
TORINO – Il 2002 è stato uno degli anni più significativi del nuovo millennio: mancano 3 mesi al primo mondiale del XXI° secolo e primo da giocare in Asia (in Sud Corea e Giappone), Shakira conquista tutti con “Whenever wherever”, sono i primi tempi del celebre quiz su Rai 1 “L’Eredità” condotto da Amadeus, i rapporti fra Usa e Medio Oriente si fanno sempre più tesi mentre al cinema i bambini vanno a vedere “Spirit” e “L’Era glaciale” intanto che le fonti migliori di informazioni per lo sport sono ancora giornali e radio piuttosto che le appena nate pay-tv.
Intanto però si assiste anche al campionato più equilibrato dell’epoca moderna con il trio Inter-Roma-Juventus a rinnovare la vetta della classifica ogni weekend; quando mancano 10 gare alla fine vi è un turno il cui crocevia è rappresentato da Torino-Juventus, posticipo della domenica sera dopo che entrambe le rivali dei bianconeri hanno già vinto (Inter-Udinese 3-2 e Roma-Perugia 1-0) e aspettano con ansia un passo falso dei rivali mentre i neo-promossi granata vogliono completare l’opera avviata con la rimonta dell’andata (da 3-0 a 3-3) magari sgambettando ancora una volta i concittadini.
I presidenti sono Borsano e Chiusano mentre per tecnici troviamo Camolese e Lippi (tornato “a casa” dopo il mitico ciclo del 1994-1998), a fare i capitani Asta e Del Piero con arbitro Paparesta…infine in campo si evidenziano nomi a livello di Bucci, Galante, Scarchilli, Ferrante, Lucarelli opposti a Buffon, Thuram, Davids, Nedved, Trezeguet: tutti ingredienti che lasciano presagire una gara mozzafiato, compresi i moduli (3-5-2 contro 4-3-1-2) e così sarà…
Da subito le zebre prendono il comando del gioco segnando al 10° con Trezeguet da cross di Davids mentre la gara si incattivisce e l’arbitro non perdona nulla ammonendo Comotto con Zambrotta oltre a fischiare a ripetizione ma all’intervallo la situazione è invariata. Al ritorno in campo De Ascentis sostituisce il suo capitano e al 64° batte una punizione su cui Thuram “pizzica” la sfera favorendo Ferrante che pareggia…da allora De Ascentis, Ferrara, Vergassola, Lucarelli finiscono sul taccuino dei cattivi frammentando molto il gioco in una seconda frazione spesso bloccata anche per gli innesti di Maspero e Tacchinardi, Zenoni per Scarchilli e Zambrotta, Pessotto ma saranno gli altri 2 cambi a far saltare il banco: Cauet e Maresca al posto di Ferrante e Davids.
È l’80° minuto e Lucarelli riesce ad addomesticare un difficile pallone che riesce a mettere in mezzo rasoterra quasi dal fondo, il francese inserito 4 giri d’orologio prima entra in scivolata e costringe Buffon a un vano tentativo di respinta decretando il 2-1 che sembra chiudere i giochi…sembra, perché proprio quando ci si accinge a fare i conti di fine match Thuram si invola sulla fascia destra e spedisce un traversone chirurgico in area per Maresca che impatta dalla lunetta a 14 metri dal portiere avversario realizzando uno spiovente inesorabile che si spegne nell’angolo alto alla sinistra di Bucci aggiornando il tabellino a 2-2 proprio nel corso del 90° lasciandosi andare all’esultanza altamente irrisoria di mimare le corna del toro attraendosi le antipatie dei dirimpettai che lo obbligheranno a fuggire dallo stadio tramite una porta di servizio riservata per non avere problemi nella rissa a fine partita che vedrà coinvolti tutti i presenti in campo.
La Juventus si trova così III° in graduatoria dietro alla coppia di testa ma quel punto si rivelerà decisivo quando, il 5/5/2002, andrà ad espugnare Udine sorpassando l’Inter battuta a Roma dalla Lazio e tenendo dietro la Roma trionfatrice in trasferta proprio contro i granata all’ultima giornata aggiudicandosi il primo scudetto dopo 4 stagioni di astinenza mandando a -1 i giallorossi e -2 i nerazzurri: un titolo logorante ottenuto al prezzo di una Champions deludente e una coppa Italia persa solo all’ultimo atto contro un Parma a fine ciclo…sull’altra riva del Po il Torino centrerà una salvezza sudata al ritorno in Serie A dopo 2 anni a seguito di una maratona estenuante con mezza lega e rivali come Venezia, Fiorentina, Lecce, Verona, Piacenza, Udinese, Atalanta, Brescia ma disinteressandosi della coppa nazionale.
Il derby di Torino non conosce una fine, è bene ricordarlo sempre…
