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Chi può svelare i segreti del basket ad un gruppo di giovani cestiste meglio di una stella di prima grandezza della Nazionale azzurra? E’ stata questa l’idea degli organizzatori del Tour Camp 360 Pursuit, affidato come insegnante d’eccezione a Sabrina Cinili, 31enne ala della Famila Schio e dell’Italbasket rosa, romana di Tor Tre Teste. Sul parquet del Centro Sportivo Pamphili, 14 baby giocatrici dei migliori vivai della regione si sono ritrovate ad allenarsi sotto la guida di una Cinili entusiasta dell’iniziativa: “La prima tappa del Camp al Pamphili (si proseguirà a Milano, ndr) è stata sicuramente più bella di quanto di potessi aspettare. E’ stato veramente emozionante. Le ragazze hanno lavorato sotto tantissimi aspetti, tecnicamente soprattutto sul tiro. Hanno lavorato sul visual training. Abbiamo dato loro la possibilità di imparare a visualizzare il posto dove si trovano, tutto quello che c’è intorno, a vedere cosa realmente accade sul campo piuttosto che focalizzarsi solo su sé stesse. Poi abbiamo insistito sulla prevenzione infortuni, tutti i giorni con e senza visual training. Poi abbiamo introdotto anche una psicologa, cosa che non era prevista in un primo momento ed è stata aggiunta in seguito. Le ragazze si sono trovate benissimo. Hanno fatto giochi di team building, che è in realtà un qualcosa che volevo trasmettere alle ragazze: l’importanza della squadra anche per un miglioramento personale. L’ho scoperto al tempo delle giovanili quando vincemmo lo scudetto classe ’88, che allora si chiamava Juniores. Vincemmo per la compattezza della squadra, non perché più forti di Venezia. La mia esperienza personale mi dice che essere squadra vuol dire il 70% del risultato, nel femminile e nelle giovanili ma non solo. Il team building è stata un’esperienza fantastica che vorrei riproporre anche negli altri camp”. Cosa ricordi invece dei camp vissuti quando eri invece nel ruolo di allieva? “Allieva lo sono tuttora perché anche a 30 anni e in serie A non si finisce mai d’imparare, Anche ora mi alleno con Righetti (ex Virtus Roma, ndr) e mi sta aiutando molto per migliorare il tiro. A livello giovanile Amedeo D’Antonj è stato l’allenatore che mi ha fatto diventare giocatrice. Quel periodo è stato bellissimo, era bello allenarsi e condividere quei momenti con le compagne di squadra, anche nella vita di tutti i giorni. Ed è quello che voglio trasmettere alle ragazze del camp”. La Nazionale femminile ha un nuovo Commissario Tecnico, Lino Lardo: cosa puoi dirci in proposito? “Non ho ancora avuto modo di parlarci ma vista la sua esperienza sarà un ottimo allenatore come quelli che lo hanno preceduto. Speriamo di trovare il nostro modo di vincere con lui, speriamo che il suo contratto si protragga per più di due anni, è ciò che speriamo un po’ tutti. Una continuità che superi il biennio di lavoro, per creare un gruppo e un nostro sistema di gioco vincente. Ne sono non dico convinta ma fiduciosa. Abbiamo le qualità per farlo, si potranno raggiungere ottimi risultati”. Dello staff oltre a Sabrina Cinili, anche Gabriele Diotallevi (coach della Vico Parma, ancor prima del settore tecnico azzurro, College Italia e campione italiano alla guida del S. Raffaele Pomezia 2007), Emanuela Camastro (nutrizionista sportiva), Monica Montanucci (fisioterapista e preparatrice fisica), Deborah Angelini (psicologa), Giuseppe Avventuroso (psicologo), Sara Faustini (preparatrice fisica), Emanuele Rossi (fotografo). Gabriele Diotallevi, nato come allenatore al San Raffaele a cui ha dato una impronta basilare nella crescita di molte giovani promesse.

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