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TORINO – Ormai siamo entrati ufficialmente nella XXXV° giornata del girone di ritorno di Sere A e da subito il turno ha registrato il botto con uno dei più interessanti derby di Torino degli ultimi anni: Juventus-Torino, come da perfetta tradizione, è stata la cornice di un match godibilissimo affrontato da bianconeri scudettati ed ancora schiumanti di rabbia per l a recente eliminazione europea ad opera dell’Ajax con i granata, mai come questa stagione, vicini all’Europa dei grandi in una maratona mozzafiato con Inter, Atalanta, Roma, Milan, Lazio che, ci auguriamo, possa premiare con i 2 posti rimanenti, chi lo merita di più.

I padroni di casa sono decimati dagli infortuni: Perin, Alex Sandro, Rugani, Can, Bentancur, Mandzukic, Dybala, Douglas Costa mentre gli ospiti devono rinunciare a Moretti, Djidji, Parigini, il giovane Millico ma Allegri e Mazzarri non vogliono sentire scuse e schierano i loro uomini con i moduli più offensivi possibile… un 4-2-3-1 speculare con Szczesny; Cancelo-Bonucci-Chiellini (capitano)-Spinazzola; Pjanic-Matuidi; Cuadrado-C. Ronaldo_Bernardeschi; Kean da un lato con un 3-5-1-1 prudentissimo ma non troppo tattico formato da Sirigu; Izzo-N’Koulou-Bremer; De Silvestri-Rincon-Lukic-Meite-Ansaldi; Berenguer; Belotti (capitano) dall’altro.

Gli juventini presenti sono circa 30.000 ma i 3.000 granata “in trasferta” si faranno vedere e sentire da prima del calcio d’inizio fino a dopo il fischio di chiusura: sono 24 anni che attendono di battere fuori casa i dirimpettai, e farlo sognando la Champions League dà uno stimolo senza precedenti…lo sui capisce subito dopo 18 minuti dall’inizio con Lukic che approfitta di un errore incredibile di Pjanic (proprio l’uomo che il tecnico torinista aveva affidato a Lukic) su rimessa laterale vincendo un contrasto forte spalla a spalla e portando sullo 0-1 i suoi; da allora la Juve prende, ovviamente, il pallino del gioco tenendo quasi sempre il pallone oltre a creare 3-4 palle pericolose ma che si traducono in salvataggi facile di Sirigu o occasioni fuori bersaglio (eccezion fatta per un ottimo intervento del portiere su Matuidi, ammonito poco dopo per gioco scorretto e fotocopia di un salvataggio dell’estremo difensore bianconero sul “9” granata) alternate a sporadiche ma mirate ripartenze avversarie. Morale della favola: nonostante un Cristiano Ronaldo estremamente in serata, degli ottimi spunti…la diga del Toro resiste con relativa serenità fino all’intervallo.

Con l’avvio di secondo tempo la banda guidata da Belotti dà la sensazione di poter chiudere i giochi più di una volta (nonostante l’inutile ammonizione di Rincon) ma gli zebrati non demordono e provano a sfondare soprattutto sugli esterni, con Spinazzola che cresce sempre di più dalla parte di De Silvestri ma sembra proprio che questa sia la serata del miracolo torinista…negli ultimi 20 giri di lancetta (intanto che Lukic viene ammonito ma riesce comunque a cancellare quasi totalmente Pjanic dal campo, Bonucci si prende il cartellino dopo una battaglia eterna con il capitano avversario che riporta molto la memoria ai mitici tempi delle marcature a uomo che tanto piacevano fino a circa 30 anni fa, Bernardeschi finisce fra i cattivi rischiando il rosso diretto su Ansaldi e salterà Roma-Juve essendo a rischio squalifica) le occasioni diventano sempre più rare, con la precisione che fà da fattore chiave, oltre all’inzio della gara “a scacchi” fra tecnici: Baselli rinforza il centrocampo rilevando Berenguer seguito dal primavera di Vinovo Pereira, che prende il posto di un rientrante ma spento Cuadrado (fischiato dai suoi supporters per quasi tutta la gara) aumentando il peso offensivo dei padroni di casa ma le vere emozioni arriveranno negli ultimi scampoli di partita…Lukic è appena stato sostituito da Aina mentre Bernardeschi sta ancora lasciando il posto a De Sciglio quando, per l’ennesima volta, Spinazzola salta Izzo e mette un cioccolatino sulla testa di CR7 che deve “solo” (si fa per dire) saltare, rimanere in sospensione, toccare la palla in gol sfruttando l’unico errore di un ottimo Bremer riportando la contesa sull’1-1 a 6 rintocchi dal termine; nel finale Zaza subentra a De Silvestri riassestando gli ospiti su un 3-4-1-2 teorico per provare il colpaccio in extremis, ma non accade più nulla apparte l’ammonizione a Bremer (che, a differenza di Rincon e Lukic, non era diffidato e non salterà Torino-Sassuolo).

Al triplice fischio nessuno può rimproverare quasi nulla alle 2 squadre: i gol ci sono stati, i contrasti pure, il gioco non è mancato, la voglia di prevalere neanche e forse il pareggio era il risultato migliore per quanto visto…il Torino aspettava di risegnare nella stracittadina da 2 stagioni (Juventus-Torino ancora 1-1 di sabato 6/5/2017 con realizzatori Ljajic e Higuain nel recupero), che sia un caso il fatto che riaccada alla vigilia dei 70 anni di Superga?

Si può dire che la stagione torinista finirà nell’entusiasmo qualunque sia l’esito al termine mentre quella bianconera avrà regalato tanta soddisfazione in campionato quanta rabbia e rimpianto nelle coppe.

Mancano 3,5 giornate alla fine di quest’annata…viviamoli tutti d’un fiato!

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