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ROMA – Nella partita tra deluse dei rispettivi campionati (anche la Samp al terzo allenatore stagionale, così come la Roma) i giallorossi ritornano improvvisamente vivi e segnano 4 gol alla squadra blucerchiata, trascinata dal suo centravanti che sembrava smarrito, Artem Dovbyk. L’ucraino (a secco da inizio novembre), segna 2 gol nei primi minuti di gioco trasformando in rete un assist da destra di Saelemaekers, ancora una volta tra i migliori e sfruttando un auto traversa di un difensore doriano; l’appoggio in rete di testa è facile facile. La Roma sembra in palla e si appoggia sulle geometrie di Paredes e gli spunti di un redivivo Baldanzi (perché fin qui è stato impiegato col contagocce?) autore, l’ex Empoli, tra le tante cose positive, pure del gol del 3-0 che già dopo mezz’ora scarsa di gioco mette in ghiaccio la partita. Nella ripresa la Roma rientra in campo con la stessa svogliatezza dimostrata a Como domenica e la Samp non solo respira, ma arriva addirittura al gol del 3-1 con Yepes sull’ennesimo errore stagionale di Hermoso (uno dei nuovi acquisti fin qui bocciati). La Roma si riaccende e Soulè, subentrato nel secondo tempo, prima colpisce la traversa con un tiro a giro degno del miglior Dybala (seduto comodamente in panchina per tutti i 90’), poi serve a Dovbyk un assist al bacio con l’ucraino che spreca malamente tutto solo davanti al portiere avversario. Il 4-1 finale porta la firma di Shomurodov, subentrato proprio a Dovbyk. La girata di testa dell’uzbeko su assist dalla trequarti di Angelino è una chicca in una serata in cui la Roma ritrova gioco e sorriso, dopo la scoppola di Como che ha rigettato nello sconforto la tifoseria giallorossa, impaurita dalla posizione attuale di classifica della squadra, a 2 soli punti dalla zona retrocessione. Ora nei quarti di coppa impegno quasi proibitivo per i giallorossi che dovranno affrontare il Milan a San Siro (la vittoria esterna manca da circa 8 mesi).