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A secco tutte le avversarie dirette. Col Verona l’occasione decisiva

FROSINONE – Altro giro altra corsa. La salvezza in serie A sembra un torneo di «traversone», dove nessuno fa un passo in avanti e a sei giornate dalla fine la situazione è pressoché immutata. Il Frosinone ha perso in casa, in maniera immeritata, contro l’Inter di Mancini; il Carpi ha subito la stessa sorte al Bentegodi contro un Chievo che non fa sconti; il Palermo ha subito l’orgoglio della Lazio che, dopo il cambio in panchina, ha dato una frustata alla sua classifica.

La situazione resta imponderabile, per il Frosinone non è il momento di mollare ed ora, con l’Hellas all’orizzonte, c’è la necessità di fare i tre punti in esterna che potrebbero significare davvero molto nella rincorsa alla permanenza in A. La gara tra Frosinone e Verona, il Carpi che ospita il Genoa ed il Palermo che va allo Juventus Stadium: è questo il menu che prevede la Serie A nel prossimo turno. Per gli uomini di Stellone ci può essere un vantaggio, quello di giocare contro una squadra che dopo il 3-0 di Napoli potrebbe aver detto addio ad ogni speranza.

A Verona però il Frosinone andrà senza coppia centrale titolare, vista la contemporanea squalifica di Ajeti e Blanchard, con l’inedito tandem Russo-Pryyma pronto all’esordio nella massima serie. Certo è che anche le ammonizioni che hanno portato poi alla squalifica dei due centrali non sono state limpidissime, soprattutto alla luce della gestione dei cartellini tra le due squadre.

Il Frosinone, però, ormai non può più cercare alibi o scervellarsi per capire il perché questo o quell’arbitro utilizzi un metro di giudizio diverso. Ora c’è da vincere e le gare si vincono solo facendo gol. Quello delle realizzazioni è un problema serio per il Frosinone, perché se si inceppano quei due lì davanti buttarla dentro diventa davvero un problema. Con otto reti a testa Ciofani e Dionisi sono i bomber, alle loro spalle Paolo Sammarco con quattro gol e Leonardo Blanchard con tre realizzazioni.

A parte i due attaccanti, che però sono a bocca asciutta da più di un mese, gli altri due realizzatori principali della squadra di Stellone non ci saranno a Verona ed allora bisogna cercare nuove soluzioni, o sperare che i due cannonieri tornino a far male e non solo a sfiancarsi per la squadra. A Verona servirà fare un gol in più degli avversari e non c’è alcun bisogno di una bella prova, perché come anche lo stesso Stellone ha sottolineato, con gli applausi a questo punto non ci fai più nulla. Ora servono i punti e la consapevolezza di poter fare bene anche lontano dallo stadio «Matusa»: perché ormai la speranza del «facciamo punti alla prossima in casa» non esiste più. Da qui alla fine mancano sei gare, di cui quattro da giocare in trasferta e la salvezza non disterà per sempre un punto.

L’obiettivo è fare tre punti a Verona con l’Hellas e poi tentare il colpaccio con l’altra veronese, il Chievo, il mercoledì successivo: il tutto sperando che Carpi e Palermo continuino nel loro torneo di «tresette a perdere», anche se dal tavolo di gioco dovessero alzarsi Stellone e tutta la sua banda, quatti quatti, a caccia della salvezza.

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