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SAIBENE

Il coach della Virtus Roma, Guido Saibene, è intervenuto in esclusiva ieri sera durante la trasmissione “Timeout” ai microfoni di TimeoutChannel. Questo il resoconto di una lunga, piacevole e sincera intervista:

IL PASSATO A ROMAHo avuto un contatto con Firenze ma vista sia la categoria che il richiamo di Roma ho deciso di venire qui. A Roma ho vissuto 6 anni splendidi, sono arrivato nel 2002 nel primo anno di gestione di Toti. È stata un’annata memorabile perché era l’anno di Bucchi e Brunamonti e c’erano giocatori come Jenkins, Myers, Righetti, Tusek, Santiago, Parker, Bonora, Tonolli, ecc. Vincemmo la fase regolare, uscimmo a gara5 di semifinale contro la Fortitudo Bologna ma conquistammo l’Eurolega. Il Palazzetto nella semifinale contro Bologna era incredibile, stracolmo. Noi giocammo una grande pallacanestro, gara5 ci lasciò tanto amaro in bocca, con Jenkins che si ruppe la spalla; purtroppo andò così.

IL RITORNO A ROMARoma la considero la mia seconda casa e qui sono circondato da persone che conosco da tempo e delle quali ho stima. Non mi vergogno di dire che sono arrivato qui anche perché la realtà è cambiata molto ed allenatori come Dalmonte e Calvani hanno fatto valutazioni diverse, e questo ha aperto le porte alla mia candidatura. Questa è una realtà molto diversa da quella del 2002, ma anche da quella di uno o due anni fa. La realtà attuale è segnata da un dato oggettivo come un’autoretrocessione che però appartiene al passato; io voglio guardare solo al presente.

LA SITUAZIONE ATTUALECi sono molti aspetti da considerare. Ieri non avevamo un palazzo stracolmo ma viste le attese è venuta un bel pò di gente, che ci ha sostenuto per tutto il match ed anche al termine della partita. Ci dispiace aver deluso i presenti per la sconfitta. La partita è stata deficitaria soprattutto in difesa, dove abbiamo delle carenze che sono emerse durante tutto il precampionato; difesa e rimbalzi sono due lacune a cui dobbiamo porre rimedio. Non vogliamo trovare scuse ma abbiamo avuto anche altre problematiche reali, come ad esempio gli arrivi in tempi diversi di alcuni giocatori o alcuni infortuni. Ieri Bonfiglio non ha preso parte alla partita per un infortunio e quando Meini ha avuto problemi di falli, Maresca e Voskuil hanno dovuto agire da play; Maresca in un’amichevole precedente ha dovuto giocare anche da 4. Le difficoltà ci sono ma io considero i miei giocatori come i migliori di tutta la Lega e ho il dovere di proteggerli. La squadra è stata fatta in ritardo ed in una situazione di difficoltà, ma questa è e questa deve affrontare il campionato. Le altre squadre sanno chi è Roma, sanno che la Virtus ha fatto la storia della Pallacanestro italiana. Noi dobbiamo sapere che la realtà attuale è diversa da quella del passato. Oggi rappresentiamo una città che ha perso la Serie A1; di questa nuova situazione prima ce ne rendiamo conto e meglio è. Le nostre maggiori difficoltà sono alcuni limiti tecnici, ritardi nella costruzione della squadra, la diffidenza dei media e la delusione dei tifosi per l’autoretrocessione. Nonostante tutto ciò, la ripartenza è oggi. Non possiamo pretendere di puntare solo su quei tifosi che hanno vissuto gli anni di gloria del PalaEur e dei successi; ci ritroviamo a giocare una A2 in condizioni molto diverse. Dobbiamo attrarre nuovi tifosi: chi ha a cuore la Virtus deve esserci, il motto #riparTiAmo deve essere tangibile. La Virtus Roma deve riscrivere la sua storia, partendo da una serie competitiva come la A2.

IL DEBUTTO CONTRO DERTHONACon Derthona sarà durissima, ma con il mio staff abbiamo già visionato le loro partite e proveremo a contrastarli. Non dobbiamo pensare a quanto sta facendo bene Derthona in questa preseason, al talento di De’Mon Brooks, al buon Reati che ha figurato bene a Verona lo scorso anno, ad un valido elemento come Garri, al giovane Spissu, al loro entusiasmo. Sappiamo che verranno qui per vincere ma noi dobbiamo superare i nostri limiti attuali.

CAPITOLO INFORTUNISul tema infortuni abbiamo avuto Bonfiglio ieri assente per un sovraccarico al ginocchio, mentre Benetti è tornato ad allenarsi oggi dopo la botta rimediata a Ferentino che ci ha destato molta paura in quanto all’ospedale di Frosinone, Gabriele è stato sottoposto ad accertamenti per verificare eventuali lesioni alla colonna vertebrale nel tratto cervicale. Inoltre Meini starà fermo due giorni per un problema muscolare post contusione. Sono strascichi normali, ma non stiamo avendo fortuna sotto questo aspetto. Puntiamo comunque a recuperarli tutti per Domenica.

I PRECEDENTI DA HEAD COACH DELLA VIRTUS ROMAHo fatto più partite sulla panchina di Roma. Ad Udine fu la prima partita dopo che Bucchi fu dimissionato, tanto che siccome io ero stato scelto da lui mi sembrava giusto farmi da parte in segno di rispetto nei suoi confronti e dissi questa cosa sia a Toti che a Brunamonti. Loro, insieme al subentrato Pesic, mi confermarono la fiducia ed allora restai. Ad Udine facemmo una bella partita e stavamo vincendo fino a pochi secondi dalla fine quando Giachetti fece un fallo che valse ai friulani i tiri liberi della vittoria; perdemmo una partita già vinta. Tra le altre partite mi ricordo un match di Eurolega contro la Malaga di Scariolo al PalaEur, con Repesa assente per malattia.

AL FIANCO DEI PIÙ GRANDINella mia carriera ho lavorato con tanti grandi allenatori: da Bianchini a Milano, passando per Bucchi, Pesic e Repesa a Roma, fino a Recalcati e Messina. L’esperienza da capoallenatore te la devi giocare quando arriva ma non ho assolutamente rammarico per i tanti anni passati come assistente.

LA SCELTA DI ROMA – Adesso alleno Roma in una realtà ben diversa da quella che lasciai; questa è una sfida stimolante, sento di dovere qualcosa sia al presidente che alla società. Spero di poter far bene, la sfida è difficile e la resa finale dipenderà da molti fattori. Bianchini mi ha detto che questa per me è stata una scelta rischiosa ma posso dire che è stata una scelta fatta sia con il cuore che per motivi professionali.

TRA SPERANZE ED ANEDDOTIVorrei riportare la gente al Palazzetto come fu in quel 2002/2003, con quel palazzo esaurito in semifinale contro Bologna. Spesso agli americani in squadra dico “Daje Jamal”  o “Daje Alan” o “Daje Craig”; alcuni di loro credevano dicessi “die”, ovvero morire, ma gli ho spiegato che il mio era uno ‘slang’ romano e non americano. Ho detto loro che li voglio pimpanti, altro che morti!

MESSAGGIO AI TIFOSIIo ai tifosi posso dire “chi ci ama ci segua”, che qualcosa sicuro gli tornerà indietro. Chi avrà l'”incoscienza” di abbonarsi deve sapere che ci sarà da soffrire molto quest’anno ma alla fine le gioie non mancheranno. Noi abbiamo bisogno dei tifosi e di dare qualcosa ai tifosi. Partiamo indietro e chiedendo molto credito a loro, ma dovremo guadagnarci rispetto, stima ed affetto. Ieri meritavamo di prendere pedate nel “c..o”. Non dobbiamo cercare scuse, è vero che abbiamo difficoltà quotidiane in palestra ma dobbiamo tirare dritto. Dateci fiducia e tempo, restituiremo tutto con gli interessi.

Si ringraziano Guido Saibene e l’ufficio stampa Virtus Roma per la gentilezza mostrata e l’opportunità concessa.

fonte foto: Facebook Virtus Roma

Matteo Buccellato

Di admin

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