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VERONA – Le scuole non sono ancora iniziate e si approfitta per godersi gli ultimi giorni di vacanza quando inizia il tiepido settembre 1991: gli “Stadio “sono una delle band più sentite in Italia, la democratizzazione dell’est europeo costa dei conflitti sanguinosi come nel caso della Jugoslavia o della nuova C.S.I. (nata dalle macerie dell’U.R.S.S.), Ayrton Senna si appresta a vincere il suo 1° mondiale di Formula 1, da soli 2 mesi l’Argentina ha vinto la sua 13° e penultima (ad oggi) Copa America a discapito del Brasile.

Intanto, però, in attesa di riprendere il ritmo dell’anno lavorativo, l’ultima Italia pre-Tangentopoli (lo scandalo scoppierà in febbraio), vuole rituffarsi nel clima dello sport vero a seguito delle varie amichevoli estive, sempre piacevoli ma mai catturanti come le sfide ufficiali: per la 1° giornata di Serie A abbiamo una sfida appetitosa come Juventus-Fiorentina, finita 1-0 per i piemontesi, ma soprattutto un ritorno al passato fra 2 “matricole” degli anni ’80 che avevano provato a sovvertire le gerarchie assieme a Sampdoria/Napoli contro lo strapotere del nord: stiamo parlando di Verona-Roma (gara d’esordio come quest’anno e altre 2 volte in un passato più o meno lontano), con il pubblico veneto che festeggia il ritorno in massima lega dopo un anno di purgatorio cadetto attraverso una bellissima cornice di pubblico fatta da 25.000 presenti, fra i quali appena 3000 romanisti finiti nell’occhio del ciclone a causa di violenti scontri durati tutto il giorno sia dentro che fuori dalla struttura con curva rivale e polizia (al punto che verranno arrestati 2 teppisti accusati di aver accoltellato un celerino proprio in uno dei tanti momenti di tensione), mentre i gialloblù penseranno maggiormente a celebrare il ritorno con una meravigliosa coreografia fatta con una festa di colori incredibile a base di sciarpe, petardi, fumogeni.

Il clima è caldo e non solo a livello meteorologico (si contano almeno 20 C°) e il campo, per una volta, è in condizioni accettabili…l’ideale per accogliere i presidenti Mazzi (appena insediatosi) e Ciarrapico (subentrato ai Viola in giugno) intanto che vediamo un ritorno al passato pure per quello che concerne le direzioni tecniche: sulla panchina di casa siede Fascetti intanto che Bianchi è rimasto ancora sulla panchina capitolina dopo un ottima stagione coronata da 3 finali giocate in 104 giorni (unica volta nella storia della società).

Se i veronesi hanno nelle gambe solo la sfida del mercoledì passato con sconfitta di misura (1-0) in casa del Lecce valevole per l’andata dei sedicesimi di finale di Coppa Italia, i romanisti hanno già dovuto affrontare la loro 1° finale di Supercoppa Italia perdendo sempre 1-0 contro la Sampdoria scudettata e si sono visti privati di un pezzo importante come il bomber tedesco Voller (rientrerà fra 3 settimane) causa un problema muscolare ma si sono rifatti vincendo ancora 1-0 in casa contro la Lucchese sempre in coppa nazionale: entrambe dovranno poi tornare in campo in settimana per il ritorno.

Anche se il mercato estivo dei romani ha portato alla partenza di pezzi importantissimi come Desideri o Berthold, la squadra è comunque competitiva per le zone europee e annovera ben 2 nazionali italiani in lotta per la qualificazione agli europei svedesi dell’estate seguente tipo capitan Giannini o Rizzitelli (Di Mauro è infortunato anche lui dalla Supercoppa e ne avrà fino alla 3° di campionato mentre Carnevale sta finendo di scontare la squalifica di 12 mesi legata al caso doping dell’ottobre 1990) intanto che gli stranieri in campo sono lo svedese Prytz (escluso dalla lista del suo paese)/il rumeno Raducioiu (neanche si qualificheranno i suoi alla rassegna continentale)/lo jugoslavo indisponibile Stojkovic (vice-campione d’Europa nonchè ex stella di Stella Rossa e Marsiglia che debutterà in Italia solo alla 4° giornata causa problemi burocratici legati ai visti del passaporto e al conflitto in corso nella sua terra) da un lato con il brasiliano fresco finalista continentale Aldair/ l’ala che arriverà in finale agli europei con la Germania unificata Haessler (che ritarda, così, di un anno l’approdo nella capitale causa l’intromissione della Juventus nelle trattative del biennio addietro/l’infortunato Voller (anch’egli stella della Germania).

Il 5-4-1 casalingo, divenuto poi 5-3-2 con l’innesto del bomber Lunini, si delinea da subito come un modulo di zona dedito più al pressing che al possesso palla

[gregori;

Polonia-Pin-Renica-Serena-Calisti;

Icardi-Rossi-Prytz-Fanna (cap.) (67° Lunini);

Raducioiu]

mentre il 5-3-2 lineare (come sempre), poi 4-5-1, dei romani si affida ad un capacità chirurgica di speculare e saper soffrire per poi colpire inesorabilmente

[Cervone;

Tempestilli-De Marchi-Nela-Aldair-Carboni (73° Salsano);

Haessler-Giannini (cap.)-Bonacina;

Rizzitelli (73° Piacentini)-Muzzi].

Il ritmo è blando e sembra un’amichevole ma l’iniziativa, se ce l’ha qualcuno, la tiene saldamente in pugno il Verona, creando occasioni a ripetizione per tutto il 1° tempo intanto che Tempestilli viene ammonito per un fallo su Raducioiu essendo stato destinato alla marcatura proprio di quest’ultimo e Bonacina si aggiunge ai cattivi dovendo fare straordinari nello stare dietro a Prytz, cosa che non succede, invece, a capitan Fanna con Giannini (stranamente…); prima Fanna stesso impegna Cervone con una pregevole torsione di testa su corner e poi Raducioiu, nel tentativo di fare sponda, si fa ammonire anche lui causa un fallo di mano volontario intanto che Aldair si scontra violentemente con Rossi nel cerchio di centrocampo (zona a maggiore predominanza scaligera) riportando un brutto taglio alla testa che lo costringerà ad una vistosa fasciatura.

Quando D’Elia fa riprendere le ostilità il copione rimane lo stesso: il Verona fa gioco e la Roma rimane corta puntando alla ripartenza affidandosi ai suoi fluidificanti Carboni/Haessler e sperando nel reparto offensivo, basato più sul fare a sportellate nei giochi lunghi che nel fraseggio palla a terra ma a dirigere le operazione e sempre lo sfortunato Raducioiu…prima spedisce fuori un bel filtrante di Fanna cercando solo la potenza prima e poi buttando fuori un’occasione ghiottissima a porta vuota su liscio dei 2 centrali avversari (De Marchi con Aldair); a questo punto Liedholm decide di affiancare al talento dei Carpazi un finalizzatore maggiormente vicino alla porta come Lunini e Bianchi capisce che è il momento di vincere il confronto a centrocampo: butta nella mischia un uomo dotato come il mancino Salsano assieme ad un mediano faticatore ai livelli di Piacentini togliendo Carboni e Rizzitelli…Nela va a fare laterale sinistro basso mentre Aldair diventa libero, Salsano con Haessler andranno larghi sulle fasce mentre Piacentini assisterà Bonancina nel lavoro di recupero palloni intanto che Giannini si sposta leggermente più avanti a supportare l'”infante prodigio” Muzzi. I risultati arrivano dopo neanche 10 minuti: è l’82° quando Haessler va via per l’ennesima volta sulla destra con un’accelerazione bruciante e mette di destro in mezzo verso Muzzi (talento emergente dell’under-21 al 4° gol fra i professionisti nonchè 1° di quest’anno), che non perdona e trafigge Gregori di testa inesorabilmente a sentenziare lo 0-1…se pensate che sia finita vi sbagliate di grosso poichè i padroni di casa non ci stanno e si riversano nell’area nemica costringendo Cervone a salvare con altri 2 miracoli da incornate di Rossi prima con Renica poi antecedendo la trasversa su cui si imbatte Pin e nemmeno la respinta raccolta dallo stesso riesce a finire in fondo al sacco, spegnendosi, invece, a pochissimo dal palo.

Al triplice segnale di chiusura si riscatenano i tafferugli fra ospiti e polizia mentre i romanisti si godono l’allungamento dell’imbattibilità (5 confronti) all’ombra della città di Romeo e Giulietta (non vi perdono dal famigerato 3-2 del marzo 1986 oltre al fatto che hanno vinto 3 volte pareggiando 2 forti di 5 segnature fatte al netto di appena 2 incassate) una vittoria tanto sofferta ed insperata quanto preziosa pensando che sia l’inizio di un’altra stagione lunga ma da vivere tutta d’un fiato mentre i veronesi si leccano le ferite ben consapevoli di dover fare grossa fatica nello sperare di salvarsi…

A fine stagione il Verona retrocederà di nuovo arrivando 16° come 2 anni prima dietro al Bari ma prima di Cremonese/Ascoli con 3 allenatori cambiati (Fascetti/Liedholm/Corso) dando la definitiva conferma che il mitico ciclo del decennio precedente è stato ormai consegnato alla storia definitivamente e uscirà agli ottavi di Coppa Italia solo per il gol in trasferta contro i finalisti del Milan (2-2 a Verona, 1-1 a Milano); la Roma vivrà un anno assai anomalo piazzandosi 5° alle spalle di Milan/Juventus/Torino/Napoli pur avendo rischiato la retrocessione fino a poco dal termine ma qualificandosi lo stesso alla Coppa Uefa mentre la coppa nazionale la vedrà estromessa nei quarti per mano della Sampdoria (1-0 a Genova e 1-1 a Roma con rimonta sfiorata), stessa carnefice della Supercoppa Italia in agosto e l’ultimo cammino in Coppa delle Coppe (da allora non si vincerà più la Coppa Italia a Trigoria fino al 2006/07 ma la medesima competizione internazionale verrà soppressa nel 1998/99) si chiude nei quarti al cospetto dei finalisti del Monaco in modo veramente beffardo (0-0 a Roma fin troppo fortunoso per la truppa italiana seguito da 1-0 nel principato con gol testa di Rui Barros, uomo più basso in campo nonchè ex juventino abbonato ai gol contro i lupi nel periodo 1988-90)…un finale brutto che segnerà il divorzio fra la Roma e Bianchi (assai felice di andarsene avendo ricevuto molto meno affetto di quello che meritava malgrado avesse un assai brutto carattere ma competenze da vendere).

Il nostro viaggio nel vintage di Verona-Roma sta per concludersi…ma manca ancora un ultima tappa!

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