File: [19111989a.jpg] | Mon, 23 Dec 2019 22:40:59 GMT LazioWiki: progetto enciclopedico sulla S.S. Lazio www.laziowiki.org
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ROMA – È lo storico mese di novembre del 1989 e da soli 10 giorni è crollato il muro di Berlino spazzando via 40 anni di divisioni in tutta Europa fra cui quella capitalismo-comunismo, al cinema esce il tragico film “Sorvegliato speciale” con protagonista il trio Stallone/Landham/Southerland, la RAI inizia a trasmettere alcune partite di campionato per provare a limitare i problemi d’ordine pubblico.
Nell’anno d’oro del calcio italiano abbiamo una XII° giornata, successiva alla seconda sosta stagionale delle nazionali, piena di spunti interessanti e match di cartello: Napoli-Sampdoria, Inter-Milan, Roma-Lazio (quando non esisteva il vincolo di distribuire le stracittadine su settimane diverse) sapendo che i partenopei, ambo i milanesi sono in lotta per il tricolore al netto di doriani e romanisti che si stanno giocando le coppe, laziali speranzosi di salvarsi…ci fermiamo proprio nella capitale per assistere alla gara maggiormente sentita a livello locale nonché tornata a giocarsi in massima categoria appena un anno addietro dopo 4 annate.
Stavolta, però, la location è molto diversa poiché l'”Olimpico” è in piena ristrutturazione in vista di “Italia 1990”: dopo 36 anni Roma-Lazio si rigioca al “Flaminio”, impianto di soli 30.000 spettatori fra i quali annotiamo ben 22.000 romanisti rapportati ad appena 5000 laziali situati nella parte sinistra della “Tribuna Tevere” oltre ad essere isolati dal resto del pubblico tramite robusti cordoni di forze dell’ordine sommati a, circa, 1500 posti lasciati vuoti su ognuno dei 2 lati per la mancanza di un settore ospiti vero e proprio.
I presidenti Viola e Calleri prendono posto subito in tribuna ansiosi di vedere come l’esperto arbitro D’Elia (che già aveva arbitrato Lazio-Roma 1-0 deciso da Di Canio a gennaio 1989, dunque già rotto a dispute bollenti) gestirà il match e di capire come i tecnici Radice (al suo primo confronto con i dirimpettai)-Materazzi risolveranno i rispettivi rebus sapendo che entrambi seguono capillarmente la scuola italiana ma hanno pure assenze tipo il mediano Piacentini o il portiere Orsi a cui far fronte:
4-4-2 in linea di partenza divenuto poi una sorta di 3-5-2 con molte variabili sulla fascia destra per i lupacchiotti (i cui tifosi colorano il freddo pomeriggio con una coreografia mozzafiato fatta di simboli storici o striscioni in latino al netto di una minoranza avversaria mai doma a livello di cori) con
{Cervone;
Tempestilli (54° Gerolin)-Berthold (70° Conti)-Comi-Nela;
Desideri-Manfredonia-Giannini [cap.]-Di Mauro;
Rizzitelli-Voller}
al netto di un 4-3-3 molto rudimentale oltre che prudente trasformato poi in un vero e chiaro 4-4-1 nel finale per gli aquilotti
{Fiori;
Bergodi-Gregucci [cap.]-Solda’-Sergio;
Icardi-Pin-Bertoni;
DiCanio (82° Troglio)-Amarildo-Sosa (68° Beruatto)}.
Appena 1 il nazionale italiano: capitan Giannini (al contrario del suo alterego Gregucci), mentre sono 5 gli stranieri di cui 4 futuri protagonisti ai mondiali nonché 4 titolari…i tedeschi occidentali Berthold-Voller e l’argentino Troglio, il brasiliano Amarildo (unico non convocato a giugno), l’uruguagio Sosa.
Le marcature sono subito chiare oltre che dichiaratamente a uomo: Berthold-Amarildo, Tempestilli-Sosa, Nela-Di Canio contro Solda’-Voller, Gregucci-Rizzitelli, Pin-Giannini; chi si aspettava una guerriglia urbana in campo oltre che sugli spalti rimane totalmente deluso: il I° tempo scorre via con molti contrasti duri anche se corretti, i gialli di Tempestilli/Nela per 2 falli duri, un contropiede grossolanamente fallito da Rizzitelli verso il 25° con grande stupore di Martellini (commentatore RAI della partita, trasmessa solo nel Lazio al fine di evitare un’eccessiva affluenza allo stadio) poiché l’azione sarà conclusa fuori dal pugliese a tu per tu con Fiori.
Quando inizia il II° tempo la situazione si inacidisce subito: Amarildo, che in settimana aveva predicato per radio valori tipo moralità o correttezza, chiude anzitempo la sua partita quando corre il 52° beccandosi un cartellino rosso conseguente ad una testata in pieno volto assestata al mediano (ex di giornata) Manfredonia sugli sviluppi di un corner…Radice pensa sia il momento giusto per affondare e butta dentro Gerolin per Tempestilli ma i progetti paiono andare in frantumi al 64° poiché Sosa riceve un lancio lungo da Pin e si trova a perdere il controllo del pallone sull’uscita del portiere intanto che arriva Bertoni a depositare lo 0-1 con la porta vuota; trascorrono appena 3 minuti e la Roma potrebbe già pareggiare con colpo di testa di Voller ancora a porta sguarnita su respinta della traversa successiva ad un incornata del sostituto Gerolin ma il segnalinee annulla per off-side, poco dopo l’arbitro nega 2 possibili rigori ai romanisti per fallo di mano involontario da parte di Sergio, un presunto atterramento Icardi-Manfredonia (anche se in nessuno dei 2 casi ci saranno troppe proteste)…gli innesti di Bruno Conti per Berthold e di Beruatto per lo stremato Sosa mutano il gioco degli abbinamenti e danno il preciso segnale di come si chiuderà il confronto: giallorossi all’assalto e biancocelesti trincerati in area a difendere con le unghie il vantaggio pure se le occasioni vere scarseggiano fino al fatidico 83° giro di lancetta…Troglio ha appena rimpiazzato uno stremato Di Canio andandosi a porre come unico terminale offensivo dei suoi e sul fallo laterale seguente Nela serve Conti che crossa in area dalla sinistra, Rizzitelli fa sponda sull’altro palo rimettendo in mezzo la sfera per capitan Giannini (al I° centro nella stracittadina dopo 9 anni di militanza capitolina) che si butta in tuffo di testa senza speranze per Fiori (ammonito poco prima per perdita di tempo): 1-1 e tutto da rifare ma le 2 squadre si rendono conto di essere ormai crollate muscolarmente e il pari viene accettato come un buon risultato specie per la qualità del gioco espresso oltre alle condizioni ambientali intanto che l’Inter viene schiantata a domicilio dal Milan per 0-3 e la Sampdoria torna da Napoli con 1 ottimo punto frutto dell’1-1 maturato (sarà l’unico punto perso dagli azzurri in casa in stagione).
A fine aprile (chiusura anticipata per preparare i mondiali) i lupi torneranno in Coppa Uefa dopo 2 anni sfruttando l’ottimo VI° posto ottenuto dietro a Napoli/Milan/Inter/Juventus/Sampdoria rimpiangendo, però, di aver fatto un girone d’andata a ritmi tricolori seguito da una tornata insufficiente oltre all’eliminazione in semifinale di Coppa Italia contro i futuri vincitori della Juventus…la Lazio si adagiera’ su un mesto XIV° posto che garantirà comunque la salvezza al netto di una coppa nazionale finita al II° turno davanti al Bologna.
P.S.La Roma non segnava in un derby di campionato da Lazio-Roma 1-1 di ritorno del 1984/85 (ultima retrocessione dei laziali in Serie B con risalita nel 1987/88 ma pure anno dell’ultima vittoria, 0-2, risalente al girone di Coppa Italia del settembre 1984), non pareggiava con gol dalla medesima annata, non pareggiava in casa la stracittadina casalinga da Roma-Lazio 2-2 nel 1983/84, non portava via 1 punto da Roma-Lazio 0-0 del maggio precedente…bilancio locale decisamente in rosso: che il ritorno alla vittoria nella stracittadina sia stato solo rimandato a Lazio-Roma del 18/3/1990? Chi può saperlo?
Appuntamento al prossimo ricordo!

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