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Al di là dei meriti dell’Inter, l’equipe di Allegri si mostra sorprendentemente distratta e vulnerabile

A forza di dire che il campionato è già assegnato, la Juventus di Allegri si mostra sorprendentemente distratta e vulnerabile. La sconfitta contro l’Inter va oltre il risultato e i meriti dei nerazzurri. Il pareggio subito un paio di minuti dopo essere andati in vantaggio e il secondo gol beccato a difesa schierata appartengono alla categoria degli episodi inaspettati. Vengono meno due principi assoluti della forza bianconera di questi anni: la difesa e la compattezza di squadra.

La sconfitta di Milano e il pareggio in Champions con il Siviglia confermano che le partite vanno vinte sul campo e non bastano blasone e campioni. Oltretutto, come un anno fa, anche in questa stagione i cambiamenti apportati dalla Juventus sono stati significativi, soprattutto in mezzo al campo. L’attacco è stellare ma, con la cessione di Pogba, è stato totalmente cancellata la mediana che giocò la finale Champions con il Barcellona.

Se il match di Milano è stato un episodio isolato lo scopriremo a breve, e questo vale anche per l’Inter. Gli interpreti di qualità ci sono e, come si è visto, anche la capacità di essere squadra, ma è più facile trovare stimoli e reazione contro la Juventus, difficile è confermarsi.

Dodici reti segnate, Callejon capocannoniere, Milik alla seconda doppietta in campionato, i numeri del Napoli sono da primato e allontanano il fantasma di Higuain. La squadra di Sarri è potenzialmente più forte di una stagione fa, molto dipenderà dalla tenuta mentale della squadra.

Difficile dire che campionato è o può essere per la Roma. A Firenze ha giocato con buon ritmo, creato occasioni, ed è stata più compatta nelle linee. Alla fine, anche grazie a discutibilissime decisioni arbitrali, ha però perso, confermando che il cammino di questa stagione è più in salita di quanto si immaginasse.

 

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