Primo impegno del girone di ritorno per la Virtus Roma che nel giorno dell’Epifania va a far visita al Derthona Basket sul parquet del PalaOltrepò di Voghera (PV), nell’ultima gara prima della pausa dovuta alla disputa dell’All Star Game. I ragazzi di Caja vengono da due vittorie consecutive che hanno permesso alla squadra di raggiungere in classifica Ferentino, Siena e Rieti a quota 14 punti; Derthona ha vinto sul parquet di Agropoli nell’ultimo turno di campionato, agganciando a 18 lunghezze i campani, Casale Monferrato e Trapani, ma l’infernale meccanismo della classifica avulsa ha privato alla squadra di coach Cavina l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia.
LA GARA D’ANDATA: ROMA-DERTHONA 57-64 – E’ il 4 Ottobre scorso, prima giornata di campionato. La Virtus si cala in questa nuova fase della sua storia tornando a giocare in A2 a 35 anni dall’ultima volta, dopo la decisione estiva del presidente Toti di autoretrocedere la squadra nel secondo campionato nazionale al fine di mantenerla in vita con minori oneri economici rispetto a quelli da affrontare in A1. Poco più di 1000 spettatori animano questa sfida, con Guido Saibene coach di Roma. Una partita equilibrata ma non brillante, con le due squadre a contatto nel punteggio per lungo tempo; nei minuti finali Derthona tenta un allungo a cui la Virtus risponde colpo su colpo, finchè da un’azione molto confusa Spissu in transizione manda a bersaglio la tripla del KO, rimarcato poi dal canestro in lay up di Ammannato. La squadra ha bisogno di tempo per compattarsi e per trovare buoni risultati; le prime indicazioni ci mostrano un Voskuil cecchino dall’arco, un Olasewere con del buon potenziale da poter esprimere, un problema sotto canestro con Callahan dominato da Garri, una farraginosa opera di regia ed un Maresca stordito da innumerevoli palle perse.
IL BILANCIO DI META’ CAMPIONATO – Con la vittoria su Casale Monferrato, la Virtus Roma ha chiuso la prima parte del suo campionato. Fin qui i risultati sono stati superiori alle attese, considerando le difficoltà iniziali con cui si era venuta a costruire la squadra e la partenza shock con sei sconfitte consecutive. Da questo 0v-6p iniziale, Roma ha piazzato un micidiale cammino fatto di 7v-2p che l’ha portata a 14 punti, in linea con quell’obiettivo di una celere salvezza che andiamo predicando da inizio campionato. Il fanalino di coda Barcellona Pozzo di Gotto è distante ben 8 punti, la triade playout formata da Omegna-Biella-Reggio Calabria è lontana 4 lunghezze, i playoff distano solamente 2 punti. Come ha rimarcato coach Caja nell’ultima conferenza stampa, “Roma vive alla giornata”: si affronta partita dopo partita cercando di vincerne il più possibile. I numeri sono dalla sua parte, dato che con lui in panchina la Virtus ha un bilancio di 7v-4p: Caja ha dato una scossa mentale ed un ordine tecnico-tattico ad una squadra destabilizzata dalle prime quattro sconfitte stagionali e nonostante anch’esso abbia esordito con due KO, predicando la sua pallacanestro fatta di difesa intensa ed aggressiva e contropiede ha creato un prodotto valido che ha fruttato ben sette vittorie nelle ultime nove gare. L’atletismo e l’energia della fase difensiva si manifestano in 36.1 rimbalzi a gara (quarto dato del girone Ovest) di cui ben 26.3 sono quelli sotto il proprio canestro (secondi solo a Ferentino), togliendo così tanti ulteriori possessi alle squadre avversarie. Passando alle percentuali dal campo, Roma tira con il 42.5%, dando vita ad un buon 53% da due (quarti a pari merito con Derthona) ed a prove alterne dall’arco, dove si tira con un globale 32% (quint’ultimo dato); alle 13.8 palle perse a gara, Roma risponde con 6.7 recuperi (quarta squadra del girone Ovest). Se considerassimo la classifica solamente a partire dall’esordio di Caja, vedremmo che solamente Scafati ed Agrigento hanno fatto più punti di Roma (16 contro 14); mentre la Virtus delle prime quattro giornate ha registrato in attacco a malapena 60,75 punti segnati a gara, nell’era Caja il dato è salito a 78,63… quasi 18 punti di media in più! In classifica la Virtus sta pagando ancora lo scotto di quelle sei sconfitte consecutive iniziali, ma è stata eccelsa nel tirarsi fuori da una situazione complicata a suon di vittorie e scalpi importanti (Reggio Calabria, Scafati e Casale su tutti). Come ci suggeriscono i numeri, la squadra è in crescita ed ha acquisito fiducia: staremo a vedere dove potrà arrivare.
IL BILANCIO DEI SINGOLI – Il miglior realizzatore di squadra è Voskuil, che segna 16.7 pt. a gara tirando con il 43.5% (52% da due e 35% da tre, oltre al solidissimo 95% ai liberi); spesso raddoppiato dai lunghi avversari e portato ad un asfissiante isolamento, è il terzo rimbalzista di squadra cogliendone 4.3 a gara ed il secondo assist man con 2.7 (frutto di molti pick n’roll con Callahan), appena sotto il leader Meini che guida questa classifica con 2.8 assist. Per l’ex Pistoia e Venezia, finora un campionato in chiaroscuro alternando buone prestazioni (come quella di Reggio Calabria) ad altre più opache, anche a causa di un infortunio al polpaccio sinistro che lo ha tenuto lontano dal campo per tre gare. Quella lucidità che in regia si chiedeva al play titolare la si sta avendo da Bonfiglio, in continua crescita e sempre più importante nel quintetto base. Più a suo agio contro play con le sue stesse caratteristiche e meno contro quelli più alti ed atletici, Bonfiglio sta segnando un buon 37% dall’arco (exploit contro Scafati con 4/4) ed un 56% da due. Il secondo miglior marcatore con 14.5 pt. a gara e miglior rimbalzista con 7.9 rimbalzi (5.1 quelli difensivi) è Callahan, che dopo un inizio complicato in cui non reggeva il confronto con i pivot avversari (Garri, Gigli, Mortellaro, Chiumenti per fare qualche nome…), ha usufruito sia dei vantaggi della difesa a zona 2-3 architettata da Caja per chiudere il pitturato sia dell’aiuto di un Olasewere sempre più presente a ridosso del canestro. Il nigeriano sta lavorando sul suo talento ed i primi risultati iniziano ad emergere, dando un contributo imporante in termini numerici (13.1 pt. e 7.6 rimbalzi di cui 5.5 difensivi) e sotto gli aspetti dell’energia e dell’atletismo in campo, difficilmente fungibili da altri. Ciò si traduce anche in 3.6 falli commessi a gara, ma è bravo a guadagnarsene ben 4, appena sotto Voskuil che guida tale classifica con 4.1 falli subiti a match. Il cambio di allenatore ha giovato soprattutto al capitano Giuliano Maresca: distratto e dannoso nelle prime gare, da quando l'”Artiglio” si è seduto sulla panchina capitolina il romano è stato maggiormente responsabilizzato e ha dato vita a fantastiche prove, andando costantemente in doppia cifra e risultando presente e determinante in ogni momento delicato della sua squadra. 13.3 pt. a gara, un coriaceo 94% ai liberi, 2.3 assist (ed anche 3 palle perse…), per un giocatore che potrebbe ancora dire la sua nel massimo campionato. L’involuzione più evidente è quella che ha colpito il giovane Benetti, in prestito dalla Virtus Bologna. Raggiante e piacevole sorpresa nelle prime uscite stagionali, si è progressivamente spento non riuscendo più a fornire un apporto adeguato: 3.8 pt. e 3.5 rimbalzi vengono in parte vanificati da un clamoroso 0% dall’arco (0/16) e da un poco rassicurante 50% ai liberi. La sensazione è che il classe ’95 potrebbe finire ai margini delle rotazioni, dato il tesseramento di Simone Flamini, al rientro nel basket giocato dopo quasi due anni di inattività causa infortunio alla spalla. La miglior forma è ancora da ritrovare, ma già nel debutto contro Casale Monferrato non sono mancate indicazioni positive, specialmente in difesa; a lui si chiederà anche una certa consistenza nel tiro dalla distanza, opportunità offensiva che manca alle ali forti virtussine. Leonzio si è ritagliato un piccolo spazio in campo e sa di avere la fiducia di Caja; 3 pt. di media per lui, decisivo nella prima vittoria stagionale contro Biella. Un oggetto ancora da identificare al meglio è Casagrande, partito in quintetto base al debutto contro Derthona e con Caja spesso escluso dalle rotazioni. Nelle ultime partite sta avendo nuove opportunità trovando punti ma macchiandosi anche di gravi ingenuità che si traducono in palle perse. Chiude Zambon, chiamato a dar fiato a Callahan sotto canestro garantendo sostanza; un lavoro spesso in ombra il suo, risultato però importante nella vittoria di Scafati.
DERTHONA: IANNILLI APPENA ARRIVATO. EMERGENZA INFORTUNI – Rispetto alla gara d’andata Derthona ha effettuato un solo cambio nel roster: negli ultimi giorni c’è stata la risoluzione consensuale del contratto con Marco Ammannato (trasferitosi a Scafati) ed è arrivato dalla Fortitudo Bologna il pivot Andrea Iannilli, classe ’84 ed ex Virtus Roma, con cui ha giocato nella stagione 2010/11, collezionando 3 apparizioni in campionato e qualche blando minutaggio in Eurolega. Con Luca Garri (11+6 di media finora) andrà a formare una coppia di centri di grande esperienza e con un passato nella società di Claudio Toti, in quanto anche l’ex Biella classe ’82 ha giocato a Roma prima con Bucchi e poi con Repesa. Derthona si presenta come una delle squadre più equilibrate del campionato, con un roster che ha elementi di livello in ogni reparto; il bilancio di 9 vittorie e 6 sconfitte è tra i più convincenti del girone Ovest, considerando la miriade di infortuni che ha colpito la squadra di coach Cavina, spesso costretto a rotazioni limitate o a dar spazio ai ragazzi delle giovanili. Chi sta vivendo una stagione sfortunata dal punto di vista fisico è il play Alexander Simoncelli, assente anche nell’ultima trasferta di Agropoli; ciò sta permettendo al promettente 20enne Marco Spissu di ricoprire il ruolo in campo per ampi tratti, confermando di avere ottime qualità e di essere tra i più validi play under 20 italiani. 9.4 pt. di media per lui, che tira dal campo con un convincente 44.5% (46% da tre risultando il quinto miglior tiratore dalla distanza ad Ovest) fornendo anche 3 assist. Negli spot 2/3 c’è talento e sostanza, con Derrick Marks (14.4 pt. con il 53% da due) e soprattutto Davide Reati, 13 pt. e giocatore da categoria superiore nonchè terzo tiratore dall’arco del girone (46%, a cui si somma il 56% da due tirando dal campo con un complessivo 51%). Sebastiano Bianchi, classe ’92, dà fiato ai due giocatori titolari, mentre un potenziale esplosivo è quello del miglior marcatore di squadra, De’Mon Brooks, ala forte ex Napoli, che viaggia a 16+7 di media tirando con il 57% da due, ma peccando a volte di distrazione (2.9 palle perse a gara) ed eccessiva foga agonistica (4.1 falli fatti, la media più alta ad Ovest). Godono di qualche minuto i classe ’96 Dario Gay e Fabio Meghet, rispettivamente play e guardia.
LE INSIDIE PRINCIPALI – Le molteplici valide individualità di Derthona rendono ostico l’impegno contro i piemontesi e la prestazione difensiva di Roma potrà marcare la differenza. Con un Meini ancora alla ricerca della forma migliore dopo l’infortunio, Bonfiglio potrebbe avere ancora un largo minutaggio dando vita ad un bel duello con Spissu. Se Roma deciderà di chiudere gli spazi sotto canestro con la classica zona 2-3, privando a Garri e Iannilli di trovare gioco, dovrà essere di grande intensità anche il lavoro difensivo ai margini del perimetro, con Spissu e Reati mortiferi dalla distanza ed entrambi nella top 5 dei migliori tiratori dall’arco del girone. Tra Brooks ed Olasewere si preannuncia una sfida calda, tra giocatori fallosi ma abili anche nel procurarseli; e c’è curiosità di vedere nuovamente all’opera Flamini, al primo test importante nella sua avventura romana. A chi porterà il carbone la Befana? Palla a due alle ore 17.
Matteo Buccellato