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Pari e patta nella stracittadina dell’Olimpico

ROMA – Pari e patta. Se il derby della Capitale non ha regalato reti e sul piano spettacolare non ha proposto calcio di alto livello, di certo ha regalato 90 minuti di altissima intensità. Ardore, confusione, errori, falli, occasioni limpide e sporche, ammonizioni e un’espulsione: gli ingredienti del derby ci sono stati tutti, è mancato solo il gol.

La posta in palio era molto alta, non solo per i riflessi sulla classifica in proiezione Champions, ma per quanto accaduto in settimana. L’euforia giallorossa per l’impresa con il Barcellona da una parte, l’amarezza di una cocente eliminazione dall’altra. L’aspetto psicologico e soprattutto quello fisico erano i grandi punti interrogativi. La Lazio li ha fugati minuto dopo minuto, confermando che la sconfitta di Salisburgo sia stata frutto più di un crollo mentale che atletico. È stata forse la Roma a dare la sensazione di una stanchezza latente che non le ha permesso di essere lucida.

E se la squadra di Inzaghi nel complesso ha fatto di più la partita, quella di Di Francesco ha collezionato le occasioni più limpide. È stato un pari giusto che, come è logico che sia, lascia l’amaro in bocca ad entrambe le squadre, oltre che ai tifosi. Forse è stata un’occasione persa, ma tutto rimane invariato: l’Inter insegue a un punto.

Se la graduatoria non ha subito scossoni, il derby di ieri sera ha però confermato che Roma e Lazio hanno tutte le potenzialità per avere la meglio nei confronti della squadra di Spalletti. Il modo con cui hanno affrontato e giocato la stracittadina ne consolida le ambizioni e ne certifica il processo di crescita portato avanti dai due tecnici. Con lo spirito battagliero e tenace mostrato ieri sera la Champions può essere Capitale.

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