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Thomas rinasce e trascina i suoi al successo in gara 4: i Celtics centrano la seconda vittoria in trasferta e pareggiano i conti con i Bulls

MILANO — I Celtics possono prendere ossigeno dopo aver strappato il successo in gara 4 che vale il 2-2 nella serie coi Bulls. La crisi sembra finita, innanzitutto per Isaiah Thomas. La concentrazione e la leadership del folletto supersonico di Boston, dopo la tragica morte della sorella, tornano quelle di sempre. 33 punti e 7 assist in 36 minuti, con la squadra caricata sulle spalle e portata fuori dal tunnel del brutto 3° quarto, quando Chicago recupera dal -20 e torna in partita. In casa Bulls l’assenza di Rondo continua a pesare, Carter-Williams e Grant non sono lontanamente all’altezza nel ruolo di direttori d’orchestra. Oltre ai 33 punti di un super Jimmy Butler, l’unica nota positiva nella serata di coach Hoiberg arriva da Canaan che, al momento, sembra l’unica alternativa valida (non certo un sostituto) per provare a riempire il vuoto lasciato da Rajon.

STAFFETTA — C’è tantissimo Thomas nel successo dei Celtics. Ma non c’è solo Thomas: questa la chiave di coach Stevens. Senza Amir Johnson, panchinato in gara 3 e lasciato 48′ seduto in questa gara 4, la versione “small” di Boston funziona. Convince, sin dall’avvio, la qualità del gioco offensivo dei Celtics cresciuta soprattutto grazie all’apporto di Gerald Green, titolare per la seconda volta in fila. Nei primi 24′ mette in mostra il meglio dell’arsenale: 16 dei suoi 18 punti totali arrivano prima della pausa. La buona mano dall’arco (4/9 da 3) e la solita aggressività nell’attaccare il ferro tolgono pressione dalle spalle di Isaiah, a cui viene passato il testimone nel corso del 3° quarto. 10 dei 12 punti del parziale che ricaccia indietro i Bulls sono tutti suoi. Al resto ci pensa Horford (15+12 rimbalzi) che, con una tripla e una schiacciata, trova il mini break che chiude definitivamente i conti nella prima parte della quarta frazione.

CANAAN — Nel bel mezzo del disastro lasciato dall’infortunio di Rondo e dal vantaggio di 2-0 nella serie ormai bruciato, ecco nascere una speranza per i Bulls. Dopo il -20 toccato nel 1° tempo, affondata dalle disastrose regie di Carter Williams e Grant, Chicago trova ritmo e fluidità grazie all’impatto di Canaan (13 punti con 3/7 da 3 e 3 assist). Il playmaker finito ai margini delle rotazioni dal 10 aprile, è uno dei fattori che, a cavallo tra 2° e 3° quarto, riaprono il match. Sprazzi di ottima difesa su IT, costretto a fare i conti col 4° fallo (sfondamento proprio su Canaan) e con una sanguinosa palla persa, lasciano spazio alla tripla per il -5 che mette i brividi agli avversari. Segnali positivi, dunque, ma l’impressione che sia troppo poco per riportare la serie sui binari di Chicago rimane.

LA PARTITA — Partenza fulminate di Boston. Green e Thomas trascinano fino al +20 toccato nel corso della seconda frazione. Per i Bulls sembra già finita, ma trova la forza di reagire. Butler sale in cattedra, aiutato dalla gestione di Canaan. Wade trova canestri importanti sfruttando stazza ed esperienza su Bradley. Si vede anche Lopez, che porta energia in area. Tutto sembra girare per il verso giusto, fino al +2 che fa esplodere lo United Center che ancora non sa di dover fare i conti con Thomas, protagonista nel contro break di 12-2 che riporta in doppia cifra di vantaggio i suoi. Canaan lascia il parquet per Carter Williams e Chicago torna a faticare (42% dal campo col 20.8% da 3). I colpi del k.o. arrivano da Horford. Suoi i punti che dicono +11 a 7′ dalla sirena finale, coi padroni di casa incapaci di reagire.

CHICAGO BULLS-BOSTON CELTICS 95-104

Chicago: Butler 33 (7/16, 19/23 tl), Mirotic, Canaan 13; rimbalzi: Portis 8; assist: Butler 9.
Boston:
Thomas 33 (9/12, 1/9 da 3, 12/13 tl), Green 18, Horford 15; rimbalzi: Horford 12; assist: Thomas 7.

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