Condividi l'articolo
Malagò: “Mercoledì il commissariamento”

ROMA – Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, si è dimesso dal suo incarico dopo pochi minuti dall’inizio della riunione del consiglio federale che si è svolta in Via Allegri. Più tardi in conferenza stampa ha detto: “Le mie colpe per la mancata qualificazione al mondiale? Forse non essere intervenuto a Milano per cambiare allenatore alla fine del primo tempo…”. E ancora: “Ho solo un interesse, portare a termine questi 90 giorni. Se quel palo (di Darmian nell’andata del match contro la Svezia, ndr) fosse entrato, Tavecchio era un campione ma questa politica, questa amministrazione dello sport, non può andare avanti così. Le riforme non possono essere decise su un campo di calcio. Ditemi le altre federazioni cosa fanno…”.

Intanto il presidente del Coni, Malagò, annuncia la volontà di commissariare la Figc. “Per mercoledì è convocata una giunta straordinaria. Il commissariamento mi pare l’unica soluzione”. In una pausa dei lavori degli Stati generali dello sport italiano in corso a Roma, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commenta con i cronisti le dimissioni di Carlo Tavecchio. “I fatti erano chiari, oggettivi, l’ho detto più volte nei giorni scorsi: un Consiglio federale completo, forte, compatto avrebbe potuto pensare ad alternative diverse ma la situazione era tale che per prevedere che si sarebbe arrivati alle dimissioni del presidente non ci voleva uno scienziato”. “C’è un presidente federale che si è dimesso – conclude Malagò – due componenti importanti come le Leghe di A e di B senza rappresentanti, altre componenti che hanno preso orientamenti diversi: consiglierei agli amici del calcio che non è il caso di farsi dell’altro male. Il nome del commissario? È presto per farlo, non dipende da me, io personalmente ho un’agenda molto complicata e un’olimpiade a novanta giorni, molto lontana e con un fuso orario notevole».

Lascia un commento