TORINO – Quando si parla dell’inverno 2012 bisogna ricordare che nel luglio precedente l’Italia ha perso la finale degli europei contro la Spagna dopo un cammino insperatissimo a causa dello scandalo-scommesse scoppiato poco prima,i Daft Punk monopolizzano youtube con il video del singolo “Get Lucky”,nel marzo successivo Bergoglio prende il posto di Ratzinger nella carica di Papa e l’estate seguente la nazionale si piazzera’ III° in Confederations Cup dietro a Brasile e Spagna.
Per l’11esimo turno di campionato la sfida di primo piano è Juve-Inter:i bianconeri sono tornati a vincere lo scudetto (da imbattuti) l’anno prima inaugurando la loro nuova casa,lo “Juventus Stadium”,dopo 9 anni dall’ultimo trionfo riconosciutogli e comandano la graduatoria seguiti proprio dai nerazzurri a -4 ma ormai usciti dal loro ciclo d’oro anche se sempre avversari scomodi;le presidenze vedono Agnelli vicino a Moratti in tribuna,in panchina troviamo Alessio (sostituto dello squalificato Conte causa illeciti sportivi) con Stramaccioni mentre l’arbitro è Tagliavento con Buffon e Zanetti a fare i capitani…è la prima “vecchia signora” orfana di Del Piero ma dei nazionali Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio, Pirlo, Giovinco raggrumati a guerrieri come Vidal, Vucinic opposta alla “beneamata” dei vari Handanovic, Samuel, Cambiasso, Milito, Palacio a collaborare con il titolare azzurro Cassano.
L’inizio promette subito scintille grazie al 3-5-2 piemontese contrapposto al 3-4-3 lombardo…dopo 18” Vidal segna l’1-0 ma pesa un errore grossolano del segnalinee che non vede un netto fuorigioco dell’assist-man Asamoah e da quel momento i biscioni chiudono i padroni di casa nella loro area creando buone occasioni con Cassano, Milito oltre a vedersi annullare un gol per fuorigioco di Palacio; gli avversari non stanno a guardare e provano a pungere in contropiede facendo leva sugli errori dei difensori ma Vidal prima e Vucinic poi non riescono a sfruttare i regali fattigli da Samuel e Ranocchia…al 37° abbiamo un altro caso da moviola: Lichtsteiner, già ammonito, scalcia da terra Palacio ma sfugge all’assistente e il mister lo toglie facendo posto a Caceres per evitare problemi peggiori oltre a portare a casa il primo tempo (con la solita bagarre fra direttore di gara e team meneghino per le decisioni dubbie).
Al rientro dagli spogliatoi Bendtner sostituisce Vucinic mentre l’Inter è trasformata: meno nervosa e più tecnica, infatti al 58° Marchisio trattiene “el principe del Bernal” in area su punizione facendo decretare il rigore che lo stesso bomber realizza portando all’1-1…da allora arriveranno ammonizioni a non finire (Samuel, Pirlo, Chiellini, Bonucci), sintomo di una gara ormai a nervi scoperti; al 69° ecco la sostituzione che spacca la partita: Guarin prende il posto di Cassano e 6 minuti dopo dà il via all’azione che lo porta al tiro…l’estremo difensore bianconero respinge e Milito (ancora lui!) butta dentro la sfera per l’1-2. Gli ultimi scampoli di gara annotano l’ammonizione del capitano dei biscioni oltre all’ingresso di Quagliarella per Caceres e Mudingayi per il match-winner…proprio quando sembra che sia finita arriva il III° centro in contropiede degli ospiti:Zanetti lancia Nagatomo che serve in area Palacio e a quel punto è facile per “el trenca” chiudere il conto: 1-3.
A fine gara parte l’inno juventino ma è l’unico rumore che contrasta le urla dei 3000 milanesi in trasferta:dopo 49 match d’imbattibilità su 49 giocati la fortezza sabauda è crollata…la storia è scritta e l’Inter è la prima compagine ad affermarsi in Serie A nel nuovo impianto.
Quella stagione porterà Bonucci&co. a cucirsi addosso il II° di 7 tricolori consecutivi anche se le coppe vedranno l’uscita fra quarti di CL col Bayern Monaco; all’ombra del duomo il destino nelle gare a eliminazione diretta vedrà la sconfitta negli ottavi di EL col Tottenham mentre il campionato li troverà al 9° posto ed entrambe coccomberanno in Coppa Italia contro, rispettivamente, Lazio e Roma nelle semifinali…troppo poco per essere soddisfatti.
Juventus e Inter meritano di più, molto di più…speriamo che a breve arrivi un’ulteriore prova di tale teoria.