Condividi l'articolo

TORINO – Siamo nell’autunno del 2001 mentre il mondo sta cercando di riprendersi dal terribile shock dell’attentato alle “Twin Towers” avvenuto a New York l’11/9 precedente, fra poco tempo al cinema uscirà il primo capitolo della leggendaria saga di “Harry Potter”, la Francia si gode la vittoria alla Confederations Cup dell’estate passata e la Serie A sta vivendo le sue battute iniziali con molte emozioni già segnalate negli ultimi anni di gloria del nostro calcio.
Per la VII° giornata il match di cartello è Juventus-Torino (primo derby della Mole Antonelliana dopo 2 anni) con i bianconeri desiderosi di ritornare a vincere un trofeo dopo 3 annate in confronto ai granata neo-promossi in astinenza da punti nella stracittadina dalla primavera del 1995 e vogliosi di rimanere in massima lega.
Le massime cariche dirigenziali, rappresentate dalla triade Bettega-Giraudo-Moggi e Romero, presenziano in tribuna d’onore mentre le panchine sono affidate a Lippi (tornato dopo un triennio sulla panchina che lo proietto’ fra i più grandi al mondo) con Camolese…in campo poi troviamo i capitani Del Piero opposto ad Asta assieme all’arbitro Borriello anche se ciò che attrae maggiormente l’attenzione è la lunga passerella di fuoriclasse nostrani (Buffon, Pessotto, Iuliano, Zambrotta, Tacchinardi e Bucci, Lucarelli) oltre che stranieri (Tudor, Thuram, Nedved, Trezeguet avversi a Cauet, Osmanovski).
I conti da fare sono chiari: entrambe devono vincere per alimentare i propri obiettivi ma anche un pareggio non sarebbe male visto che il momento non è ottimale per nessuno…i moduli sono da subito speculari: 3-4-1-2 da un lato con 4-4-2 in linea dall’altro formati da 22 uomini estremamente carichi a discapito di uno stadio che registra 60.000 spettatori ma con vari spazi vuoti oltre a 2 coreografie non all’altezza di un tale scenario.
La partita comincia alle 15.00 ma già al 24°, in condizioni normali, potrebbe già essere archiviata: siamo 3-0 con Tudor e Galante, Semioli, Cauet ammoniti per gioco scorretto…la prima segnatura arriva all’8° minuto con Nedved che penetra per vie centrali e serve Del Piero che incrocia dal masso in alto trafiggendo il portiere appena 3 giri d’orologio prima che Tudor realizzi in mischia da punizione il raddoppio su tiro sbagliato di Zambrotta ma non è ancora finita perché proprio al 24° il ceco va via sulla sinistra e serve il suo capitano con un rasoterra che attraversa tutta l’area piccola permettendogli di triplicare (realizzando la sua doppietta) a porta sguarnita. Sembra una domenica da sognare: i giocatori in maglia granata sembrano statue in mezzo ai bianconeri e nel finale di frazione, sotto un uragano di “ole’ ” della “Curva Scirea”, vi sarebbero anche un paio di possibilità per quadruplicare ma il duplice fischio arriva come una parziale liberazione per gli “ospiti”.
Camolese capisce che deve fare qualcosa e, negli spogliatoi, riesce a convincere i suoi a tirare fuori il massimo guardandoli solo negli occhi e senza parlare troppo spingendoli a dimostrare di avere quel “cuore toro” che i tifosi chiedono sempre ai loro beniamini: a inizio secondo tempo Vergassola, Ferrante (autore di una doppietta nell’ultimo confronto di 2 stagioni addietro) rilevano Semioli, Osmanovski lasciando invariato il piano tattico ma ormai la ruota è girata e i torinisti si riversano a ondate nell’area avversaria gettando il l’anima oltre l’ostacolo…
Siamo al 57° quando Lucarelli riceve un passaggio filtrante e scarica tutta la rabbia che ha in corpo di sinistro per il 3-1 dando il via all’impresa ma poco dopo finisce sul taccuino dell’arbitro assieme a Zenoni; mancano ormai 25 rintocchi quando lo stesso Zenoni esce per Ferrara 5 minuti prima del secondo episodio decisivo, ovvero quando un superlativo Asta compie l’ennesima accelerazione sulla destra della sua domenica venendo sgambettato da uno svogliato Thuram sulla riga degli 11 metri: dal dischetto Ferrante spiazza Buffon di destro a incrociare ed è 3-2; nell’ultimo quarto di gara Salas subentra a Del Piero (al 74°) mentre Maspero prende il posto di Lucarelli (al 79°) e a quel punto gli zebrati provano a rientrare in partita o a controbattere costringendo Bucci a 2 interventi decisivi in uscita sul cileno stesso oltre che su Trezeguet di piatto al volo ma ormai vi è un abisso a fra le energie nervose in gioco. Rimangono solo 7 giri di lancetta quando, ancora Asta, crossa in area per Ferrante che colpisce di testa vedendosi respingere corto dal portiere nemico ma la palla rimane lì e Maspero (proprio lui) mette dentro in scivolata per il 3-3 che manda in estasi la “Curva Maratona”…
La Juventus ora vede davanti agli occhi lo spettro del 27/3/1983, quando subì 3 gol in 5 minuti dai dirimpettai, perse 3-2 il confronto fuori casa e lasciò scappare la Roma verso il suo II° scudetto; ormai la “vecchia signora” non ha più nulla da difendere e carica all’attacco a testa bassa cercando di svegliare i cugini da quell’estasi in cui sono caduti…una sveglia che sembra arrivare al 90° scoccato con una punizione dal cui mucchio scaturisce un presunto contatto fra Galante e Trezeguet che porta Borriello a decretare la massima punizione fra le proteste generali degli ospiti (soprattutto di Bucci, che viene ammonito) ma proprio ora avviene il momento chiave di una disputa fra le più mitiche della storia del calcio torinese: Maspero, intanto che in campo regna il caos più totale, non fiata ma prende il pallone e inizia a riempire di gesso bianco attinto dal dischetto una buca situata appena davanti al cerchio di battuta…un piccolo tocco di furbizia e ultimo tentativo disperato per salvare la rimonta dei suoi che si rivelerà decisivo…perché Salas sceglie proprio di mettere il pallone sulla buca coperta da Maspero e la sfera gli parte troppo alta venendo scagliata sugli spalti: 3-3, è fatta!
Al triplice fischio finale la Juve è ridimensionata dopo che per 3 gare usciva dal campo senza l’intera posta ottenuta mentre il Toro acquisisce una fiducia nuova verso il futuro…
A inizio maggio la Juventus conquisterà lo scudetto al fotofinish del 5/5/2002 davanti a Inter, Roma perdendo la finale di Coppa Italia con il Parma e arrivando al secondo turno di Champions League dietro a Deportivo LaCoruna, i finalisti del Bayer Leverkusen, Arsenal; il Torino si piazzera’ XI° qualificandosi al Torneo Intertoto dopo un lungo percorso per la salvezza davanti a Venezia, Fiorentina, Lecce, Verona, Brescia, Udinese, Atalanta al cospetto di una coppa nazionale mollata al II° turno a causa del gol in trasferta per i 2 pareggi maturati con la Sampdoria.
Il prossimo derby di Torino si giocherà nel weekend dei 70 anni della “Tragedia di Superga” (4/5/1949-4/5/2019): che i morti possano essere onorati con una gara meravigliosa e sfotto’ simpatici senza trascendere nell’acredine o nell’antisportivita’.

Lascia un commento