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ROMA – Quando si arriva alla fine dell’inverno 1991 il mondo sta profondamente cambiando: la Germania si è ufficialmente riunificata, la Cecoslovacchia si è scissa in Repubblica Ceca e Slovacchia, la CSI prende il posto dell’URSS come confederazione sovietica, sta iniziando la terribile guerra di Jugoslavia che insanguinera’ i Balcani per 4 anni intanto che in Italia inizia il processo sulla strage aerea di Ustica avvenuta il 27/6/1980 e che costò la vita a 83 vittime innocenti per cause politiche ancora oggi mai chiarite del tutto.
Il nostro stesso paese si trova in un turbinio di novità e rinnovamento, ma almeno nel calcio siamo ancora i padroni: per la XXIV° giornata di campionato, oltre a Sampdoria-Milan e Inter-Juventus con Fiorentina-Napoli, fra le partite più importanti troviamo Roma-Parma (prima disputa fra queste 2 squadre in massima lega nella capitale dopo la vittoria per 2-1 degli emiliani all’andata e scontro decisivo per l’Europa).
I presidenti Flora Viola (succeduta al marito Dino, morto il 19/1 precedente e prima presidentessa nella storia della Serie A in cerca di un compratore a cui cedere la società al più presto) e Giorgio Pedraneschi (assieme agli azionisti e fratelli Tanzi) siedono in “Tribuna Montemario” intanto che i tecnici corrispondono a Ottavio Bianchi con Nevio Scala (giocatore della primavera giallorossa più forte di sempre nel 1972-1974), in campo i capitani sono Giannini e Minotti con Lanese ad arbitrare…la schiera di assi poi è molto lunga: Cervone, Nela, Salsano, Di Mauro avversi a Apolloni, Cuoghi, Zoratto, Melli oltre a Aldair, Berthold, Voeller contro Taffarel, Grun, Brolin sommati agli stessi capitani (tutti gli stranieri,oltre a Giannini,erano stati grandi protagonisti del mondiale l’estate precedente).
Per entrambe abbiamo moduli molto coperti: 4-4-2 e 5-3-2 ma mentre quello giallorosso è difensivista e segue marcature a uomo ferree, quello gialloblu’ si basa su una zona convinta oltre a cercare di imporre il proprio gioco…sembra un paradosso per le disposizioni, eppure è veramente così.
Da subito i padroni di casa provano a fare la partita nonostante le assenze di Peruzzi, Desideri, Gerolin, Carnevale, Rizzitelli per vari motivi ma riescono a incidere solo in parte con le punizioni e gli inserimenti di Aldair o Giannini a causa anche della fatica accumulata il mercoledì precedente nei quarti di andata di Coppa Uefa con l’Anderlecht in casa (gara vinta 3-0) senza però riuscire a sbloccarla mentre gli ospiti si difendono con ordine e ripartono facendo affidamento sulla regia di Brolin, le sponde di Melli, le sortite di Grun…
I 40.000 presenti vengono ammutoliti sugli spalti solo al 30°, quando Brolin batte una punizione dal limite dell’area di potenza e qualcuno devia la sfera in barriera (le moviole non hanno mai chiarito chi toccò, se Tempestilli o lo stesso Aldair) spiazzando Cervone: 0-1 e lotta per l’Europa che si ravviva sempre di più vedendo coinvolte le 2 contendenti oltre a Genoa, Torino, Napoli, Juve, Lazio per 4 soli posti…i 5.000 crociati arrivati a Roma, però, non fanno in tempo ad esultare che la Roma pareggia con Di Mauro che gira al volo dal limite dei 20 metri 5 minuti dopo una palla pizzicata di testa da Giannini rispartendo equamente la posta senza ulteriori sussulti fino al duplice fischio.
Al rientro in campo seguono 10 minuti molto frammentati: Apolloni, Cuoghi, Zoratto vengono ammoniti mentre Carboni rileva il giovane centravanti Muzzi prendendosi poco dopo il cartellino giallo ma permettendo ai suoi di mutare assetto verso il 5-4-1 con Voeller unico terminale controllato a vista da Minotti assieme allo stesso Apolloni mentre Berthold viene incaricato di occuparsi di Zoratto intanto che Aldair si incolla a Melli e Giannini segue Brolin soffocando tutti i rifornimenti offensivi dei parmigiani.
La partita procede su binari ben delineati con i lupi ad attaccare pure se il terreno è osceno, la giornata è molto soleggiata ma fredda e non aiuta: proprio Carboni impegna Taffarel su punizione, Voeller si danna per liberarsi dai suoi “secondini” al tiro, Di Mauro corre per 4 ma non riesce mai a piazzare l’inserimento decisivo arrivando sempre in ritardo o scordinato alla conclusione…il gol del 2-1 sembra solo una questione di tempo ma la gabbia difensiva dei parmensi non crolla e negli ultimi 10 minuti Aldair viene sostituito da Piacentini mutando l’assetto casalingo in 4-5-1 per evitare scherzi a poco da termine mentre Catanese prima, Melli dopo escono per Monza, Sorce lasciando quasi tutto immutato fino al triplice fischio di chiusura compreso il tabellino…un tabellino che non accontenta nessuno.
A fine anno la Roma si piazzera’ IX° in campionato sorpassando all’ultimo turno la Lazio ma mancando la zona coppe per pochissimi punti, in Coppa Italia vincerà contro la Sampdoria fresca campione nazionale (la quale si prenderà la rivincita in Supercoppa di lega ad agosto) ottenendo l’accesso alla Coppa delle Coppe, in Coppa Uefa si vivrà la III° e ultima finale europea della storia capitolina fino ad oggi ma con un finale terribile: i giallorossi perderanno il “derby” contro l’Inter in 180 minuti tiratissimi fino all’ultimo (sconfitta 2-0 a Milano e vittoria inutile 1-0 a Roma)…Il Parma, al suo primo anno di Serie A, otterrà un ottimo VI° che proiettera’ in Coppa Uefa la meravigliosa matricola di provincia: I° anno in massima serie, I° qualificazione in Europa, I° accesso in Coppa Uefa per un tris mitico al netto di una Coppa nazionale mollata quasi subito ai sedicesimi contro la Fiorentina.
Roma-Parma…facciamo un gioco in vista del prossimo articolo? Con quale match chiuderemo la rubrica conclusiva della stagione…?

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