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Ci sono quelle date, nella vita di chi è appassionato di calcio, che sai un giorno arriveranno ma vorresti non arrivassero mai. L’esempio corre inevitabilmente al 28 maggio del 2017 quando, terminata partita col Genoa, Francesco Totti annunció il suo ritiro dalla scena agonistica. Non meno emozionante, ma anche commovente, lo è anche la giornata di oggi: un banale 14 maggio 2019 all’ora di pranzo in cui Daniele De Rossi ha comunicato ufficialmente la conclusione della sua lunga carriera con la maglia della Roma. Non un ritiro però, perché probabilmente si concederà una parentesi all’estero, probabilmente nella MLS americana. La storia del numero 16 di Ostia in giallorossa, preceduta dalla trafila nel vivaio, è iniziata ufficialmente il 30 ottobre del 2001 contro l’Anderlecht: all’età di 18 anni e 5 mesi quando al 71’ prese il posto di Ivan Tomic. Da lá in avanti 18 stagioni condite da esaltanti soddisfazioni a cocenti delusioni, da trionfi ma anche da cadute dalle quali ha saputo rialzarsi con il carattere e la grinta, la garra charrua come la chiamano in Sudamerica, che lo ha sempre contraddistinto. Grande calciatore e grande uomo, capace di metterci la faccia e di parlare senza peli sulla lingua come solo i veri leader sanno fare. “Con i tifosi della Roma – ha detto il centrocampista – ci siamo scelti a vicenda. Tornassi indietro rifarei tutto e giurerei di nuovo amore a questa maglia”. A De Rossi è stato offerto un posto nella dirigenza, ma con ogni probabilità continuerà a giocare in America o Cina. Daniele grazie di tutto e non ti nascondo che anche a me, che pure in 30 anni di calcio ne ho viste molte, è scappata la lacrimuccia. Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto è che sei stato per noi romani e romanisti, ma anche per la gentilezza, disponibilità e correttezza che hai sempre dimostrato con noi operatori dell’informazione. In bocca al lupo per ciò che il tuo futuro, calcistico e personale, riserverà!

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