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ROMA – Una volta erano gli Dei del calcio a decidere i match o i destini delle squadre, ma il presuntuoso Maresca ha tentato in questo piovoso pomeriggio dell’Olimpico, di affossare una Roma che alla fine non solo ha resistito ai tentativi di questo sedicente arbitro, ma deve anche imprecare al cielo per la sfortuna avuta. La gara è durata 45’ il tempo di vedere una Roma attendista ed un Sassuolo bravo a pressare alto ed a chiudere tutti gli spazi soffocando tutti i tentativi giallorossi. All’improvviso Pedro, il peggiore in campo fino a quel momento, commette un’ingenuità inusuale per un giocatore del suo calibro e della sua esperienza: il fallo tattico per evitare una ripartenza è letale ed il secondo giallo è matematico. Roma in 10 ma che riesce a trovare il gol del vantaggio con Mkhitaryan dopo che Pellegrini aveva sprecato l’impossibile; il Var però cancella tutto per un fallo di Dzeko al centro dell’area. Le squadre rientrano negli spogliatoi ma Fonseca si scaglia contro Maresca che lo caccia. Nella ripresa con la squadra di casa in inferiorità numerica ci si attende un Sassuolo padrone del campo ed invece ci vuole un Maresca sfacciatamente di parte e tanta sfortuna (palo di Dzeko e palla gol fallita di un niente da Mkhitaryan) per permettere alla squadra di De Zerbi di uscire indenne dall’Olimpico. Il calcio è il gioco più bello del mondo e le gesta dei giocatori lo rendono unico. Poi ci sono personaggi che decidono di loro piglio o indirizzati da qualcuno, di rovinare questo spettacolo, senza ricevere le giuste punizioni per la disperazione di chi di questo sport ne è innamorato. Nella settimana successiva alle celebrazioni per la dipartita del più grande di tutti, all’Olimpico è andata in scena l’altra faccia della medaglia. E siamo sicuri che un giorno parlando di questo signore proveniente da Napoli vestito da direttore di farà nessuno ne rimpiangerà le gesta.

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