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MILANO – Siamo nel freddo inverno del 2009: al cinema esce “Prince of Persia-le sabbie del tempo” intanto che su Disney Channel “Il mondo di Patty” è la telenovela più seguita dalle giovani teenager, è appena finita la III° stagione della serie RAI “L’ispettore Coliandro” ambientata a Bologna.
Sono anni in cui il calcio italiano deve scrollarsi di dosso le scorie post-Calciopoli (inchiesta scoppiata 3 anni addietro che impoveri’ quasi del tutto il nostro movimento alla vigilia dei vittoriosi mondiali di Germania)…per la XII° giornata di Serie A i match di cartello sono i derby incrociati sull’asse Milano-Roma: Lazio-Milan alle 15,00 terminata 1-2 per i rossoneri (a seguito del quale troviamo i laziali sempre più in zona retrocessione) e Inter-Roma come posticipo domenicale alle 20,45 dopo una febbrile 4° settimana di coppe europee che ha spremuto pesantemente sia i nerazzurri (capolisti davanti al duo Juventus-Sampdoria con 4 tricolori consecutivi alle spalle) che i giallorossi (in un momento di grossa crisi causato dalle partite perse consecutivamente dinanzi al Milan, Livorno, Udinese oltre ad un’insufficente vittoria contro il Bologna fra le mura amiche ritrovandosi a pochi punti dalla zona-retrocessione e a centro-classifica con 4 vittorie, 3 pareggi, 5 sconfitte totali in campionato): entrambe hanno rimontato per 2-1 ma mentre gli uomini di Mourinho (allestiti per vincere tutto in Italia e fuori) hanno ottenuto i loro primi 3 punti in Champions League all’89° nel gelo di Kiev in seguito a 3 pareggi, la truppa di Ranieri (fatta con pochi spiccioli ma tanto cuore a causa di condizioni finanziario-societarie decisamente non felici e con la presidenza in cerca di un compratore che arriverà l’anno seguente), subentrato a Spalletti al III° turno grazie alle 2 batoste rimediato con la coppia Genoa-Juventus ed esordiente nella felice trasferta di Siena, ha ridimensionato il Fulham in casa a 15′ dalla fine in Europa League il giovedì alle 19,00…
Una cosa è certa: malgrado stanchezza, infortuni, turnover forzato bisogna continuare a spingere e i 2 allenatori lo sanno bene soprattutto perché sono consapevoli che Inter-Roma è divenuta, in quegli anni, una “classica” che può dire molto a ogni livello pure se si parla solo di prestigio o morale.
Moratti (con il suo braccio destro Branca) e Rosella Sensi (assieme ai suoi fedelissimi Montali, Prade’) presenziano in tribuna coperta in mezzo ai 56.000 presenti (fra cui almeno 3000 romanisti) intanto che Rocchi detta le regole per i reclami ai capitani Zanetti-DeRossi (titolare con la fascia per un brutto infortunio muscolare di Totti nell’ottobre precedente nel 2-1 casalingo a discapito del Napoli); all’entrata in campo le sorprese riguardano soprattutto i moduli schierati…4-3-1-2 casalingo tramutato poi in 4-2-3-1 molto offensivo (assetti fissi di quei 9 mesi) con
{JulioCesar;
Maicon-Lucio-Samuel-Zanetti [cap.];
T.Motta (64° Cambiasso)-Vieira (46° Sneijder)-Muntari (46° Balotelli);
Stankovic;
Milito-Eto’o}
mentre gli ospiti ripiegano sul classico 4-4-2 di fiducia del proprio tecnico virato poi verso un prudente 4-5-1 in linea:
{JulioSergio;
M.Motta-Andreolli-Mexes-Riise;
Brighi-Pizarro-DeRossi [cap.] (34° Faty)-Perrotta;
Vucinic (68° Okaka)-Menez (75° Tonetto)}.
L’inizio è assai spigoloso con la Roma a preoccuparsene di più dovendo già fare fronte alle indisponibilità di Cassetti, Juan, Burdisso, Taddei, Totti quasi tutti fuori per infortunio se non per squalifica (difesa titolare decimata per 3/5 potendo contare solo su J.Sergio, Riise e una buona fila di degenti sapendo che la rosa totale dei capitolini corrispondeva a 18-19 uomini) mentre i biscioni preferiscono dare riposo a qualche uomo importante dando spazio ad un centrocampo quasi inedito.

Si sa, inoltre, che almeno 8/11 della formazione lombarda si faranno valere ai mondiali dell’estate in arrivo: Julio Cesar, Maicon, Lucio con il Brasile oltre a Samuel, Zanetti, Milito per l’Argentina e Muntari con Ghana senza dimenticare il camerunense Eto’o o il serbo Stankovic intanto che il capitano dell’Olanda Sneijder parte dalla panchina vicino all’altro argentino Cambiasso al netto del fatto che solo De Rossi si conquisterà il diritto a vestire la maglia dell’Italia fra i suoi in Sudafrica.

Siamo al 2° minuto quando Vucinic si trova solo davanti al portiere ma temporeggia troppo e viene anticipato dal prodigioso recupero di Lucio pure se il timbro sul cartellino del montenegrino è solo rimandato: Marco Motta, al 13°, guadagna metri sulla destra e dalla zona nevralgica crossa permettendo al bomber slavo di frustare la sfera con la testa dal limite dell’area in anticipo ancora su Lucio (designato chiaramente alla marcatura della punta stessa mentre Samuel si sarebbe fatto carico di Menez essendo maggiormente rapido rispetto al compagno di reparto) insaccando a fil di palo…0-1 per gli ospiti e gara che si surriscalda in aperto contrasto con il gelido clima della serata lombarda! Milito riceve un lancio lungo di Zanetti, salta M.Motta portandosi avanti di testa il pallone, calcia di interno destro a girare sul secondo palo ma Julio Sergio salva in corner poco prima di ripetersi sul tiro-cross proveniente sempre dal versante destro del terreno di gioco e diretto alla convergenza dei legni da parte di Muntari (nel mezzo si ricorda una punizione rasoterra di Riise che esce di 1 cm sulla sinistra di Julio Cesar); corre il 34° quando, in uno dei tanti contatti sanzionati poco o male in una contesa assai dura, Vieira salta di testa fratturando letteralmente lo zigomo sinistro al capitano giallorosso (costretto a stare, da lì in avanti, almeno 2 settimane fuori e a indossare poi una maschera per 1 mese in divenire) senza che neanche l’irregolarita’ venga segnalata: Faty entra in campo cercando di non far rimpiangere il compagno ma le azioni sono poche mentre i falli tanti e la qualità del gioco ne risente portando Muntari prima con Menez poi a iscriversi nell’elenco dei cattivi quando ormai siamo in chiusura di frazione.
Con l’avvio della ripresa Mourinho redarguisce pesantemente i suoi e butta nella mischia Sneijder con Balotelli immediatamente evitando danni peggiori al suo mediano ghanese già ammonito oltre che al poc’anzi graziato Vieira: il passaggio a 4-2-3-1 con Stankovic (sanzionato tramite il cartellino giallo dopo una marea di falli e proteste al 62°)-Motta in mediana e Sneijder a impostare per le 3 punte dà subito i suoi frutti quando, al 48°, Thiago Motta (ammonito al 54° dopo una lunga serie di comportamenti scorretti e sostituito da Cambiasso al 64° per non perdere troppo equilibrio) raccoglie una palla vagante al limite dell’area opposta dopo un doppio rimpallo Andreolli-Brighi in mischia e serve Eto’o (tenuto a bada perfettamente ad accezione di quell’istante da un impeccabile Andreolli intanto che Mexes limitava in modo quasi totale un killer come Milito) in posizione defilata sulla fascia sinistra, mancino del camerunense in girata ed è 1-1. Sembra che adesso siano i padroni di casa a comandare il gioco spinti da un pubblico calorosissimo, sembra…ma non è così: la Roma, incerottata e tesa, riprende a macinare gioco più che mai dopo qualche minuto di sbandamento creando pericoli a varie riprese tipo i miracoli di Julio Cesar su tiro al volo di Menez con Vucinic a fare sponda o il diagonale in scivolata respinto a Faty su passaggio filtrante dopo un eccellente scambio Pizarro (beccatosi il giallo ingiustamente al 78° per aver fatto 1 solo fallo quando altri sarebbero dovuti finire fuori molto prima…)-Motta; con gli innesti di Okaka, Tonetto al posto dei 2 attaccanti, il CT romanista dimostra di accettare la lotta sul piano fisico passando al 4-5-1 in modo da stringere il trio Brighi-Pizarro-Faty nel cono centrale del campo applicando marcature molto guardinghe (Faty-Stankovic, Brighi-Cambiasso sapendo che il regista cileno avrebbe avuto un occhio di riguardo per il fresco Sneijder) specie con l’utilizzo di Tonetto in appoggio a Riise oltre a Perrotta spostato sulla destra per presidiare le scorribande della ditta Maicon-Balotelli assieme a M.Motta mentre proprio Okaka si renderà pericoloso con una conclusione alta di poco, pareggiata all’85° da un tiro sbagliato di Balotelli (in aperta rissa con gli avversari dopo il mai dimenticato gesto della linguaccia e del silenzio rivolto ai tifosi romanisti nel marzo precedente durante un 3-3 ricco di lamentele oltre che per un atteggiamento davvero irritante) che per pochissimo “El Principe del Bernal” Milito, in off-side, non corregge verso la rete in scivolata mancando l’appuntamento con il pallone.
Al triplice fischio la fatica si fa sentire tutta e i giocatori non ne fanno mistero senza tralasciare il fatto che i romani avranno molto da dire con il direttore di gara per un arbitraggio definito assai oscillante dalla parte dei meneghini: lo stesso Ranieri dichiarerà <<UNA ROMA CHE HA GIOCATO TANTO, HA CORSO TANTO, È STATA PICCHIATA TANTO: VUOL DIRE CHE STAVAMO METTENDO DAVVERO IN DIFFICOLTÀ UNA CORAZZATA COME L’INTER…>> mentre Mourinho definirà il tutto <<UNA GARA PESSIMA GIOCATA FRA 2 SQUADRE PESSIME E SENZA VOGLIA, CHI VA A CASA CONTENTO STASERA VUOL DIRE CHE NON HA AMOR PROPRIO>>.
A fine anno il bilancio dirà che l’Inter prevarrà sulla Roma in tutti gli ultimi atti dei trofei nazionali (5° scudetto consecutivo con 82 punti contro 80 dopo una rimonta capitolina di 14 lunghezze durata 7 lunghi mesi, 3° coppa nazionale in 6 anni, 3° Supercoppa di lega in 6 anni sempre contro i nemici della capitali in ogni caso) a cui saranno aggiunte la III° Champions League, conquistata a spese del Bayern Monaco, dopo 45 anni di attesa e la III° Coppa Intercontinentale (dopo altri 45 anni) contro il Mazembe a coronare l’anno quasi perfetto malgrado la finale persa contro l’Atletico Madrid in Supercoppa Europa (unico trofeo internazionale ancora assente dalla bacheca dei biscioni assieme alla defunta Coppa delle Coppe); la Roma vivrà le 3 delusioni sommandole all’eliminazione nei sedicesimi di Europa League contro il Panathinaikos per 2 rimonte immeritatamente subite nell’arco di 180 minuti…un anno di sogni cullati a lungo ma infranti sul più bello per una stagione in cui tutto il popolo giallorosso resterà con l’ennesimo rimpianto di ciò che è stato e ciò che poteva essere ma consapevole di aver regalato emozioni irripetibili a tutto il medesimo ambiente.
Ripensando ad allora e alla storia di Inter-Roma la nostalgia sale prepotentemente: godiamoci l’anticipo del venerdì e facciamoci trasportare dalle emozioni di questo match così ricco di tradizione sperando che le 2 potenze in gioco regalino uno spettacolo esclusivamente sportivo.

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