Archiviata con un netto successo la pratica Mens Sana Siena, valsa la quinta vittoria consecutiva, la Virtus Roma di Attilio Caja si accinge a tornare nuovamente in Sicilia (dopo la trasferta di Barcellona Pozzo di Gotto) per affrontare la Pallacanestro Trapani sul parquet del PalaConad. I capitolini, rigenerati da questa striscia aperta di vittorie, volano nella “città del sale e della vela” in cerca di un’importante affermazione esterna, che permetterebbe di agganciare in classifica proprio i siciliani a quota 12 punti. Il compito, però, si presenta arduo: la squadra di Ugo Ducarello ha finora mostrato un rendimento fortemente ‘casalingo’, avendo conquistato tutti i suoi punti in classifica tra le mura amiche grazie ad un rotondo 6/6, al quale fa da contraltare un preoccupante 0/5 nei match in trasferta. La qualità offensiva trapanese nei match casalinghi è indicativa: oltre 93 punti di media in sei gare, con il miglior attacco di tutta la Serie A2 con 947 punti a referto. Sarà la Virtus a provare a scardinare questo dominio interno granata, nel primo di una serie complicata di match, che la vedrà da qui all’Epifania impegnata contro Trapani, Latina, Scafati, Casale Monferrato e Derthona.
“QUADRATURA DEL CERCHIO” – La vittoria su Siena non è mai stata in discussione. Roma ha “tremato” solo sul +8 di fine primo tempo e sul +13 di metà ultimo quarto: dati che indicano in modo chiaro il dominio romano sulla compagine mensanina. A spiccare tra tutti è stato Craig Callahan, ormai lontano parente di quel giocatore che ad inizio stagione subiva terribilmente lo strapotere fisico dei Garri, Gigli, Mortellaro e Chiumenti di turno. I 24 punti dell’italo-americano contro Siena sono stati frutto di una prova eccelsa, giocando a ritmi serrati e scagionando un’energia sufficiente ad illuminare il PalaTiziano. Il pivot avversario Dane DiLiegro è stato letteralmente oscurato e surclassato da Callahan. I progressi dell’ex Verona e Varese partono però dalle settimane precedenti, a partire dal match contro Agropoli, quando Roma non ha più subito in maniera letale sotto canestro come nelle uscite antecedenti. Il duplice asse pick n’ roll/pick n’ pop tra Voskuil e Callahan necessita ancora di un perfezionamento, ma i risultati finora sono più che soddisfacenti: l’italo-americano si sta rivelando iper-efficace nel pitturato e secondo miglior tiratore dall’arco del quintetto base (35%, appena sotto il 37% di Voskuil), il danese è il miglior assist man di squadra con 3 di media a gara. Questa solidità sotto canestro garantita da Callahan è probabilmente alla base delle dichiarazioni di coach Caja nella conferenza stampa post Siena, quando il tecnico pavese ha affermato che “per Roma, al momento, l’ultimo dei problemi è quello del centro”. Perchè stravolgere un assetto tattico per ora vincente, su cui lo stesso Caja è al lavoro da oltre un mese? Un ulteriore aiuto arriverebbe dall’eventuale innesto di Simone Flamini, ala forte ancora alle prese con un lavoro di recupero fisico. Passando a qualche statistica, c’è da notare che con il match contro Siena la Virtus è riuscita per la prima volta in stagione a rendere attivo il differenziale tra punti segnati e subiti (+12, 815 contro 803); e nonostante il netto progresso in termini offensivi tra la gestione Saibene e quella Caja (60,75 pt. contro 81,71), Roma si mantiene solida anche in ambito difensivo, dove con 803 punti subiti è la quarta miglior difesa del girone Ovest. Il miglior auspicio è che la Virtus possa aver trovato la c.d. ‘quadratura del cerchio’: tocca a lei dimostrarlo, a partire dalla trasferta di Trapani.
TRAPANI ED IL BASKET – La storia della pallacanestro a Trapani è segnata da promozioni e retrocessioni, cambi di denominazione e fallimenti, ripescaggi ed esclusioni… con un’apparizione in A1. La Cestistica Trapani nasce nel 1964 acquisendo molti dei giocatori che fino a pochi mesi prima giocavano nella ASP Rosmini Trapani; nel 1969 il nome subisce un primo cambiamento, divenendo Cestistica Edera Trapani, sotto il quale si raggiunge uno storico quarto turno di Coppa Italia nel 1970-71. Nel 1981 la società diventa Pallacanestro Trapani e vivrà un quindicennio di spessore: in dieci anni la squadra passa dalla Serie C2 alla Serie A1, campionato che disputerà nella stagione 1991-92, l’unica della sua storia nella massima serie. In quest’annata Virtus Roma e Trapani si incontrano per la prima volta ed il duplice scontro in regular season premia a sorpresa i siciliani, che vincono nella Capitale per 94-91 ed in Sicilia per 106-105. Wendell Alexis e John Shasky riescono ad avere la meglio su Dino Radja e Rick Mahorn, ma non riusciranno ad evitare la retrocessione della loro squadra, sancita ai playout. Erano anni in cui questi si disputavano su due gironi dove si incrociavano squadre di A1 e di A2: è per questo che nella stagione 1992-93 Roma e Trapani si riaffrontano. Stavolta i capitolini si impongono in entrambe le occasioni, 98-89 in Sicilia (con 41 punti di Andrea Niccolai) e 97-93 in casa. La compagine granata riuscirà a disputare anche cinque edizioni consecutive di Coppa Italia, raggiungendo per due volte gli Ottavi, ma nel 1997 la società fallisce a causa di molteplici motivi, sia tecnici che finanziari che “geografici”. Si riparte dalla Serie C2 con l’Associazione Basket Trapani: diversi anni in B d’Eccellenza con due finali playoff perse con Sassari e Rieti, fino al ripescaggio in Legadue del 2004. Due anni dopo si retrocede nuovamente in B d’Eccellenza, dove si rimarrà per ben cinque stagioni, durante le quali ci sarà anche una breve apparizione come coach di Marco Calvani. Nel 2011 finalmente si torna in Legadue battendo nettamente Ostuni nella finale promozione, ma non ci sarà il lieto fine: la Comtec rileva inadempienze economiche nella gestione della società, l’assemblea di Legadue non ammette la squadra al campionato, la FIP retrocede Trapani fino alla Divisione Nazionale C. È tempo di una nuova ripartenza: il nuovo presidente è Pietro Basciano, che opta subito per un cambio di denominazione in Pallacanestro Trapani Sporting Club. La squadra risponde in modo convincente sul campo centrando la promozione in Divisione Nazionale B e conquistando il primo e finora unico trofeo della sua storia, la Coppa Italia DNC battendo Cento in finale. Nel 2013 c’è il salto in DNA Gold, grazie all’acquisizione del titolo sportivo dello Scafati Basket. Sulla panchina di Trapani arriva un ex Virtus Roma, Lino Lardo, che rimarrà in carica fino al Maggio 2015, dopo una seconda stagione particolarmente deludente. E’ proprio nell’annata appena trascorsa che si registra l’unico ex della sfida, Guido Meini: un campionato in chiaroscuro il suo in Sicilia, chiuso con 5.6 pt., 3.1 rimbalzi e 2.7 assist di media. Stagione 2015/16: l’obiettivo di vivere un’annata positiva, cercando di gettare solide basi per un futuro di vertice. In panchina viene chiamato un trapanese doc, il classe ’77 Ugo Ducarello, reduce dall’esperienza da vice a Varese, dove ha lavorato anche con Attilio Caja. Un lavoro condiviso con Matteo Jemoli, ora assistente di Ducarello anche in Sicilia.
LA PALLACANESTRO TRAPANI 2015/16 – Il roster della Lighthouse Conad Trapani è di assoluto livello per la categoria, valevole i playoff senza ombra di dubbio. Ben quattro giocatori hanno una media punti in doppia cifra, a conferma del grande potenziale offensivo della squadra. Unico reduce dalla scorsa stagione è il pivot classe ’89 Andrea Renzi, micidiale top scorer con 18.6 pt. di media e quasi 7 rimbalzi a gara. Per l’ex Treviso, Verona e Biella, c’è un pericoloso 61% da due, che lo rende tra i pivot più decisivi di tutta la categoria. Lo spot da 4 è occupato da Taylor Griffin, classe ’86 e fratello del più famoso Blake, stella NBA nei Los Angeles Clippers. 10.8 pt. di media per lui, alla seconda esperienza europea dopo una breve parentesi nel Liegi Basket in Belgio e reduce dal trionfo in NBA D-League con i Santa Cruz Warriors. Esperienza nel ruolo di ala piccola con Gabriele Ganeto, classe ’87 ex Biella, Milano e Varese, che vanta 10.5 pt. a partita e poco meno di 6 rimbalzi, con un temibile 65% da due. 15.7 pt. e 2.3 assist: questi i numeri della guardia classe ’84 Keddric Mays, già noto al basket italiano per i suoi trascorsi a Scafati ed a Capo D’Orlando. Completa lo starting five il play Claudio Tommasini, classe ’91 nelle ultime due stagioni in A1 con Caserta: 8.7 pt. di media e 62% da due. Panchina altrettanto di qualità: Massimo Chessa, play/guardia classe ’88 e campione d’Italia in carica con la Dinamo Sassari (dove ha vinto anche due Coppe Italia ed una Supercoppa) viaggia a 7.5 pt. a gara. 8.6 quelli di Demian Filloy, ala forte classe ’82 ex sutorino, Rimini e Reggio Emilia. Ottavo uomo per minutaggio è Kenneth Viglianisi, esterno classe ’92, che lo scorso anno ha conquistato l’A1 con Torino: 6 pt. di media per lui finora. Chiudono il roster due giovani: l’ala grande classe ’95 Mirko Gloria e la guardia classe ’96 Mattia Molteni.
TANTE SFIDE NELLA GARA – Trapani-Virtus Roma presenta sfide individuali molto interessanti, a partire dal duello sotto canestro tra Renzi e Callahan, una sfida tra uno dei pivot più forti del campionato contro uno dei perni della Virtus Roma targata Caja. Bella sfida anche tra Griffin ed Olasewere, con il nigeriano in continua crescita e che ha un’altra occasione per mostrare i suoi progressi. Ugualmente validi gli incroci tra Maresca e Ganeto, giocatori esperti e con punti nelle mani, e tra Mays e Voskuil, entrambi capaci di spezzare in due le gare. Grande pericolosità negli esterni, alta percentuale dentro il perimetro (56%) e Renzi e Griffin a dettar legge sotto canestro: queste le inside principali per la Virtus Roma, che dovrà pressare forte per cercare di far fruttare a proprio favore le 12.3 palle perse di media a partita dei siciliani. Palla a due alle ore 20.
Matteo Buccellato
