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MILANO – Roma incerottata, ma non per questo decisa a fare la vittima sacrificale al cospetto dell’Inter di Conte capolista. Senza Kluivert, Cristante, Dzeko e Pau Lopez Fonseca decide di sacrificare Zaniolo sull’altare della patria: il predestinato, tra l’altro ex, si piazza al centro dell’attacco per tenere a bada Skriniar, De Vrij e Godin veri pilastri della difesa di Conte. La Roma fa la partita, l’Inter si difende ma aggredisce alto i portatori di palla avversari e così causa troppa sufficienza in uscita dei palleggiatori giallorossi, Mirante è costretto al miracolo su Lukaku lanciato a rete da un errore di Veretout (l’unico in tutta la sua partita). Nel primo tempo non succede altro anche perché in due occasioni in cui gli esterni della Roma conquistano il fondo, nessuno degli avanti giallorossi riesce mai a calciare verso Handanovic (l’unico tiro è di Zaniolo in girata, con palla però centrale). Nella ripresa l’Inter sembra cambiare marcia e Lautaro chiama ancora Mirante al miracolo. La Rima però non si disunisce anzi, riprende a girare palla ed a conquistare campo. Le polveri però sono bagnate e le due immense difese riescono ad avere la meglio sugli attacchi. Alla fine entrambe le squadre accettano di buona lena un risultato che fa comunque classifica, specie per la Roma che seppur rabberciata, esce dal Meazza con la consapevolezza di aver fatto un ulteriore passo in avanti verso una dimensione sempre più grande.

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