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MILANO – L’Italia è un paese strano: dentro di sé accoglie una miriade di aspetti differenti che la rendono simile ad uno specchio rotto di diversa prospettiva a seconda dell’inquadratura.

Tra i suoi connotati più noti vi è sicuramente lo sport, il cui più famoso è il calcio…ma quali sono i club che hanno contribuito per primi alla nomea nostrana in tale ambito e da quali città provengono? La risposta è Milano e Torino, i 2 poli economici più importanti del nord assieme a Genova (componenti del cosiddetto “Triangolo Industriale” dal secondo dopoguerra)…metropoli all’avanguardia che hanno sempre voluto ben figurare su quel manto erboso dove battagliare in 11 contro 11 con una sfera di cuoio fra i piedi.

Domenica 11 Novembre 2018 circa 80,000 spettatori affolleranno “San Siro”, la “Scala del calcio”, per vedere la partita fra la squadra più titolata a livello internazionale del nostro campionato e la più vincente di sempre entro i confini; stiamo parlando delle 2 squadre più tifate della penisola, i rossoneri e i bianconeri, i diavoli e le zebre, i meneghini e i sabaudi…MILAN-JUVENTUS.

Entrambe sono nate quasi 2 secoli fa: rispettivamente nel 1899 e nel 1897, i loro primi confronti risalgono addirittura alla prima decade del XX° secolo (in concomitanza con le proprie prime affermazioni a livello di titoli) rendendola la seconda sfida più giocata nella storia della Serie A (198 partite per 98 edizioni) dopo Inter-Juventus.

Le loro storie sono accomunate per vari elementi…avranno la fortuna di poter festeggiare i propri centenari alzando lo scudetto, saranno e sono riconosciute a livello planetario come i 2 più grandi colossi del nostro calcio pur con grosse macchie come i processi per doping della “Vecchia Signora” nel 1998, la retrocessione d’ufficio per calcioscommesse dei diavoli nel 1980, l’onta di “Calciopoli” del 2006 che travolgera’ tutte e 2.

La leggenda di Milan e Juventus però racchiude troppi nomi e troppe partite epiche che ne hanno contraddistinto la rivalità e la spartizione del comando sul “football” italiano: sempre dirette da imprenditori storici e presidenze rigide degne delle migliori aziende tipo FIAT e FININVEST come gli Agnelli e Rizzoli, Berlusconi che hanno cercato di garantire continuativamente alle proprie tifoserie allenatori capaci avviare cicli vincenti sui livelli di Czeizler, Rocco, Sacchi da un lato e Carcano, Vycpalek, Lippi, Conte dall’altro con ex di entrambe le panchine come Trapattoni, Capello, Ancelotti, Allegri.

Ciò che commuove di più è pensare ai diversi nomi di bandiere che hanno lasciato la loro impronta in questa gara dando vita a parallelismi sempre vivi come Baresi-Scirea, Maldini-Del Piero oltre agli tutti i campioni stranieri che hanno marchiato queste sfide: Green-Nordhal-Liedholm, Rijkaard, Boban, Desailly, Bierhoff, Seedorf all’ombra del duomo e Charles, Brady, Boniek, Trezeguet sotto la Mole.

Questa è anche la partita con il maggior numero di palloni d’oro passati per il nostro calcio: Gullit, Van Basten, Papin, Weah, Shevchenko, Kaka’ contrapposti a Sivori, Platini, Zidane, Nedved; infine si segnalano nei reciproci schieramenti ingenti numeri di nazionali come Cesare Maldini, Rivera, Collovati, Paolo Maldini, Nesta, Ambrosini provenienti dalla Bovisa e Zoff, Gentile, Scirea, Cabrini, Tardelli, Del Piero, Buffon, F.Cannavaro dalle rive del Po.

Va sottolineato che, sebbene spesso questa gara sia sfociata in furiosi scontri fra le curve rivali, le dirigenze hanno sempre mantenuto rapporti accettabili con reciproci scambi di giocatori e in molti casi quelli dal doppio passato sono riusciti a farsi ricordare con grande astio ma anche con nostalgia da ambo le parti…possiamo citare Benetti, Paolo Rossi, Roberto Baggio, Davids, Abbiati, Vieri, Filippo Inzaghi, Emerson, Pirlo, Ibrahimovic su tutti.

Questa sfida ha rappresentato più di 100 anni di sport italiano e non, portando le compagini a disputarsi scudetti, coppe e supercoppe nazionali, 1 finale di Champions League fino ad estendere la propria egemonia anche a livello mondiale. Negli ultimi anni, prima per la perdita di prestigio dei torinesi e poi per il declino dei milanesi fino ad ora, la partita ha perso parecchio “appeal” ma la speranza è che si possa comunque godere di un match duro, spettacolare, corretto già a partire dal prossimo weekend cercando di rinfocolare anche la passione e la goliardia sugli spalti oltre alla battaglia mediatica continua fra i dirigenti purché si resti sempre entro i limiti dentro e fuori dal rettangolo di gioco.

18 scudetti a 34, 5 coppe Italia a 11, 7 Champions League a 2, 48 trofei complessivi a 65, unici campioni d’Italia da imbattuti nell’arco di 20 anni (rispettivamente nel 1991/92 e nel 2011/12)…MILAN-JUVENTUS, L’INDUSTRIA DEL CALCIO ITALIANO.

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