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La nazionale di Nicolato ha messo in mostra agli Europei tanti prospetti interessanti: Kean della Juve vale già 15-20 milioni, su Tonali del Brescia hanno già messo gli occhi tutte le big. Ma c’è anche chi giura sul sicuro avvenire di tanti altri: in primis Bettella, Zaniolo e Capone

ROMA – Non sarà certo un secondo posto a rallentare il futuro radioso degli azzurrini dell’Under 19. Nella squadra di Nicolato che si è messa in evidenza agli Europei in Finlandia non mancano davvero i giocatori di talento. La punta di diamante è sicuramente Moise Kean che in bacheca, a soli 18 anni, può già vantare uno scudetto e una Coppa Italia con la Juventus. Cresciuto a Torino e di proprietà dei bianconeri vale già tra i 15 e i 20 milioni. Reduce da una stagione altalenante (19 presenze e 4 reti) e sfortunata a Verona, culminata con la retrocessione in B, quest’anno punta al riscatto. La Juve lo darà via ma non vuole perderlo: lo cederà solo a chi le garantirà il diritto di riacquisto. Nato a Vercelli da genitori ivoriani, Kean è un giocatore esplosivo che ha nella velocità e nella potenza le sue doti migliori. Ricorda il primo Okaka. L’augurio è che possa avere una carriera ben più luminosa.

BRIGNOLA E TONALI VALGONO GIA’ 10 MILIONI – Valgono già 10 milioni Brignola e Tonali. Il primo si è fatto conoscere da tutti con una brillante stagione disputata nel Benevento (18 presenze e 3 reti). Le sue ottime doti di contropiedista e il tempismo negli inserimenti hanno convinto il Sassuolo ad acquistarlo per non far rimpiangere Politano. Tonali pare un predestinato: ha personalità, visione di gioco, ottimi piedi. C’è chi lo paragona ad Albertini o Pirlo. Su di lui sono già piombate Juve, Roma e Inter. Difficilmente resterà a lungo a Brescia dove è cresciuto e ha messo in bagaglio un brillante anno d’esperienza in serie B (19 presenze e 2 reti).

BETTELLA E ZANIOLO, DUE PREDESTINATI – Altri due ragazzi che dovrebbero sicuramente emergere sono Bettella e Zaniolo. Il primo è reduce da una stagione da protagonista con l’Inter Primavera con cui si è laureato campione d’Italia. I nerazzurri lo hanno ceduto all’Atalanta per 7 milioni. Lui sogna di seguire le orme di Caldara. Ha senso dell’anticipo ed è bravo di testa. Qualità fondamentali per diventare un difensore centrale d’eccellenza. Zaniolo è salito alla ribalta suo malgrado quest’estate per essere stato dato in contropartita alla Roma dall’Inter nella trattativa Nainggolan. Ma in realtà in ambito giovanile un nome se l’è già fatto: è stato tra i principali protagonisti dello scudetto Primavera nerazzurro con 13 reti di cui una decisiva in semifinale contro la Juve. Piedi buoni e facilità d’inserimento lo fanno da tutti ritenere una mezzala dal roseo avvenire.

CAPONE E SCAMACCA ALL’ATTACCO DEL FUTURO – Occhio poi a Capone e Scamacca. Il primo, reduce da una stagione da protagonista in serie B con il Pescara (24 presenze e 6 reti), è appena rientrato all’Atalanta. Gasperini di lui ha già detto: “Ha classe, è un vero talento. Con la Primavera faceva sempre la differenza”. Sotto la sua ala protettrice non potrà che crescere. Scamacca è uno dei tanti prodotti del settore giovanile della Roma. Dopo una parentesi alla Cremonese è tornato quest’estate al Sassuolo dove punta a mettersi in mostra. E’ un gigante (195 cm x 85 kg) che, malgrado la stazza, ama svariare sul fronte d’attacco e sa difendere bene palla. E’ sicuramente un talento con ampi margini di crescita.

BELLANOVA, CANDELA E TRIPALDELLI: PICCOLI ESTERNI CRESCONO– Senza far torto a Pinamonti, già in orbita prima squadra nell’Inter, o ai jolly Frattesi e Melegoni, un’ultima parola va spesa sugli esterni difensivi Bellanova, Candela e Tripaldelli. Specie in un momento in cui la nazionale fatica a trovare gli eredi di Darmian, De Sciglio e Zappacosta. Tanto che si è dovuto ricorrere alla naturalizzazione di Emerson Palmieri. Non saranno i nuovi Benarrivo e Maldini ma meritano di essere fatti crescere con calma. L’Italia ha bisogno anche di loro per porre le basi per ripartire dopo la cocente delusione della mancata qualificazione ai Mondiali.

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