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ROMA – È la primavera del 2001: i “Linkin Park” sono la band più seguita del momento con “In the end”, al cinema esce “Toy Story” e Genova completa i preparativi per ospitare il G8 del Luglio prossimo nei cui scontri fra manifestanti e forze dell’ordine perderà la vita Carlo Giuliani oltre a perpetrare i fatti della scuola “Diaz” (centro di un processo internazionale durato più di 10 anni per gli abusi perpetrati dalle forze armate).
Mancano ormai 2 giornate alla fine della Serie A e per il XXXII° turno i big-match sono Roma-Milan, Inter-Lazio oltre a Juventus-Perugia: le romane e i torinesi sono in lotta per il tricolore con «Roma 70, Lazio 65, Juve 64» mentre le milanesi si stanno giocando i posti UEFA rimanenti dietro al Parma con Atalanta, Fiorentina, Bologna, Perugia.
In tribuna troviamo ancora Sensi e Galliani come massime cariche dirigenziali, l’ex Capello sulla panchina di casa e Tassotti con Maldini senior su quella ospite, i capitani corrispondono a Totti e Maldini junior, la sfilata di talenti stranieri è lunga (Samuel, Zago, Cafu’, Candela, Batistuta e Kaladze, Serginho, Guglielminpietro, Shevchenko) più di quella dei talenti nostrani (Tommasi, Delvecchio, Coco) con Cesari ad arbitrare e moduli perfettamente esaustivi delle filosofie tecniche in questione…3-4-1-2 opposto a 4-4-2.
L’attenzione è rivolta non solo al campo, ma anche alla radio (neanche alle tv, visto che le piattaforme erano 2); la tensione si percepisce subito con Samuel, Batistuta e Maldini, Giunti che vengono ammoniti nella prima frazione…sembra procedere tutto in modo lineare ma negli ultimi minuti le cose peggiorano: al 42° arriva la notizia del gol di Crespo sul neutro di Bari contro l’Inter e nel recupero Coco porta in vantaggio il Milan di testa su corner dopo un primo tempo tattico con pochissime occasioni.
All’intervallo la paura pervade i cuori giallorossi: +2 sui cugini e +5 sui piemontesi mentre i rossoneri sono a un passo dalla qualificazione europea.
Capello, alla ripresa, mette dentro Montella (subito ammonito) per Delvecchio ma l’assedio casalingo produce solo un palo del subentrato oltre a varie mischie poco prima del vantaggio della Juventus con Trezeguet che peggiora ancora di più le cose: manca mezz’ora quando Candela con Kaladze cedono alla tensione venendo espulsi per scorrettezze reciproche…il 64° minuto è quello decisivo poiché Garcia rileva Comandini appena 30” prima del pareggio proprio di Montella con un pallonetto meraviglioso dal limite dell’area che si infila all’incrocio dei pali riallungando la classifica parzialmente poco prima della cacciata di Serginho per insulti al direttore di gara. Nell’ultimo quarto di partita si evidenziano gli ingressi di Zanetti e Chamot per Assuncao e “Guly” ma le emozioni non sono ancora finite: corre il 90° quando Nakata e Leonardo stanno prendendo il posto di Totti e Sheva in attesa che proprio Leonardo batta una punizione dalla trequarti…all’improvviso si sente un boato terribile e arriva la notizia del pareggio di Dalmat con la Lazio che ricaccia le aquile a -5 facendoli sorpassare dalle zebre che tornano a -4; nonostante ciò sono momenti concitati poiché sul calcio da fermo seguente Roque Junior colpisce il palo malgrado la trattenuta di Zago regalando un ultimo interminabile istante di terrore al pubblico di casa.
L’intervista di Totti a fine disputa vale più di mille discorsi «Mancano 2 giornate alla fine e ora andiamo a Napoli per finire il campionato, ormai lo sentiamo nostro e non ci può sfuggire».
Il 17/6/2001 la sponda giallorossa della capitale festeggerà il III° scudetto della sua storia al netto di una Coppa Italia buttata al primo turno con l’Atalanta neo-promossa e una Coppa UEFA terminata nei quarti contro i futuri campioni del Liverpool; i diavoli dovranno accontentarsi di un semplice VI° piazzamento unito ad un’eliminazione contro la Fiorentina in semifinale di coppa e ad un’uscita nel secondo girone di Champions (mancando la possibilità di giocare la finale nello stadio di casa).
Cambierà la storia in futuro? Vedremo…

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