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totoScatta il toto-allenatore, piaccia o no è la legge del calcio. Ci sono due scenari. Ecco il primo: Pioli esonerato anticipatamente, in panchina Simone Inzaghi. Ecco il secondo: Pioli via a giugno, dentro il sostituto per il futuro. I nomi? Mihajlovic, Prandelli, occhio a Walter Mazzarri. Tra i giovani in corsa ci sono Oddo, Brocchi e lo stesso Simone Inzaghi. Sono più distaccate le candidature estere, da tempo si narra di piste turche: Hamzaoglu (ex Bursaspor) ed Ersun Yanal (ex Turchia, uno scudetto con il Fenerbahçe nel 2013-2014).

Il soggiorno prolungato di Tare a Istanbul (in occasione dell’andata con il Galatasaray) ha scatenato una ridda di voci. Servono certezze, serve un allenatore da serie A, capace di ricostruire. Sulla scelta, da sempre, l’ultima parola è di Claudio Lotito.

Prima di puntare su Tizio o Caio fa scattare le consultazioni, ogni cambio tecnico è un parto. Lotito non è il tipo che decide nel giro di poche notti o di 24 ore. A dicembre, tanto per citare un esempio recente, contattò vari tecnici (da Lippi Guidolin passando per Trapattoni), ma alla fine tenne Pioli. L’esonero dell’allenatore biancoceleste fu vicinissimo nella notte di LazioJuventus (0-2). La stagione è compromessa, serve un miracolo per raddrizzarla. Eventuali figuracce contro Milan e Roma non sarebbero perdonate. Esonero anticipato o no, c’è da pensare al futuro. Lotito, volendo, ha tre mesi e mezzo di tempo per individuare un nuovo allenatore. Aveva puntato su Pioli, aveva deciso di aprire un ciclo lungo con lui. Ma le stagioni delle conferme sono sempre le più difficili per gli allenatori che lavorano alla corte del presidente. In tre mesi e mezzo può succedere tutto e il contrario di tutto. Tanti procuratori proporranno nomi su nomi, si registreranno colloqui continui a Villa San Sebastiano e a Formello. Tutti culleranno la speranza di allenare la Lazio, solo uno ci riuscirà.

Di admin

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