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I gialloazzurri dominano il Sassuolo al «Matusa», ma il gol di Politano rimanda i ciociari in serie B

FROSINONE – Un addio a testa alta, per avercela messa tutta. Ma non è bastato. Frosinone saluta la serie A con una sconfitta interna. Al «Matusa» passa il Sassuolo grazie ad un gol di rapina di Politano nei minuti finali di un match che ha visto gli uomini di Roberto Stellone ancora una volta protagonisti di una gara che più sfortunata non si potrebbe. Due pali centrati da Kragl e Ciofani nella ripresa, un forcing ammirevole, con la forza della disperazione, per rimanere ancora in corsa nonostante l’ultima preveda il match impossibile al San Paolo contro il Napoli.

Ma il Frosinone non voleva abdicare davanti ai proprio tifosi, ai quali voleva regalare quanto meno l’ultimo sussulto, l’ultimo ruggito di un leone ferito ma ancora non domo. Stellone ci crede e carica i suoi. In campo il meglio possibile. Schieramento 4-4-2, con Dionisi e Daniel Ciofani a guidare l’attacco, mentre Di Francesco opta per il collaudato 4-3-3 affidando le chiavi del reparto offensivo al trio Defrel, Sansone e Berardi.

Il caldo non frena il Frosinone, che parte subito ventre a terra. Ritmi altissimi. Cinque minuti bastano e forse avanzano per capire che non sarà giornata. Dionisi raccoglie una palla vagante e si presenta a tu per tu con Consigli, calciando alla sua maniera, di potenza al volo, ma il portiere si supera con una superparata. Il Sassuolo gioca d’attesa e il Frosinone fa la partita, spinto da un «Matusa» caldissimo. Il Frosinone c’è, schiaccia gli ospiti nella loro metà campo anche se l’occasione è per il Sassuolo, con una punizione telecomandata di Pellegrini sulla quale Bardi compie un’autentica prodezza. Predominio territoriale tanto, ma occasioni vere da gol quasi nulle. Allo scadere ci prova Sammarco, ben imbeccato da Ciofani, ma di testa fallisce il bersaglio grosso per un niente, con Consigli battuto.

Al rientro in campo non cambia il tema tattico. Frosinone a fare la voce grossa, Sassuolo ad agire di rimessa. Kragl all’11 fa gridare al gol, su un calcio di punizione che mette a dura prova la reattività di Consigli. Il Frosinone spinge con veemenza, anche se più con la forza della disperazione che con il gioco. Ancora Kragl protagonista, ma la sua conclusione finisce sul palo. Ciofani si infila come una lepre nella retroguardia neroverde, ma la sua conclusione non è baciata dalla fortuna, con il pallonetto dal limite che colpisce ancora una volta il legno. Sassuolo non pervenuto ma, nel momento migliore dei padroni di casa, ecco la doccia gelata, grazie ad una fulminea ripartenza avviata da Duncan, che serve Berardi decentrato. Il cross al bacio dell’attaccante trova pronto all’appuntamento Politano, che da posizione defilata batte Zappino. Fine dei giochi e del sogno. Vince il Sassuolo, che si riprende il sesto posto: il massimo con il minimo sforzo, ma quanta jella per questo Frosinone, che per generosità e abnegazione avrebbe meritato miglior sorte.

Orgoglioso Stellone a fine gara: «Al di là della partita e della sconfitta, voglio ringraziare i miei tifosi per la dimostrazione di affetto che ci hanno trasmesso durante tutta la gara, nonostante la retrocessione matematica. Se questa squadra ha ottenuto risultati importanti è anche grazie a loro, che ci hanno sempre incitato e sostenuto al Matusa e su tutti i campi in cui abbiamo giocato. Non ho pensato ancora se resterò qui – ha concluso -. Sono sempre rimasto molto concentrato su questo finale di campionato, dove siamo stati poco fortunati. Al momento l’unica cosa che voglio dire è che sono orgoglioso dei miei ragazzi, della società e dei tifosi, che sono stati esemplari».

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