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La guardia tiratrice classe 1993 andrà a giocare a Campobasso

Termina l’avventura di Mia Mašić con il Gruppo Stanchi Athena. La fortissima giocatrice croata infatti si trasferisce a Campobasso, la classica opportunità che non si può rifiutare.

Un aspetto che il patron della società Edoardo Stanchi ha saputo capire subito. “La trattativa è nata dieci giorni fa – ci dice – Il suo agente mi ha chiamato, chiedendomi se fossi disponibile a liberarla qualora trovasse una squadra di alto livello interessava a lei. Gli ho detto di sì, a patto che fosse veramente una squadra di alto livello. Mi ha portato Campobasso e Budapest e di fronte a realtà del genere non potevamo certo trattenerla. L’ho lasciata libera di cogliere una opportunità importante per lei.

Come mai questa scelta?
Athena è una società con la S maiuscola. Ci siamo dimostrati dei signori. Ci siamo privati di una top-player a stagione in corso ed è un grosso sacrificio. Di fronte a una chiamata del genere, non era possibile trattenerla. Anzi, è giusto che lei faccia una esperienza del genere con uno squadrone che probabilmente vincerà il campionato e forse anche la coppa. Se l’avessi trattenuta, e potevo farlo, non sarebbe stato giusto per la sua carriera. E’ come se nel calcio ti chiamano la Juventus, l’Inter o il Real Madrid. Non puoi dire di no. Il cinismo non ti porta da nessuna parte. Bisogna dare l’opportunità ai professionisti di cambiare in meglio. Abbiamo trovato l’accordo e credo che abbia fatto la scelta giusta. Sinceramente spero che Campobasso se ne ricordi. Abbiamo dato loro una giocatrice fantastica e non so quanti lo avrebbero fatto.

Pensa sia la cosa giusta per lei?
Una cosa importante da dire è che Mia è l’emblema del basket. E’ una professionista esemplare e di grande valore morale. Vive per il basket, ci ha sempre dato fiducia, nonostante alcuni problemi interni che stiamo lavorando per risovlere. Perdiamo un pezzo da 90 non solo come giocatrice, ma come persona, a livello morale. E’ stata eccezionale, le auguro ogni bene, spero che abbia le migliori soddisfazioni tranne che quando giocherà contro di noi… ovviamente scherzo. Voglio ribadire quanto sia una ragazza eccezionale.

E ora che ne sarà della stagione di Athena?
I programmi cambiano. Punteremo sempre all’ingresso nei playoff, di certo non più al sesto posto perché bisogna essere realisti. La squadra è molto forte, il gruppo è di livello, nonostante i disagi stanno continuando a combattere per la maglia. Ridimensionarsi durante la stagione non vuol dire fallire, sia chiaro. Ci sono alcune situazioni che ti portano a prendere delle decisioni ma con questa squadra possiamo puntare ai playoff. Il mercato poi è aperto e magari più in là faremo altre valutazioni.

Non mancheranno le critiche.
Le critiche fanno parte del gioco, si accettano. Sfido chiunque a tenere bloccata una ragazza che ha una opportunità del genere. Sono tutti bravi a parlare stando fuori, con i soldi degli altri. Tanti dimenticano tutto ciò che abbiamo fatto negli ultimi 14 mesi. Per me parlano i fatti. Ho dimostrato di essere una persona che ha una parola, lasciando andare la mia giocatrice più forte. Siamo in Serie A, siamo una piccola realtà, non siamo certo Schio, Campobasso, Faenza o altre. Stiamo affrontando tante difficoltà per il nostro progetto, forse non siamo ancora pronti, è anche colpa mia, ma di sicuro ci stiamo provando. Altri stanno a guardarci. Nessuno nega che stiamo in una situazione difficile, ma così come Roma non è stata costruita in un giorno, anche Athena non la costruisci in un giorno. Di sport posso parlare tranquillamente, ho sempre centrato l’obiettivo e lo centrerò anche quest’anno. Siamo tante persone in Athena, ognuno dice la sua, io faccio le scelte. Abbiamo risolto un grosso problema e sono certo che, così come è successo l’anno scorso, raggiungeremo gli obiettivi e poi magari in tanti vorranno salire sul carro. Vengono criticati i presidenti migliori al mondo, figuriamoci un ragazzo di 39 anni come me. Ma è già un privilegio che ci sia tanta gente che pensa a noi. Sono stra-convinto della squadra e dell’allenatore. Non ho alcun motivo per lasciare. Certo, se oggi il basket femminile non è ancora cresciuto è perché ci sono cattiveria e invidia. Ci vorrebbe più unione, invece ognuno guarda il suo orticello. Ma se imprenditori come me, più grandi o più piccoli, investono soldi e al primo ritardo o problema vengono massacrati, è un problema. Posso anche andare via domani dal basket, non vivo di questo. Ma tante persone che invece vivono di questo, se gli imprenditori mollano, automaticamente resterebbero senza lavoro.

Dopo la firma del contratto con Campobasso, anche Mia Mašić ci ha tenuto a salutare il Gruppo Stanchi Athena. “Sono stati due mesi molto intensi – racconta – Sono un tipo di persona che mi lego tantissimo alle persone, è il mio modo di essere. Scegliere di andare via è stato molto difficile, ma sono in un momento della mia carriera in cui non si possono rifiutare opportunità come questa. E’ una occasione di crescita che non posso lasciarmi sfuggire. Sono sicuro che sarà un’esperienza molto utile per la mia carriera”.

Cosa ti senti dire alla società che lasci?
Ringrazio tutte le mie compagne. Dalle più esperte alle più giovani che si sono allenate con me, da chiunque ha lavorato in Athena, da chi svolgeva i compiti più importanti a chi svolgeva le mansioni più semplici. Tutti mi hanno trattato benissimo, porterò sempre un bel ricordo di Athena e poi, chissà, magari un domani tornerò a Roma e ci si ritroverà. Sarebbe una bella cosa. Al momento però è giusto così, sono entrata nel giro della nazionale in maniera stabile e devo puntare al livello più alto possibile.

Com’è il rapporto con Edoardo Stanchi?
Ci tengo a ringraziarlo, con lui ho un ottimo rapporto. Lo ringrazio perché ha capito la situazione, è stato molto flessibile e si è reso conto perfettamente e in breve tempo di tutto. Quello che è successo fa parte della vita e della carriera di una persona che fa sport. Non ha visto alcun motivo per bloccarmi o impedirmi di fare un salto di qualità. Non è scontato, non tutti i presidenti lo fanno. E’ stato gentilissimo e lo ringrazio.

Siamo ai saluti.
Ringrazio anche le mie compagne di squadra che mi hanno capita, sia come amica sia come compagna di squadra. Mi sono sentita anche con coach Goccia, mi piange il cuore, ma è così. Anche tutto lo staff è stato super con me, in particolar modo Irene Munari. Per ogni piccolo problema che ho avuto, dal tendine, che grazie al suo lavoro è migliorato, a un’unghia incarnita, c’è sempre stata, disponibile 24 ore su 24. E anche questo non è scontato. Ho già cambiato 8 squadre in carriera, non tutti i fiosioterapisti sono così disponibili come lei, che mi è stata sempre vicina, anche a livello psicologico.

Queste le dichiarazioni di Marco Florio, agente della giocatrice: “E’ una decisione giusta da prendere in questo momento della carriera per Mia, che va in una squadra di fascia molto alta e questo le potrà essere molto utile anche per la Nazionale. Ci dispiace che il rapporto con Athena si sia interrotto così presto, ma, chissà, magari un giorno ci si potrà anche incontrare di nuovo. Non è un segreto che ci siano stati dei problemi in questo inizio di stagione, ma Edoardo Stanchi li sta risolvendo, come siamo stati sempre certi che avrebbe fatto. Ci tengo a ringraziarlo personalmente, perché in questa vicenda si è dimostrato un signore vero. Era una situazione che avrebbe anche potuto portare a qualche contrasto, invece lui si è dimostrato un vero uomo di sport, oltre che un valido imprenditore e ha capito subito la situazione e che c’era di mezzo un obiettivo di carriera importante per Mia. Da agente della giocatrice lo devo ringraziare, perché la gentilezza e la sensibilità che ha dimostrato non sono scontate. Con il suo gesto si è dimostrato un presidente e una persona super”.

Ufficio Stampa Athena Basket Roma

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