NAPOLI – Il calcio è sempre stato una metafora dell’Italia, dei suoi stereotipi nazionali o regionali.
Raccontando la storia dello sport più popolare del nostro paese emergono spesso le amicizie e le rivalità fra squadre, o addirittura, città intere.
La prossima giornata regalerà un posticipo che sollecita non solo la voglia di calcio, ma anche di storia, cultura, cucina e molto altro: stiamo parlando di NAPOLI-ROMA…IL DERBY DEL SOLE!
Il mito di questo match parte dal 1927, primo anno di storia dei giallorossi, e rappresenterà fino agli anni ’80 una gara bellissima ma fine a sé stessa a causa della povertà di bacheche e valori in campo.
La svolta arriverà negli ultimi 2 decenni del ‘900: il gemellaggio fra le curve è ormai saldissimo da circa una decade e i 2 club vogliono uscire dal proprio anonimato per contendere le alte posizioni all’odiata Juventus regina dell’epoca. Iniziano le gestioni aziendali, non più solo sentimentali, di Viola&Sensi e Ferlaino…le loro mire espansionistiche mirano al primato nazionale e ad un’affermazione europea avviando cicli vincenti in meno tempo possibile; iniziano a sbarcare nel centro-sud Italia aerei provenienti da tutto il mondo e soprattutto dal Sudamerica: Falcao&Cerezo, Aldair, Prohaska, Boniek, Voller&Berthold nella capitale e Krol, Maradona, Careca&Alemao nella città della pizza saranno gli innesti stranieri che tecnici affermati come Liedholm, Eriksson e Bigon richiederanno per far fare il salto di qualità definitivo a formazioni già competitive e contenenti nazionali in abbondanza o gente di esperienza e giovani esordienti come DiBartolomei, Ancelotti, Conti, Pruzzo, Giannini, Desideri, Di Mauro, Rizzitelli e Garella, Juliano, Bruscolotti, Romano, Giordano, Ferrario, Fusi, Renica.
I risultati si videro subito: 3 scudetti, 6 coppe nazionali, 1 supercoppa nazionale, 3 finali europee (1 vinta e 2 perse), svariati piazzamenti ai vertici fra 2° e 3° posto tra entrambe nel periodo 1979-1991.
Ciò che commuove maggiormente ripensando a quegli anni, in cui il calcio era sport e basta, è la cospicua serie di doppi ex a tutti i livelli che ancora oggi ricordano quella gara: figure controverse come Moggi, allenatori noti come Ottavio Bianchi, Carnevale,Nela o chi sarebbe potuto essere ricordato come tale ma poi fece una carriera diversa tipo Ferrara e il sano agonismo che caratterizzava tutti i presenti in campo o panchina.
Napoli-Roma, però, era soprattutto il pubblico e lo spettacolo sugli spalti: striscioni di rispetto reciproco, sventolio di bandiere contemporaneo in campo, scambio di sciarpe, magliette, vessilli, cori di incitamento ricambiati, rispetto da entrambi i partecipanti; si parla di valori e azioni che oggi sembrano inimmaginabili ma che allora rendevano quell’incontro ancora più magico se si pensa al sole che irradiava lo stadio “San Paolo” o l'”Olimpico” in quei meravigliosi pomeriggi d’inverno rendendo ancora più accecanti i 2 muri colorati che ricoprivano le tribune,da un lato gli azzurri, dall’altra i giallorossi:2 curve…2 tifoserie…2 città…2 regioni…2 mondi…così diversi ma così uguali allo stesso tempo come 2 fratelli…divisi dalle proprie maglie ma uniti dalla passione, una passione talmente forte da resistere per circa 20 anni e cedere in 2-3 campionati al massimo. Si dissero tante cose: che la colpa fu di Salvatore Bagni quando,il 25/10/1987, sfidò gli ultras della “Magica” con un plateale gesto dell’ombrello…che Conti e Maradona furono bersaglio di fischi in contemporanea l’anno prima al momento dello scambio dei gagliardetti…ma oggi sappiamo che i giocatori non c’entravano: i 2 “fratelli”, ovvero le 2 curve, avevano fatto emergere tutte le loro diversità e i cambi generazionali dimostrarono che il rapporto di amicizia era ormai compromesso; ma ciò che accadde dall’inizio del nuovo millennio in poi fu addirittura peggio.
Dal 2000 in poi Napoli-Roma è sinonimo di scontri, ricatti, violenza, acredine, feriti, morti (con il recente precedente del partenopeo Ciro Esposito, morto in uno scontro con il romanista Daniele DeSantis la sera del 3/5/2014 a Roma) e questo è veramente terribile specie vedendo pezzi pregiati in campo come Samuel, Emerson, Batistuta, Vucinic,Toni,Burdisso e Lavezzi, Cavani, Quagliarella, Higuain, Albiol, Mertens, Milik o capitani come Totti e Insigne…
L’augurio è di poter finalmente dire che “Il passato ritorna”: basta scegliere fra Totò e Sordi, fra pasta alla carbonara e pizza margherita, fra “Romanzo criminale” e “Gomorra”, fra il castello angioino e il colosseo…Napoli e Roma sono metropoli meravigliose e che se tornassero a combattere assieme potrebbero seriamente far scricchiolare il prestigio del nord; da quello che si può vedere, purtroppo, i tempi non sono ancora maturi e questo continuerà ancora ad essere il massimo esempio di gara a rischio in Italia invece che lo spot per il fair play che era fino a 31 anni fa.
Da domenica bisognerà sensibilizzare ancora di più le parti in causa e sperare che il futuro di questo spettacolo possa essere sempre più roseo fino ad eliminare tutti i suoi fantasmi.