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I giallorossi di Garcia aprono con un rigore (che non c’è) di Dzeko, raddoppiano con Gervinho e restano al secondo posto in classifica

Derby alla Roma. Dzeko e Gervinho regalano i tre punti più sentiti della stagione in una stracittadina anomala, cominciata senza romani tra le fila giallorosse. Dopo averli convocati, Garcia manda Florenzi in panchina e De Rossi addirittura in tribuna: non erano pronti per 90 minuti di derby. E nemmeno Keita, dopo un mese e mezzo di stop. La conseguenza è che Vainqueur si ritrova titolare con il solo Nainggolan – capitano di turno – a centrocampo e una ricca trequarti con Salah, Iago Falque e Gervinho alle spalle di Dzeko. La Lazio risponde con un modulo identico: Biglia-Parolo in mediana, Candreva, Anderson e Lulic dietro a Djordjevic.

Il piano iniziale dei giallorossi si limita al lancio per Dzeko con la speranza che sia lui ad inventarsi qualcosa ed in effetti il bosniaco al 9’ riesce a guadagnare un calcio di rigore per un fallo di Gentiletti (ammonito): il tocco c’è, ma leggermente fuori area. Per Tagliavento è dentro e non esita un attimo ad indicare il dischetto, dove si presenta proprio Edin, che trasforma con un tiro centrale rischioso ma comunque efficace: 1-0 Roma. Nainggolan guadagna una punizione che sarebbe stata perfetta per lo squalificato Pjanic, il pubblico biancoceleste ironizza: «Rigore, rigore», per rimproverare all’arbitro la precedente scelta. Digne si aggiudica il calcio piazzato, la conclusione non è proprio alla Giotto. Al 26’ Felipe Anderson scarica un destro improvviso che si stampa sulla traversa: Lazio sfortunata nell’occasione. Gentiletti rischia grosso stendendo Gervinho in velocità, Tagliavento lo grazia, ma l’intervento avrebbe meritato il giallo. Il secondo. Al 32’ Lulic manda a vuoto Szczesny in uscita, Rudiger si immola e toglie il pallone a Djordjevic pronto a spedirlo in rete da un metro. Al 37’ Dzeko si divora il raddoppio spedendo clamorosamente al lato un pallone che Gervinho gli aveva consegnato solo per spingerlo tra i due pali di Marchetti. Al 40’ Nainggolan pareggia i legni: diagonale quasi perfetto, il palo gli nega il gol da capitano.

All’11 della ripresa Lulic piega la caviglia di Salah, che resta dolorante a terra, Basta con grande fair play manda fuori nonostante Dzeko prima di lui non l’avesse fatto e avesse scelto di tirare in porta. L’egiziano esce in barella, deve entrare Florenzi. Al 18’ Gervinho, ben trovato da un lancio di Nainggolan, supera in velocità Basta e a tu per tu con il portiere la piazza ad un centimetro dal palo: tiro da biliardo e 2-0. Sale la tensione, Radu se la prende con Florenzi e lo butta a terra, si accende una piccola rissa, l’arbitro guarda e poi sceglie di ammonire soltanto il terzino biancoceleste. Pioli preferisce evitare inutili inconvenienti e richiama in panchina il nervoso Radu: entra Keita. Garcia toglie Vainqueuer, pure lui ammonito, ma autore di una prestazione di alto livello, e inserisce l’altro Keita, il più esperto Seydou. Ѐ sua la palla-gol per il tris, ma il sinistro finisce fuori. Garcia fa segno al pubblico in tribuna (la curva è desolatamente vuota) di alzare il volume e caricare la squadra. La risposta è nei cori lanciati dal vicino Distinto. La Lazio prova a farsi vedere in avanti, ma la difesa giallorosa è più solida del solito e non fa passare nulla. O quasi. Perché Klose al 90’ si mangia un gol colpendo male il pallone a centro area. La Roma tira un sospiro di sollievo, porta a casa i tre punti e resta a -1 dall’Inter capolista.

I giallorossi riescono a non subire reti come non facevano da due mesi (in casa del Frosinone, alla terza giornata) e festeggiano la vittoria del primo derby stagionale. Terza sconfitta consecutiva per la Lazio: i cocci sono di Pioli. Garcia continua la striscia positiva nelle stracittadine romane: con lui la Roma non ne ha persa una.

 

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