L’attaccante ceco si presenta: “Nessuna differenza tra bianconeri e giallorossi, mi piace il gioco di Di Francesco”. Il ds chiude il mercato: “Non ci saranno altri calciatori, Patrik è magnifico”
ROMA – “Questa l’ultima presentazione di un calciatore che faccio in questa sessione di mercato”. Con Schick, Monchi chiude le porte in entrata e in uscita della Roma (“Nessuna offerta neanche per El Shaarawy”), escludendo qualsiasi possibile sorpresa nelle ultime ore, escludendo quindi l’arrivo di un difensore in extremis. Spalanca invece le braccia al nuovo arrivato, per un’operazione che “è stata la prima che ho provato a intavolare da ds della Roma, ed è sempre stato un’ossessione. È una delle operazioni che mi rende più orgoglioso, è un giocatore magnifico”. E ancora: “Lo avevo cercato a maggio, poi era subentrata la Juventus e avevo pensato a Mahrez, ma non si può comprare chi non è in vendita”.
SONO SHICK, NIENTE PARAGONI – Accanto a Monchi, Schick si mostra sicuro, ma di non troppe parole. “Non voglio parlare del perché non sono andato alla Juve – glissa – non sono deluso, il calcio è così. Sono qui, questo conta, la Roma ha le stesse ambizioni della Juve e sono contento”. Un rilancio importante per il club giallorosso, che con forza, nell’ultima parte del mercato, ha soffiato Schick a Inter e Napoli per una cifra complessiva, tra iniziale prestito e dilazioni varie, di 42 milioni. “Ma questo non compete a me. Io sono pronto a giocare, non vedo l’ora, sto bene. La Roma viene da un secondo posto e dobbiamo avere grandi ambizioni, puntando allo scudetto”. Indosserà la maglia numero 14, che aveva anche alla Sampdoria (“è il mio numero fortunato”) e guai a chiedergli se vorrebbe la 10, quella di Totti. “Lui è unico, nessuno sarà mai come lui e io sono Schick”. Guai a fare paragoni, anche se proprio uno scambio di messaggi con Francesco l’avrebbe aiutato a scegliere la Roma. “Ma quello che ci siamo detti resterà un nostro segreto”.
ANCHE ESTERNO – Schick esordirà in amichevole contro la Chapecoense, per quella che sarà anche una sorta di presentazione. Di Francesco ha cominciato a lavorare con l’attaccante, mentre in città è attivo da ore un dibattito tattico sulla posizione in campo che il giocatore potrà ricoprire. “In Nazionale ho sempre fatto la punta centrale – spiega il ceco – ed è il ruolo che prediligo. Ma non ho problemi a giocare anche a destra, posso restare sul piede sinistro, accentrandomi, e quindi posso muovermi anche in quella posizione”. Preso al posto di Salah per partire come esterno destro alto, Schick sarà lì messo da Di Francesco. Non si infila in questi discorsi, Monchi. “Non parlo del modulo, il mio dovere ed obbligo è portare all’allenatore i migliori giocatori possibile”.
FLORENZI CAPITANO – Domani sera, contro la Chapecoense allo stadio Olimpico, sarà festa per Schick, ma anche per il ritorno in campo di Florenzi. Che, dopo dieci mesi di stop, indosserà per l’occasione – con De Rossi in Nazionale – una fascia da capitano speciale, con sopra tanti cuori e l’hashtag #todosjuntos. “Sarà per me una doppia emozione – ammette Florenzi alla radio ufficiale della Roma – non ho ansia, ma tanta voglia. Aspetto questo momento da dieci mesi. E sono contento sia arrivato Schick: abbiamo preso un grande calciatore, un futuro campione. È un valore aggiunto a una rosa già competitiva”. Ha intanto cominciato a lavorare in gruppo, per la prima volta dal suo arrivo nella Capitale, Karsdorp, vicino, a questo punto, al rientro.