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Il tecnico giallorosso vuole continuità dopo il successo del San Paolo, all’Olimpico arriva il Torino: ”E io sento già parlare troppo di Shakhtar”. Squalificato Dzeko, out Defrel, in attacco tocca al ceco

ROMA – Si apre con una premessa dedicata a Davide Astori la conferenza stampa di Eusebio Di Francesco alla vigilia della sfida col Torino: “Oggi ho visto la cerimonia solenne ed è stata una grande emozione. Forte, fortissima, legata ad un ragazzo che ricordo come un avversario pulito, bello ed esemplare. Voglio abbracciare tutta la sua famiglia, è stato veramente emozionante”.

Poi si passa alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa. Il tecnico giallorosso non svela la formazione ma annuncia che ci saranno dei cambi rispetto alla squadra vista col Napoli ma non tanti come quelli col Torino in Coppa Italia (“Ho cambiato troppo, mi sono pentito”). L’unico sicuro del posto per ora è Schick: “Patrick è l’unico attaccante che ho a disposizione e giocherà dall’inizio. Defrel ha qualche problemino da smaltire e non sarà convocato. De Rossi? Può giocare, non sto pensando allo Shakhtar”. Ed è proprio questa la frase che Di Francesco ripete come un mantra: “Sento già troppo parlare di Champions, e invece la testa deve essere al Torino.

È una partita importantissima che non dobbiamo sbagliare”. Detto che la vittoria di Napoli viene archiviata come “punto di partenza”, Di Francesco chiede ai suoi di imparare dalla mentalità Juve: “Il titolo di Wembley è ‘Duri a morire’. Nella sofferenza la Juve è venuta fuori, la loro resilienza è impressionante. Mi auguro che questa mentalità venga trasferita al calcio italiano e alla mia squadra”.

Di Francesco, l’assenza di Dzeko contro il Torino aprirà le porte a Schick?
“Sicuramente Patrick sarà titolare anche perché Defrel ha qualche problemino da smaltire e non sarà convocato. Speriamo di recupere Greg per lo Shakhtar. Schick è l’unico attaccante disponibile per questa gara e giocherà dall’inizio”. 

Come è cambiato il Torino da Mihajlovic a Mazzarri?
“Il Toro di Mazzarri è più attento alla fase difensiva, mentre con Mihajlovic era più aggressivo. Conosco bene Walter, è un amico, con lui però non ho bellissimi ricordi… Mi auguro di poterli sfatare in questa gara”.

Che significato ha per il calcio italiano l’impresa della Juve a Wembley? Per la Roma può essere una motivazione in più?
“La Juve è dura a morire, nella sofferenza è venuta fuori, penso che la resilienza di questa squadra sia impressionante. Mi auguro che questa mentalità venga trasferita al calcio italiano, a partire dalla mia squadra. Ma non dimentichiamoci che domani abbiamo una partita importantissima che non dobbiamo sbagliare, sento già troppo parlare di Shakhtar”.

Tra casa e trasferta è una Roma dai due volti. Perché questa fatica nel fare punti all’Olimpico?
“I numeri in casa sono a nostro sfavore, dobbiamo sfatare il tabù Olimpico anche a livello mentale. Quello che conta in questo momento è tornare alla vittoria e lavorare sulla testa. Dobbiamo affrontare questa gara con la stessa determinazione e compattezza che abbiamo avuto a Napoli”.

Quali sono le condizioni di De Rossi?
Moralmente il ragazzo è giù per quanto accaduto a Davide a cui era molto legato. Ma dal punto di vista fisico Daniele è totalmente a disposizione. Potrebbe giocare dall’inizio e non sto pensando allo Shakhtar”. 

Si è mai pentito dell’eccessivo turnover col Torino in Coppa Italia?
“Sicuramente ho cambiato un po’ troppo in quella gara, anche se la partita non è stata del tutto negativa. Ma effettivamente l’eccessivo turnover non ha avvantaggiato i miei giocatori, mi sono pentito. Per questa gara ci saranno cambiamenti ma non di quella portata”. 

Dopo il Napoli ha avuto la sensazione che sia scattato qualcosa nella testa dei suoi per arrivare ad avere la continuità che tanto manca?
“Non è scattato niente, è solo un punto di partenza. Nell’ultimo periodo ci è mancata la continuità e mi aspetto una risposta già da domani. Con il Napoli ero molto arrabbiato per il secondo gol subìto, figuriamoci se sto pensando a una squadra già guarita”.

Quali sono le condizioni di El Shaarawy e di Pellegrini?
“Lorenzo è recuperato e sarà a disposizione per domani. Stephan ha avuto un periodo particolare. Si sta allenando bene e domani potrebbe essere della partita dall’inizio. Si gioca il posto con Perotti”.

Ad inizio campionato la Roma aveva la miglior difesa. Cosa è cambiato?
“Nell’ultimo periodo abbiamo concesso di più ma abbiamo anche concretizzato di più. Preferisco concedere qualcosa agli avversari ma avere maggiore concretezza in fase offensiva. A Napoli abbiamo trovato una squadra che mette tutti in difficoltà ma abbiamo avuto la forza di ribattere colpo su colpo”.

Quante volte la Roma ha fatto vedere il calcio di Di Francesco?
“Io credo in un calcio aggressivo che non sempre si riesce ad esprimere. La mia squadra l’ha espresso con poca continuità. Dobbiamo ancora lavorare tanto per cercare di condividere ancora di più le mie idee. Non siamo arrivati a quello che io vorrei”.

Quali sono le condizioni di Jonathan Silva? È possibile vederlo a partita in corso? 
“Non è pronto per giocare dall’inizio. Si allena bene con continuità, ma viene da un infortunio un po’ lungo. Magari poterlo schierare a partita acquisita, significherebbe che avremmo messo il risultato in salvo”.

Uno tra Strootman e Nainggolan potrebbe riposare?
“Credo sia giusto pensare solo al Torino. Farò le mie valutazioni sulla squadra più opportuna per affrontare il Toro e solo successivamente penserò allo Shakhtar. Abbiamo tutto il tempo per recuperare”.

Schick è al 100%?
A livello fisico è al 100%, manca qualcosa a livello mentale ma ha grande desiderio di applicarsi. Si sta pian piano adattando all’ambiente e alla squadra. Posso assicurare che ha delle qualità importanti”.

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