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juve lazioNon c’è due senza tre, dice quel classico proverbio. Ma se di fronte c’è la Juventus, per la Lazio è impossibile portare a casa la vittoria, nonostante gli ultimi due successi contro Palermo ed Empoli nella nuova era Inzaghi. E dire che la squadra biancoceleste se l’è anche cavata per una quarantina di minuti, almeno finché Mandzukic non l’ha punita. Ma è a inizio secondo tempo che perde la testa: l’espulsione di Patric, il calcio di rigore di Gentiletti, il gol dal dischetto di Dybala. Che si concede anche la doppietta. Allo Stadium di Torino finisce 3-0, la Juventus ha ormai le mani sullo scudetto, la Lazio vede allontanarsi le ultime speranze di Europa League.

 

 

INFORTUNI
Parola chiave della partita, elemento ad accomunare due realtà così lontane per obiettivi e classifica. La Juventus gioca per Marchisio, operato ieri al crociato anteriore del ginocchio che gli costerà l’Europeo in Francia. A centrocampo lo sostituisce l’ex biancoceleste Hernanes. La Lazio deve rinunciare a Candreva, un’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio lo costringe a Roma: con lui restano a casa Bisevac, Matri, Konko, Radu, Mauri e Kishna. Anche Klose non è al meglio, e infatti si accomoda in tribuna per un problema alla mano. Confermato il 4-3-3, Felipe Anderson e Djordjevic titolari nel tridente. Nell’attacco bianconero invece ci sono Mandzukic e Dybala, che non fanno rimpiangere affatto la squalifica di Morata.

 

 

SCUDO BIANCOCELESTE
Per quaranta minuti la squadra biancoceleste riesce a tener botta ai campioni d’Italia, che pure collezionano una miriade di occasioni: prima Pogba poi Dybala, poi ancora Dybala e ancora Pogba. La Lazio però gioca discretamente, fa un paio di tentativi in avanti con un colpo di testa di Parolo e un destro a giro di Keita ampiamente sopra la traversa. Lo scudo biancoceleste resiste fino al 39′ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Hernanes, Mandzukic corregge in rete un diagonale di Pogba: la Juventus è in vantaggio e ha tutte le intenzioni di legittimarlo dopo il riposo negli spogliatoi.

 

 

HARAKIRI
Ecco, il secondo tempo per la Lazio è un vero e proprio suicidio. Intanto a centrocampo si presenta Milinkovic-Savic, Parolo non rientra probabilmente per un risentimento muscolare. Poi passano appena tre minuti e Patric, che aveva strappato un’ammonizione al 42′, commette fallo per gioco scorretto su Dybala e conquista il secondo giallo. La squadra biancoceleste si ritrova in dieci uomini per un’ingenuità con tutta la ripresa da giocare contro gli alieni bianconeri. Ne passano altri tre e un’altra sciocchezza la commette Gentiletti, gioca a trattenersi con Bonucci in area e Mazzoleni non ha dubbi sul calcio di rigore. Dal dischetto va Dybala, non sbaglia e raddoppia per la Juventus. L’argentino poi sigla anche la doppietta personale e il 16° gol in stagione, fa contento il tecnico Allegri che pretende il tris a chiudere la gara: al 64′ la ripartenza di Khedira a servire l’attaccante, impossibile sbagliare a due passi da Marchetti. Impotente la Lazio in inferiorità numerica, non giudicabile il suo secondo tempo, il pallino del gioco è assolutamente della Juventus. Che nelle ultime 25 partite centra l’incredibile bottino di 24 vittorie e 1 pareggio. La squadra biancoceleste invece, alla prima sconfitta nell’era Inzaghi, vede allontanarsi sempre più la qualificazione in Europa League: in attesa di Milan-Carpi domani sera (rossoneri al 6° posto a più 4, potrebbero allungare a 7), si fa agganciare dal Chievo Verona a quota 48 con il Sassuolo che grazie al pareggio con la Sampdoria sale a 49.

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