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TORINO – Quando manca solo una settimana alla Pasqua del 1983 si sta vivendo un momento storico: Reagan discute con Andropov per la questione degli Euromissili, uno dei singoli più sentiti a livello musicale è “Vamos a la playa” dei Righeira, Pertini conserva il suo incarico da Presidente della Repubblica, sta iniziando l’era delle tv private e le manifestazioni sportive possono essere seguite solo radiofonicamente o con sporadiche trasmissioni televisive (spesso in differita).
Quando si arriva alla XXV° giornata mancano 5 gare da giocare e i big-match sono Fiorentina-Roma con Torino-Juventus (granata in lotta per l’Europa contro i viola e il Verona mentre i bianconeri sono a -3 dai giallorossi capolisti); la “vecchia signora” è ampiamente favorita avendo vinto la stracittadina precedente, annoverando 6 campioni del mondo: Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Rossi uniti a Platini, Boniek con Trapattoni in panchina e Boniperti presidente mentre i padroni di casa hanno pochi nazionali (Dossena, Selvaggi fra gli azzurri e Van de Korput, Hernandez fra gli stranieri) ma sono comunque un ottimo club con un esperto tecnico come Bersellini assieme ad un presidente presente come Sergio Rossi.
Il modulo è classico tutti e 2: 4-4-2 a specchio con “marcature a uomo” e massimo cinismo nelle ripartenze…ma l’attenzione non è rivolta solo al campo, bensì pure alla radiocronaca dell’altro campo coinvolto (Firenze), ogni notizia potrebbe essere fondamentale e lo si capisce dal primo istante.
Siamo ancora sullo 0-0 quando, al 9°, dalla Toscana arriva l’1-0 dei padroni di casa che riduce il distacco a -2 e poi a -1 al 15° con il vantaggio di Rossi su retropassaggio errato del difensore nordico e posizione errata di Terraneo ma l’illusione dura appena 3 giri di orologio, il tempo di permettere il pareggio alla Roma; fino all’intervallo non accade altro apparte le ammonizioni di Bonini, Hernandez, Scirea (cosa molto rara) per gioco scorretto e alcuni veloci contropiedi zebrati che si alternano a confusi attacchi del toro.
A inizio secondo tempo tutto sembra andare come previsto, nonostante l’ingresso di Bonesso per Borghi, quando Platini segna con respinta corta su rigore procurato da Bettega per un contatto con il libero granata al 65° ma si rivela inutile poiché 3 rintocchi prima Prohaska aveva realizzato, anche lui, dagli 11 metri lasciando il divario immutato ma proprio ora la gara cambia radicalmente: corre il 70° giro di lancetta e Dossena trafigge di testa gli avversari su preciso cross di Galbiati (che compensa, parzialmente, il fallo precedente in area) riaprendo tutto…neanche il tempo di riprendere il gioco che Beruatto serve proprio il subentrato Bonesso in area ed è 2-2 ancora di testa al 72°…i granata sono scatenati e al 75° segnano anche il 3-2 con Torrisi (che uscirà 2 minuti dopo per Corradini) in “sforbiciata” su traversone di Van de Korput (che si riaccredita anche lui dopo l’errore sullo 0-1).
Gli ultimi minuti scorrono in un clima indescrivibile: un gomitolo di emozioni che si intrecciano tra loro pensando a ciò che sta succedendo oltre a ciò che cambierà in classifica…in quel momento i lupacchiotti sono a +5 e il toro è qualificato per l’uefa ma a 11′ dal termine arriva il 2-2 che consola minimamente gli uomini del “Trap” anche se li rende consapevoli del fatto di aver ormai perso il tricolore salvo miracoli e a fine gara lo stadio trema per il boato del pubblico “di casa”: in un giorno solo hanno battuto i cugini, gli hanno fatto perdere una buona parte di scudetto facendoli finire da -3 a -4 in graduatoria, hanno reso un favore ai fiorentini con cui sono gemellati vendicando il campionato dell’anno precedente chiuso tra le polemiche.
Quell’annata porterà le zebre a crollare miseramente in campionato e Coppa dei Campioni prostrandosi davanti a Roma e Amburgo mentre la Coppa Italia li vedrà rimontare nel ritorno contro il Verona; i tori, dal canto loro, lasceranno la coppa nazionale mancando anche l’ingresso nelle coppe adagiandosi all’VIII° posto ma consapevoli di aver scritto una pagina leggendaria per cui furono, sono, saranno sempre ricordati non solo in città facendo titolare il giornale locale del giorno seguente «TORINO-JUVENTUS 3-2 IN 5 MINUTI: LA LUCIDA FOLLIA DI TRAPATTONI».
La storia ormai è scritta ma ricordiamo che si può sempre aggiornare…

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