
COKO – Una sola parola: vergogna. Già svanito l’effetto Ranieri, la Roma si suicida in riva al Lago, in quella che avrebbe dovuto essere la partita della svolta definitiva. Il mal di trasferta continua, con una squadra incapace di portare via 3 punti lontano dall’Olimpico d tempo immemore. È bastato l’infortunio di Hummels nel riscaldamento, per riportare il panico a livello difensivo (raccapricciante la prova di Celik schierato da braccetto a destra e quella di Hermoso suo dirimpettaio a sinistra); eppure l’inizio era stato pure incoraggiante con la squadra giallorossa, vogliosa e determinata, capace di produrre buone trame, ma non di tradurre la mole di gioco in gol (Dybala falso nueve continua il suo rapporto complicato con il gol in questa stagione). Il Como piano piano ha preso le giuste contromisure ed alla fine ha legittimato un successo che fa ripiombare i giallorossi in piena zona retrocessione. I 7 gol in 2 partite tra campionato ed Europa League, sembrano già un lontano ricordo. E così con i capitolini a corto di idee e fiato al 3’ di recupero e con Pepe Reina praticamente inoperoso, arriva il gol di Gabrielloni (si si Gabrielloni, avete letto bene, non stiamo scherzando) che annienta una difesa di burattini capace di mandare ai pazzi pure uno tranquillo come Svilar, che a fine partita se la prenderà con i compagni in maniera plateale ed evidente. Il raddoppio di Paz (su assist indovinate di chi? Risposta esatta proprio Gabrielloni) è la conseguenza di un calvario infinito per i tifosi della Roma anche oggi presenti in massa a Como. Domenica ennesimo scontro salvezza stavolta tra le mura amiche, nel lunch match contro il Parma di Pecchia sconfitto a domicilio dal Verona in questa giornata. Per la Roma e la sua banda di pseudo giocatori, l’occasione per tentare di far passare quantomeno un Natale tranquillo (per modo di dire) ai propri tifosi, prima della trasferta a Milano sponda rossonera di fine anno.
