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TORINO – Stanno per concludersi le riprese di “Rocky III”, film che verrà distribuito fra primavera ed estate nei cinema europei e americani, fra appena 13 giorni Muhammad Ali si ritirerà dalla boxe venendo riconosciuto come il più grande di tutti i tempi nella sua disciplina, in Italia si cerca di dimenticare il cupo decennio degli “anni di piombo” pur con molte difficoltà, la Spagna si prepara ad ospitare i mondiali di calcio della prossima estate e da appena 2 estati si sono riaperte le frontiere a livello di acquisti stranieri nel calcio (in tutti gli altri sport il numero era di 2 è non si era mai interrotto il mercato con l’estero).

Il calcio italiano, in quegli anni, sta vivendo, come tutto il paese, una lenta risalita: possiamo affermare con certezza che questa sia stata l’annata peggiore dell’epoca moderna nella disciplina più praticata dalle nostre parti…quando incombe la 10° giornata e il big-match è Juventus-Fiorentina con Roma-Milan (bianconeri capolisti a quota 14 seguiti dai giallorossi e dall’Inter a 13 e i toscani aventi 12 punti ma intenti ad inseguire), tutte le rappresentanti del nostro paese sono già fuori dalle competizioni internazionali. Il Napoli è uscito ai trentaduesimi di Coppa Uefa (turno inaugurale) dinanzi ai semifinalisti del Radnicki Nis (2-2 a Napoli e 0-0 in terra balcanica: solo pareggi per un semi-disastro) venendo seguito dall’Inter agli ottavi, in cui i nerazzurri hanno abbandonato il torneo per mano della Dinamo Bucarest (1-1 a Milano e sconfitta 3-2 dopo i supplementari in Romania: 2 vittorie nel 1° turno, per 1-3 in trasferta e 4-1 in casa, ai danni dei turchi dell’Adanaspor, completano il bilancio internazionale dei meneghini), la Juventus è stata estromessa, agli ottavi di Coppa dei Campioni, dai semifinalisti dell’Anderlecht (sconfitta 3-1 in Belgio e 1-1 in Italia…con il misero ruolino di 1 vittoria, 1 pari, 2 sconfitte: sconfitta 1-0 nella tana del Celtic e ribaltone 2-0 in terra nostrana alla tornata precedente), la Roma si è vista superare, ancora agli ottavi, ma di Coppa delle Coppe, dal Porto (2-0 in Portogallo e 0-0 a Roma dopo aver fatto fuori il Ballymena United con un doppio trionfo di 2-0 e 4-0). Già questo basterebbe a far capire che gli obiettivi si sono decisamente ridimensionati, e molti degli appassionati si aspettano che, almeno, fra i confini, ogni team non molli nulla neanche per quanto concerne la Coppa Italia…ma non è così: la Juve, per esempio, è già fuori dai gironi dopo aver ottenuto solo il 2° posto dietro al Torino (divisi da una sola lunghezza, ottenuta proprio nell’ultima giornata del gruppo tramite sorpasso nel derby “in casa” bianconera), lo stesso carnefice che, fra poco più di una settimana (mercoledì 8/12/1981), farà fuori la Fiorentina ai quarti con un doppio pari (0-0 a Torino e 1-1 a Firenze) intanto che il Napoli si farà cacciare dal Catanzaro (successo 0-1 in Calabria e suicidio 1-2 in Campania contro ogni pronostico) arrivato fino alla semifinale persa con l’Inter (2-1 a Milano e sconfitta 3-2 a Catanzaro), il tutto contemporaneo con la resa della Roma (vittoria 4-1 e rimonta 0-3 con conseguente uscita) proprio dinanzi all’Inter (futuro vincitore, a maggio, davanti al medesimo Toro, per 2-1, frutto di 1-0 in Lombardia e 1-1 in Piemonte).

Insomma, quello che risulta chiaro è che rimane solo un intento comune, per tutti: il campionato…e Juventus-Fiorentina appare, di sicuro, come la gara più vicina ad uno scontro-scudetto anticipato poichè, proprio qui, abbiamo quelle che appaiono come i club maggiormente in forma del momento pure se la formazione torinese non perde con i viola dal 2-1 in Toscana del 6/1/1980 non incassando gol nei confronti diretti proprio da quella domenica (da allora si contano una vittoria 3-0 e 2 volte 1-0…un vero tabù per i fiorentini). La sensazione è che questa sfida possa regalare emozioni, pure se stiamo comunque parlando di 2 team aventi tecnici preparati al massimo sul piano tattico e accomunati dal fatto di aver già perso con la Roma (0-1 firmato Falcao al “Comunale” e 2-0 all'”Olimpico”): Trapattoni e De Sisti, con il primo ben cosciente di dover sopperire alla sua piccola “emergenza” offensiva, che lo priva di Bettega (rottosi il ginocchio nella trasferta belga e fuori fino a fine anno con rischio di non poter neanche andare ai mondiali), Rossi (ancora squalificato per 2 anni in seguito alla mancata amnistia conseguente al calcio-scommesse scoppiato nella primavera del 1980) e del giovane gregario difensivo Tavola (fuori per mancanza di posti in panchina), allestisce un 4-5-1 (poi divenuto 4-4-2 con l’entrata di Galderisi per cercare di sbloccare la situazione) comprendente una “specie” di zona pur non rinnegando i canoni delle marcature “a uomo”

[Zoff;

Gentile-Brio-Scirea-Cabrini;

Fanna-Furino (cap.)-Brady-Tardelli-Marocchino (62° Galderisi);

Virdis]

al netto di un tecnico toscano che deve sudare fin troppo per cercare di rimpiazzare il suo terzino fluidificante Cuccureddu (ex di giornata), il suo regista nonchè capitano Antognoni e centrocampista Casagrande (tutti e 3 infortunati)…alla fine opterà per un 4-4-2 trasformato in 4-3-3 atipico solo nel finale (quando Bartolini prenderà il posto di Massaro)

[G.Galli (cap.);

Ferroni-Vierchowod-Galbiati-Contratto;

Pecci-Sacchetti-Miani-Massaro (88° Bartolini);

Bertoni-Graziani].

Ben 5 i giocatori di casa (escluso Rossi) che Bearzot sceglierà per il vittorioso mondiale del giugno seguente: Zoff/Gentile/Scirea/Cabrini/Tardelli, da contrapporre con G.Galli/Vierchowod/Massaro/Graziani (con aggiunta di Antognoni)…di gran lunga i blocchi più importanti assieme al quintetto dell’Inter intanto che Brio/Marocchino/Fanna/Galderisi orbitano marginalmente nell’orbita azzurra (proprio Marocchino esordirà in amichevole a Napoli sabato 5/12/1981 in occasione della sosta), Furino si è già ritirato dalla nazionale come Pecci, senza contare che Virdis e Ferroni/Galbiati/Contratto/Sacchetti/Miani non verranno mai presi in considerazione; discorso a parte per gli stranieri: il sammarinese Bonini guarderà tutta la contesa dalla panchina con il capitano dell’Irlanda Brady (grandi esclusi alla rassegna iberica) a fare da filtro del gioco, al confronto con l’argentino (campione del mondo in carica dal 1978) Bertoni, che in estate arriverà ultima al 2° girone (gruppo a 3) uscendone con le ossa rotte causa la doppia batosta rimediata da Italia e Brasile (2-1 e 3-1).

I criteri di annullamento sono speculari: Brio prende Graziani mentre Gentile non fa mai respirare Bertoni, a Virdis lo controlla Vierchowod così come Furino non molla mai Miani e Sacchetti si attacca a Brady provando a limitarlo per quanto possibile in modo da far affidare la regia al duttile ma stanco Tardelli, tenuto a zona dal libero Galbiati (impossibilitato di uscire troppo dal suo terreno di competenza)…dal canto loro, Fanna con Massaro cercano di superarsi in un duello all’ultima accelerazione e a Pecci viene richiesto soprattutto di bloccare le scorribande di Cabrini andandolo ad attaccare per primo in modo da tamponare, così, pure Marocchino; ne viene fuori un primo tempo in cui i 2 terzini viola cercano di alimentare la spinta offensiva pur trovandosi spesso con qualche ostacolo davanti da limitare…Tardelli, libero da compiti di marcatura, riesce a liberarsi 2 volte per impegnare Galli, prima di destro su punizione toccatagli da Brady al limite dell’area, poi al volo di sinistro su cross di Fanna al netto di un Massaro che si divincola con una combinazione “no-look” con Graziani, riuscendo a colpire la convergenza dei pali ed anticipando un altro doppio intervento di Galli a discapito di Virdis (destro volante da traversone di Cabrini seguito da un colpo di testa molto ben indirizzato da un altro passaggio aereo di Marocchino).

Quando parte la ripresa si nota subito che la Fiorentina, intanto che fra il 35°-37° erano giunte le notizie dei 2 gol di Buriani e Spinosi a Roma, sta cercando di proteggere il pari tramite una zona molto elastica limitandosi ad offendere con un bel destro di Graziani deviato in corner dall’ottimo Zoff…da qui è la fiera del l’intraprendenza juventina: bella parata di Galli ancora su Virdis, continui inserimenti del pacchetto arretrato pure se Gentile svirgola di destro un bel traversone dalla sinistra del libero Scirea e neanche l’innesto del giovane bomber Galderisi (a fare da partner a Virdis) al 62° riuscirà a dare la spinta giusta ai piemontesi; all’88° l’attaccante Bartolini va a rimpiazzare lo stremato Massaro cercando di dare una parvenza di tridente all’offensiva gigliata, offensiva che non sortisce nulla se non la forzata conferma dello 0-0.

A fine match, con i sabaudi appaiati dall’Inter (vittoriosa 4-0 in casa con il Como) a quota 15 nonchè tallonati dalla Roma a 14 al netto di una Fiorentina che rincorre da 4° a 13 lunghezze, Trapattoni parla di un Marocchino in condizioni precarie ed abbandona la diplomazia al fine di censurare l’impegno dei suoi: il pari va bene, ma in trasferta, in casa bisogna tentare sempre di puntare al trionfo (specie per abbattere certe barriere psicologiche) senza pensare alla grandezza dell’avversario mentre De Sisti si tiene la porta inviolata ma non lenisce dispiacere per il mancato gol che avrebbe spostato gli equilibri…

A fine stagione le polemiche infurieranno: all’ultima giornata, la 30°, con il duo Juventus/Fiorentina appaiato in testa a 44 punti, si giocheranno Catanzaro-Juventus e Cagliari-Fiorentina…al Catanzaro (già 7° e senza stimoli) sarà negato un evidente rigore per fallo di Brio su Palanca e i bianconeri vinceranno 0-1 grazie ad un altro penalty (meno netto del precedente) firmato da Brady al 75° intanto che, in Sardegna, sarà annullato il vantaggio di Graziani per un fallo inesistente di Bertoni sul portiere Corti verso l’83° scatenando la furia di tutta Firenze, con il risultato che il Cagliari si salverà e la squadra di Pontello dovrà accontentarsi del 2° posto; verrà subito coniata l’espressione, soprattutto da parte di De Sisti <<Meglio secondi che ladri>>, i rapporti fra Firenze e la sponda bianconera di Torino si inaspriranno definitivamente e anni dopo il capitano Antognoni dirà <<Voglio credere che quel giorno si scelse dei evitare lo spareggio per non far stancare troppo i 6 juventini e i 5 fiorentini che dovevano far parte, oltre a me, della spedizione azzurra ai mondiali di Spagna: voglio vederla così per non pensare male…>>.

Quello che è sicuro, è che da allora Juventus-Fiorentina non è più stata una gara come tutte le altre, e noi ci auguriamo che martedì 22/12/2020 si possa vivere un altro importante capitolo nella storia di questa rivalità…che il campo sia giudice supremo e vinca lo spettacolo!!

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