NAPOLI – È la prima metà di ottobre del 1982 e si gioca il 5° turno di Serie A con 3 gare da tenere in special modo sotto i riflettori: Fiorentina-Juventus (primo scontro diretto fra le 2 protagoniste dell’infuocata annata precedente), Torino-Inter (2 delle maggiori pretendenti ai primi posti della graduatoria), Napoli-Roma (testa-coda fra in giallorossi al comando e gli azzurri nei bassifondi della classifica).
Sono anni in cui si giocano tutte le partite alle ore 15,00 della domenica e che si potevano seguire in 3 modi: seguendo la propria squadra su ogni campo, ascoltare la radio, vedere in tv la “Domenica Sportiva” ovvero il programma cult della Rai seguito da milioni di spettatori in quei romantici pomeriggi invernali.
La formazione di Giacomini possiede componenti importanti come capitan Krol, Bruscolotti, Ferrario, Citterio, Diaz, Scarnecchia e Pellegrini ma in quei primi 4 match ha raccolto solo 3 punti: troppo poco per sperare di salvare la faccia contro i primi della classe; la compagine guidata da Liedholm, dal canto suo, scende in campo con 8/11 della sua formazione titolare e facendo affidamento sul suo classico 4-4-2 che ha dato tanta fortuna nei suoi primi 2 campionati di gestione oltre a garantire in quel momento il primato in classifica…i capitolini sono una corazzata che può contare su nomi come Tancredi, Nela, Vierchwood, Maldera, Falcao, Pruzzo nonostante le assenze del capitano Di Bartolomei e Conti.
La gara sembra, da subito, regalare il copione più inatteso: non passano 2 giri di lancetta che proprio Pellegrini porta in vantaggio gli ospiti, sembra una gara storta ma la Roma non si disunisce e comincia a macinare gioco con manovre corali favorite dall’apporto di tutti…il coronamento del lavoro arriva poco dopo la mezz’ora con Iorio e alla fine della prima frazione il risultato è ancora di 1-1; nel secondo tempo Falcao e i suoi decidono che bisogna mettere in ghiaccio la pratica per evitare di perdere punti preziosi per strada in avvio di un campionato che li vede favoriti come mai prima: quindi al 65° Nela firma il sorpasso e al 78° Chierico (destro imprendibile all’incrocio sul primo palo da posizione molto defilata) chiude i giochi con una delle reti più belle di quell’annata che terminerà con il 2° tricolore della “Lupa” oltre alla salvezza degli uomini di Ferlaino.
L’ultima parte della gara scorre con i 5000-6000 sostenitori arrivati dalla capitale in visibilio e con i tifosi di casa pesantemente adirati con la società…nessuna delle 2 squadre lo sa, ma quel decennio iscriverà per sempre i loro nomi nell’elite’ del calcio nazionale: NAPOLI e ROMA, 2 città…2 squadre…1 maniera di amare i propri colori.