della Serie A 2014/2015, sotto la guida di Gianmarco Pozzecco prima e di Attilio Caja poi, aveva messo a referto 13.5 punti con 4.1 rimbalzi e 7.4 assist di media. Varese lo ha rivoluto come regista titolare e leader di una squadra che vuole essere competitiva in Europa e tornare nei playoff del campionato italiano.
MARCUS LANDRY (1985, USA, ALA, BRESCIA) — L’ala forte su cui Brescia ha puntato molte delle proprie fiches nell’estate del ritorno in serie A a distanza di 28 anni dall’ultima volta. Fratello di Carl (513 gettoni di presenza in Nba), si è costruito una solidissima carriera europea in Spagna, tra Manresa, Siviglia, Saragozza e San Sebastian, dove lo scorso campionato ha segnato 14 punti di media con il 42.9% da 3. Lungo atipico, in prospettiva Nba sarebbe dovuto essere un’ala piccola: può attaccare il ferro, come aprirsi per un tiro, tanto è vero che in carriera non è mai sceso sotto il 33% dalla linea dei 3 punti. Esordiente assoluto in Italia, la salvezza di Brescia passa anche da lui.

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