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L’ex c.t. della Nazionale head coach in gara-3 contro i Warriors con Pop out per la morte della moglie. Il gm Spurs RC Buford: “Gregg vuole che pensiamo solo al basket, a questa partita e a questa serie: dobbiamo farlo per lui”

MILANO — Ettore Messina avrebbe scelto qualsiasi altra circostanza per la sua prima panchina da head coach Nba nei playoff, ma non questa. L’ex c.t. della Nazionale stanotte alle 3:30 italiane guiderà da capo allenatore San Antonio in gara-3 contro Golden State, subentrando a Gregg Popovich in lutto per la moglie della morte Erin. Per gli Spurs sarebbe già stata una partita particolare, spalle al muro dopo due brutte sconfitte a casa Warriors e col caso Kawhi Leonard (fuori per un infortunio che secondo i medici della squadra è guarito da un pezzo) fastidioso promemoria che non tutto funziona come dovrebbe nella città dell’Alamo. Il lutto per la morte della signora Popovich aggiunge altre emozioni alla partita.

ERIN POPOVICH — La signora Pop era malata da tempo, tormentata da un’infezione alle vie respiratorie. Sono stati gli Spurs ad annunciarne il decesso nel pomeriggio Usa di ieri. Aveva 67 anni, è stata per oltre 40 anni moglie di Gregg Popovich (conosciuto mentre Pop lavorava con suo padre, Jim Convoy, nello staff tecnico di Air Force), con cui aveva avuto due figli e due nipoti. “Piangiamo la scomparsa di Erin – sono le parole del g.m. R.C. Buford nel comunicato Spurs -. Era una donna forte, meravigliosa, gentile e intelligente che dava amore, supporto e gioia a tutti noi”. Il mondo Spurs è sconvolto: nella rifinitura di oggi Manu Ginobili e Tony Parker hanno parlato a lungo con i giornalisti del ruolo di Erin nella famiglia Spurs senza riuscire a trattenere le lacrime. “Ho parlato con Pop questa mattina – ha raccontato Buford -. Ringrazia tutti per il supporto, ma vuole che ci concentriamo esclusivamente sulla partita di questa sera e sulla serie. E intendiamo farlo per rispetto suo e di sua moglie. Erin ci mancherà tanto e tutti noi vogliamo stare vicini a Pop, ma come lui stesso ci ha ricordato dobbiamo pensare al basket”.

SOLIDARIETÀ NBA — Tutta la grande famiglia Nba, e non solo, si è stretta attorno a Pop, a cui è arrivata via Twitter anche la solidarietà dell’ex presidente Usa Bill Clinton. Marco Belinelli, legatissimo a San Antonio e a Popovich, è stato tra i primi a far arrivare il suo messaggio, a cui sono seguiti quelli di tutto l’universo del basket Usa, con messaggi privati di giocatori e cordoglio delle squadre. Anche LeBron James ha voluto dedicare un video alla scomparsa della signora Popovich, approfittandone anche per chiarire che sapeva già della sua morte quando, intervistato in diretta tv, si è quasi sciolto in lacrime. “Sapevo che me l’avrebbe chiesto, ma quando ho cominciato a parlare di Erin le mie emozioni hanno preso il sopravvento – ha detto King James -. E’ una tragica perdita e prego per la famiglia Popovich e gli Spurs tutti”.

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