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NAPOLI – La scuola è cominciata in settimana per tutta l’Italia, Katy Perry torna a scalare le classifiche con “Part of me”, Londra sta ultimando i preparativi per ospitare le olimpiadi fra 11 mesi e fra Polonia-Ucraina divampano le contestazioni da parte di molti ceti della società a causa della volontà di ospitare gli europei a giugno prossimo intanto che la crisi nelle vecchie zone d’orbita comunista aumenta sempre di più, così come aumentano i flussi migratori dall’Africa araba verso il nostro continente.

Sono tempi difficili specie per il nostro paese: fra pochi mesi Mario Monti presiederà il 2° governo tecnico nella storia della Repubblica e lo sport, a cominciare dal calcio, sta scontando una situazione di instabilità tendente al collasso che neanche i grandi team sono capaci di fronteggiare: dopo lo slittamento al 20/12/2011 della 1° giornata di campionato causa lo sciopero indetto dall'”Associazione Italiana Calciatori” presieduta da Damiano Tommasi a dispetto di presunti compromessi raggiunti entro agosto oltre che sventolati con trionfalismo da più parti…ci vorrebbe un’annata avvincente in cui tanti club si diano battaglia per far recuperare il credito perduto dopo il 2006 (soprattutto) e che delle belle sfide tornino ad essere la normalità.

Trovare dei big-match già in apertura non è difficile: per la 3° giornata, succedendo all’anticipo del sabato sera Inter-Roma 0-0, vediamo un posticipo domenicale a dir poco scoppiettante tipo Napoli-Milan…gli azzurri vengono dall’1-1 strappato mercoledì in casa del Manchester City alla loro 1° sfida di Champions dal 1991 mentre i rossoneri hanno agguantato, martedì, un 2-2 insperatissimo nel recupero a casa del campioni d’Europa del Barcellona…la stanchezza la fa da padrone come pure le assenze ma il presidente De Laurentiis, assieme al direttore generale Galliani (rappresentante ancora una volta di Berlusconi), non vogliono sentire ragioni appellandosi al fatto che le campagne acquisti sono state sufficienti per affrontare il doppio impegno; il derby livornese Mazzarri-Allegri comincia già prima del fischio d’inizio da parte di Tagliavento: è dura dover scegliere chi mandare sul terreno di gioco soprattutto pensando al turnover…succede così che i padroni di casa devono rinunciare a molte riserve che potevano tornare utili sui livelli dei difensori Chavez/Fideleff/Grava/Britos o il centravanti Lucarelli (tutti infortunati o fuori per scelta tecnica) pur potendo ripiegare sul 3-4-2-1 classico (poi diventato 3-5-1-1 nel finale)

[De Sanctis;

Campagnaro-P.Cannavaro (cap.)-Aronica;

Maggio-Inler-Gargano-Dossena (79° Zuniga);

Hamsik (64° Dzemaili)-Lavezzi (81° Pandev);

Cavani]

al contrario degli ospiti, che hanno quasi mezza rosa indisponibile (molti dei migliori): gli infortunati come i difensori Mexes/Zambrotta, i centrocampisti Ambrosini/Gattuso/Boateng, il tandem offensivo di maggior qualità Ibrahimovic-Robinho…il 4-3-1-2 verrà confermato per poi tramutarsi in un 4-3-3, ma è chiaro che la formazione ne risentirà a livello qualitativo

[Abbiati;

Abate-Nesta-T.Silva-Bonera (65° Antonini);

Nocerino-Van Bommel (65° Emanuelson)-Seedorf;

Aquilani (77° El Shaarawy);

Cassano-Pato].

Appena 5 i futuri convocati da Prandelli per l’estate che verrà ed il relativo arrivo in finale dove saremo rovesciati 4-0 dalla Spagna: De Sanctis/Maggio opposti a Abate/Nocerino/Cassano al netto di Abbiati/Nesta/Bonera già fuori dal giro mentre Aquilani ha troppa concorrenza davanti a sè…non vi sono, invece, stranieri di casa che parteciperanno poichè la Svizzera di Inler/Dzemaili, la Slovacchia di Hamsik, la Macedonia di Pandev hanno mancato la qualificazione intanto che Van Bommel capitanerà l’Olanda vice-campione del mondo (Seedorf si è già ritirato dal 2004) che uscirà nei gironi dietro Germania/Portogallo…i sudamericani, al contrario, sono diversi e corrispondono ai freschi campioni d’America uruguayani Gargano/Cavani, il duo argentino Campagnaro-Lavezzi (esclusi dai futuri vincitori ai rigori nei quarti da padroni di casa), il colombiano Zuniga (battuto dal Perù ancora nei quarti per 0-2), i brasiliani T.Silva/Pato (estromessi anch’essi nei quarti dal dischetto dinanzi ai finalisti del Paraguay): tutti più o meno ben figuranti a luglio scorso nella loro rassegna continentale a prescindere dai destini delle rispettive compagini.

Il Milan impone subito un buon ritmo alla gara e il Napoli non si fa intimidire facendo capire che questa sfida, come ben descritto pure dagli assetti tattici, sarà una contesa da risolvere sul piano tecnico senza rifiutare lo scontro nella zona nevralgica: succede così che, al 12° Bonera tolga un buon pallone a Maggio riuscendo subito a servire Seedorf, che senza pensarci cambia gioco ad indirizzo di Cassano (preso subito da Dossena)…traversone preciso ad indirizzo di Aquilani e tuffo di testa del fantasista dal limite dell’area a suggellare lo 0-1 (rete tutta sull’asse degli ex romanisti); paradossalmente la segnatura sveglia i partenopei, che si rigettano subito all’assalto procurandosi una punizione per veniale fallo di Bonera a danno di Lavezzi: l’argentino pennella in area vedendo Maggio fare involontariamente sponda laterale su Cavani: destro al volo con sfera in mezzo alle gambe di Abbiati e 1-1 quando siamo al 13°. Non siamo neanche al 24° quando viene inaugurata la lista dei cattivi con Nocerino che rimedia il giallo intanto che de Sanctis esce fulminea a fermare Aquilani e Cavani sbaglia lo stop venendo anticipato da Abbiati non capitalizzando un’ottimo passaggio di Lavezzi (scatenato come al solito specie nel fare gioco fra le linee con libertà di defilarsi)…il capovolgimento di fronte è continuo ma le occasioni vere si rivelano poche finchè, al 36° Gargano non uncina una palla interessante al limite della sua zona di difesa a discapito di Pato ripartendo in contropiede con un allungo di circa 90 metri concluso da un passaggio chirurgico in direzione di Cavani, appostato sulla sinistra ma implacabile ad esplodere un destro a giro sul palo del portiere come sentenza del 2-1 a cui succede il miracolo di De Sanctis con la mano destra su piattone destro fin troppo molle di Aquilani, che in chiusura di frazione manda fuori un altro destro troppo impreciso.

I 55000 presenti, fra cui 2000 milanisti stipati in un settore isolato per evitare problemi, si aspettano che alla ripresa il Milan chiuderà i nemici nelle retrovie piazzando l’assedio…ma non è così: prima Cavani si fa anticipare in uscita bassa da Abbiati e poi Lavezzi, dalla destra, riesce a crossare in area, Nesta rimpalla a vantaggio di un crudele Cavani, il quale chiude l’azione dopo aver servito “el pocho” impattando di sinistro il 3-1 al volo quando i minuti sono 51. da allora vediamo iniziare un a giostra di ammoniti (tutti per gioco falloso e non per scaramucce) che coinvolge Pato, poi Nesta con Aronica seguiti da Gargano/Cavani e il neo entrato Antonini nell’ultimo quarto di match proprio in coincidenza delle varie sostituzioni (che porteranno il Milan a inserire pure il giovane El Shaarawy); i meneghini, a onor del vero, provano a cingere la porta napoletana, ma non pungono mai, offendono confusamente e si prestano alle frequenti ripartenze chirurgicamente orchestrate dal duo Lavezzi (poi Pandev)-Cavani, ma su cui l’imprecisione si spartisce l’invariabilità del tabellino assieme alla bravura di Abbiati in almeno 2 occasioni (andrà più vicino il Napoli al 4-1 con “el matador” che il Milan al 3-2).

Al fischio finale, dopo che il “matador” ha domato i diavoli, diventa ufficiale che il Napoli è tornato a battere il Milan in casa dopo 4 annate (non accadeva da un altro 3-1, quello della penultima giornata nel 2007/08) ed è a punteggio pieno con 6/6 (Cesena espugnata per 3-1) punti insieme a Cagliari/Juventus mentre il Milan si lecca le ferite avendo strappato, per ora, 3 pareggi su 3 contese ufficiali calcolando anche il 2-2 rimontato (pure lì) con la Lazio a Milano del weekend trascorso: si prospetta una stagione ottima per i campani e pessima per lombardi, ma il destino ha in serbo dell’altro…

A maggio il Napoli vincerà il 1° trofeo sotto la gestione di De Laurentiis aggiudicandosi la Coppa Italia (la 4° della storia azzurra), nonchè 1° trionfo dopo 21 anni solari (e 1° dal ritorno ai massimi livelli), a spese della Juventus tricolore per 2-0 (unica batosta rimediata in stagione dai bianconeri fra campionato e coppa) pur accettando di arrivare 5° in campionato dietro a Juve/Milan/Udinese/Lazio e, soprattutto, macerandosi per la grande occasione persa in Champions League: eliminazione agli ottavi contro il Chelsea futuro campione (vittoria in rimonta 3-1 a Napoli con sconfitta per 1-4 ai supplementari in terra inglese)…come sarebbe andata se fossero passati gli uomini di Mazzarri? Non lo sapremo mai…Il Milan, in seguito all’aver conquistato la Supercoppa Italia per 2-1 in recupero a spese dell’Inter nel mese di agosto (5° oro nella manifestazione), perderà lo scudetto a -4 dalla Juventus imbattuta (84-80) ma con una lunga scia di veleni legata allo scontro diretto (chiuso 1-1) in terra milanese per il famoso gol non dato a Muntari per il temporaneo 2-0 malgrado la palla fosse palesemente entrata: fu il momento decisivo della stagione e ancora oggi quella resta un’onta mai cancellata dal popolo milanista almeno quanto l’uscita in semifinale di coppa nazionale sempre contro i piemontesi (sconfitta per 1-2 in casa, pareggio per 2-2 ai supplementari in Piemonte) o l’estromissione ai quarti di Champions per mano dei semifinalisti (eliminati dal Chelsea) del Barcellona (0-0 fra le mura amiche, 3-1 con 2 rigori molto generosi in Catalogna…senza scordare che nei gironi era finita 2-2 a Barcellona, 2-3 a Milano in un’altalena perpetua di emozioni).

Fine del viaggio nella storia di Napoli-Milan…che il duello abbia inizio!!!

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