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Tutte le mosse del tecnico per non perdere la panchina del club di Pallotta: ricreare il collettivo, sistemare la difesa e  fiducia a De Sanctis

Il «j’accuse» è stato il primo passo necessario per ripartire, adesso Garcia sa di non poter sbagliare le prossime mosse per tenersi stretta la Roma.

«Siamo tutti responsabili, ma io non mollo», è stato il manifesto delle intenzioni del tecnico dopo la sconfitta interna con l’Atalanta, mentre Sabatini negli spogliatoi ha richiamato tutti all’unità: «Chiudiamoci a testuggine e combattiamo».

Detto, fatto. I giallorossi si chiuderanno oggi a Trigoria e domani si sposteranno in un hotel di Torino, sempre in «clausura» e, se le cose non dovessero andare nel verso giusto, la convivenza forzata continuerebbe fino alla sfida con il Bate Borisov. Già in questi giorni il tecnico francese ha imposto ai giocatori dei momenti di aggregazione, come per esempio il pranzo insieme o la cena a cui oggi parteciperanno anche gli infortunati e lo squalificato Maicon, esentati però dal dormire al Bernardini. L’obiettivo è anche quello di restare il più possibile isolati da critiche e contestazioni e, dall’inizio della stagione, sono scomparsi i giornali dal salottino del centro sportivo.

Sicuramente sistemare lo spirito collettivo è uno dei punti all’ordine del giorno per Garcia, che oltre a ritrovare il sentimento di squadra, quello che spinge chi va in campo a darsi una mano, ad essere altruisti nelle giocate e non pensare solo al tornaconto personale, si sta concentrando pure sulla tattica con sedute specifiche per reparto.

La difesa è finita sotto accusa, i 33 gol subiti in 19 gare hanno alzato il livello d’allarme e il tecnico si è convinto a ridare spazio a De Sanctis. Una mossa vista contro l’Atalanta, partita in cui sono sì state incassate due reti, ma per errori individuali dei difensori su cui il portiere non poteva fare molto.

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