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FIRENZE – Eccoci giunti alla fine di un altro entusiasmante sabato di Serie A ed in attesa fervida delle gare rimanenti: sembrava che le emozioni fossero già state molte sui campi di Brescia, Bologna, Ferrara facendoci avere un’ulteriore conferma che il campionato è più vivo che mai ma a quanto pare siamo solo all’inizio di una giornata di fuoco: all'”Artemio Franchi” Fiorentina e Milan hanno rispolverato alcune pagine del loro passato maggiormente glorioso rendendosi protagonista di un confronto mai morto fino al fischio finale dimostrando che non sono solo i campioni come Ibrahimovic a dare spettacolo…ma si possono pure vivere serate di festa all’insegna del calcio vero anche con semplici sfottò conditi di sane rivalità in campo e sugli spalti lasciando fuori il becerismo che troppo frequentemente contraddistingue un popolo folkloristico come quello italiano.

Le 2 squadre (entrambe rimaneggiate) sanno che si stanno giocando un pezzo importante del loro cammino e non vogliono mollare: i padroni di casa devono dare in continuità al rocambolesco 1-5 in casa della Sampdoria per avvicinarsi al centro-alta classifica al fine di puntare ad un finale sereno, gli ospiti devono cercare di non perdere terreno visto il grande affollamento in zona Europa League; se da un lato ci sta uno Iachini che deve risolvere il guaio di dover fare a meno del suo cardine in zona nevralgica Badelj (squalificato) oltre ai 2 attaccanti Kouamè, Ribery (operati, rispettivamente, a legamento e caviglia), dall’altro troviamo un Pioli (ex di serata ed ancora molto amato dai suoi vecchi sostenitori) piuttosto teso al pensiero di reiventarsi mezza difesa centrale (Duarte si è fratturato il calcagno e Kjaer sta fronteggiando una lesione al bicipite femorale: entrambi torneranno a disposizione, all’incirca, non prima di marzo) con assenze pure in mediana (a livello degli altri degenti Biglia, Krunic).

Non ci piove che, dal punto di vista tattico, si ripiega sull’usato sicuro: 3-5-2 dei gigliati (poi 3-3-1-2 per l’espulsione di Dalbert con conseguenti innesti)

[Dragowski;

Caceres-Pezzella (cap.)-Milenkovic;

Lirola (73° Igor)-Duncan-Pulgar-Castrovilli (68° Cutrone)-Dalbert;

Chiesa-Vlahovic]

opposto al rivisitato 4-2-3-1, con variante di 4-4-1-1 in fase di copertura, operato dai diavoli

[Donnarumma (52° Begovic);

Conti-Gabbia (74° Mustacchio)-Romagnoli (cap.)-Hernandez;

Kessiè-Bennacer;

Castillejo (80° Saelemaekers)-Calhanoglu-Rebic;

Ibrahimovic].

Tutto si potrà dire alla fine, ma non che i cuori dei 40.000 presenti, compresi i 5000 milanisti in trasferta isolati dal resto del pubblico per evitare problemi, non si siano scaldati a discapito della gelida serata: è vero, il 1° tempo scorre fra poche vere azioni degne di nota, ma la sensazione sarà sempre quella che dà un secondo all’altro qualcosa possa cambiare…non trascorrono 11 minuti che già Bennacer viene ammonito per un fallo a palla scaricata su Cáceres facendosi seguire poi, al 24°, da Calhanoglu, reo di aver stroncato tatticamente un contropiede iniziato da Castrovilli; per il resto della frazione contiamo solo situazioni salvate facilmente dagli estremi difensori (Donnarumma apparirà più sereno di Dragowski ma resterà contuso proprio in un’uscita compromettendo la sua permanenza sul terreno di gioco) se non, addirittura, finite fuori bersaglio per parecchio e i 60″ di raccoglimento da parte di tutti i presenti per ricordare il maggiormente celebre ex delle 2 parti: Davide Astori, salutato da uno scrosciante applauso quando siamo al 13° (il minuto del suo numero di maglia)…tanto per cambiare il brivido più netto lo regala l’uomo di maggior classe e di maggior potenza: quando scocca il 33° lo svedese si trova a stoppare una palla complessa al limite dell’area nemica sfruttando un traversone dal lato mancino vincendo il contrasto con Dalbert prima di superare con 2 giochi di prestigio gli incolpevoli Pulgar, Cáceres a pochi passi dal portiere per batterlo con un piatto destro senza repliche…0-1? Sembrerebbe di sì, se non fosse che il VAR (generante già parecchie polemiche a Ferrara fra Spal e Juventus del pomeriggio visto lo scarso funzionamento del macchinario sommato all’inefficienza della comunicazione fra gli addetti ai lavori) richiama Calvarese a visionare l’accaduto e ad annullare il vantaggio per un fallo di mano tanto interpretabile quanto discutibile (non è possibile capire se fosse effettivamente un movimento irregolare e volontario o, sorprendentemente, un normale addomesticamento della sfera con la porzione di busto limitrofa all’arto superiore) rivitalizzando, così, la fazione locale.

Quando si torna in campo dopo l’intervallo la scena è sempre la stessa: il Milan attacca maggiormente con la Fiorentina a cercare di controgiocare di modo classico, avendo reparti stretti abbinati a pressing alto; la 1° novità a livello di sostituzioni, come dicevamo, riguarda l’insostituibile Donnarumma: è il 52° quando il portiere della nazionale accusa un problema da contusione costringendo il proprio tecnico a cambiarlo con l’esperto vice Begovic…da qui inizia la vera sfida: i milanesi serrano i ranghi iniziando ad accelerare maggiormente per portarsi in vantaggio al 55° grazie ad un probabile fallo non ravvisato di Conti su Castrovilli all’altezza delle panchine ma non sanzionato dall’arbitro, che fa proseguire in modo da consentire a Calhanoglu di crossare verso un Cáceres esibitosi in un pessimo stop da cui scaturisce una conclusione tanto sbilenca e moscia quanto precisa da andare a sbattere contro la gamba di Milenkovic prima di infilarsi in porta a discapito di un attonito Dragowski: 0-1 per una disputa che sembra incanalata verso il solo binario possibile, un binario delineatosi ancor di più quando Dalbert ferma un contropiede di Ibrahimovic lanciato a rete allo scoccare del 59° con conseguente “tiro franco” sprecato…inizialmente il provvedimento prevedrà l’ammonizione ad indirizzo del brasiliano, e sarà ancora il VAR a far ricredere il direttore di gara quando il cronometro dice 62 (il gioco era stato fermato per 180″ al fine di consentire il “silent-check”). Nell’ultima mezz’ora vediamo una viola che si getta all’assalto con dei diavoli arroccati fin troppo in fase difensiva, potendo gestire ampiamente il vantaggio del punteggio e della superiorità numerica: le sostituzioni si susseguono a ritmo incalzante per cercare di far pendere l’ago della bilancia ma sarà proprio l’innesto dell’elemento che non ti aspetti a cambiare le carte in tavola…Caceres si prende il giallo quando manca un quarto d’ora e Iachini se la gioca all’arma bianca buttando nella mischia il grande ex Cutrone a fare da spola per Vlahovic con Chiesa a girargli intorno (mossa coraggiosa che avrebbe scoperta qualunque team, specie uno schieramento già ridotto in 10) sfruttando un inedito tridente che porterà i frutti sperati solo all’85° (a seguito di diversi tentativi finiti fuori o sventati da una difesa meneghina superba): l’immenso Chiesa serve Cutrone in profondità con Romagnoli che, complice la stanchezza, non ci pensa ed entra in scivolata falciando l’avversario…puntuale arriva il rigore che Pulgar realizza per un pelo, visto il fatto che Begovic lo ha intuito e pure toccato denotando il più insperato 1-1; nel finale i toscani tentano addirittura di vincerla mentre gli avversari appaiono scorati, nervosi (Hernandez chiuderà l’elenco dei cattivi calciando la palla addosso a Cáceres un attimo dopo il pareggio…a dimostrazione di una frustrazione evidente avuta da un esito sfuggito come la sabbia in un pugno per pochissime disattenzioni) non reagendo neanche nel recupero.

A fine match il popolo gigliato applaude una prestazione maiuscola dei propri beniamini, nonché la 2° rimonta contro le milanesi per un tabellino di marcia invernale ottimo se non fosse stato per il doppio K.O. da parte di Juventus/Atalanta (12 punti in 8 partite da dopo Natale ad ora) al netto di un gruppo milanista deluso dalla 2° “trasferta” (contando il derby) senza bottino pieno: che l'”effetto Ibra” stia finendo anche nella mente malgrado l’immenso lavoro del centravanti scandinavo? Non possiamo fare altro che non sia aspettare per ricevere una risposta.

Appuntamento alle gare rimaste per ritrovarci fra una settimana (in seguito alle coppe europee) a commentare i prossimi eventi, buona visone!

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