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ROMA – Una partita sconsigliata ai deboli di cuore, con risultato sempre in bilico ma anche con errori marchiani da far rabbrividire gli esteti del calcio. Ad iniziare la fiera dell’horror è Olsen, l’unico finora a salvarsi dal marasma generale che ha caratterizzato questo inizio di campionato dei giallorossi. Una conclusione apparentemente innocua di Hiljemark da distanza assiderale, che il portierone giallorosso si lascia sfuggire di mano con Piatek pronto a ribadire in rete il pallone lasciato incustodito ad un passo dalla linea di porta. L’Olimpico già ebro di emozioni negative, continua la sua guerra verbale contro la società, senza infierire sul portiere. La Roma prova a reagire ma la botta è grande ed il Genoa infila come una lama infuocata nel burro, il nuovo sistema difensivo giallorosso, schierata a 3 dietro. Esperimento fallito quello del mister, anche se Fazio con una zampata da centravanti vero, rimette in equilibrio il risultato. Nonostante ció mezz’ora di nulla cosmico della Roma, che non contenta dello scempio andato in atto fino ad allora, si fa infilare ancora da un colpo di testa di Hiljemark, risultato alla fine il migliore dei suoi. Stavolta però, la reazione dei padroni di casa è veemente: l’ingeniutà della squadra di Prandelli è palese, ma l’azione del 2-2 di Kluivert è l’unica cosa salvabile, oltre ai 3 punti portati a casa, della serata. Si va al riposo sotto una sonora pioggia di fischi. Nella ripresa Di Francesco sembra aver aggiustato un po’ la situazione ma stasera Olsen è da tregenda e si lascia sfuggire un altro pallone che finisce in porta, infilato da un tacco di Piatek, pescato in fuorigioco dal Var. Scampato il pericolo,  i giallorossi trovano la forza di riorganizzarsi e di trovare un bel gol di Cristante: l’uno-due con Kluivert al limite dell’area è ficcante, come la botta secca dell’ex Atalanta che non lascia scampo a Radu. Roma avanti 3-2 con possibilità di sfruttare le ripartenze. In una di queste Cristante prende il palo da zero metri col portiere steso a terra, ma da posizione abbastanza defilata. Da qui in poi è una sofferenza immane compreso un possibile rigore per fallo di Florenzi su Pandev al 94’. Dopo tante ingiustizie subite, gli Dei de calcio hanno deciso di accogliere l’accorata preghiera dei tifosi giallorossi, tanto che l’arbitro invece di accordare il giusto penalty, decide di fischiare la fine. Tre punti di platino per una Roma che di problemi ne ha ancora tantissimi e che domani conoscerà l’avversario negli ottavi di Champions, dal sorteggio di Nyon.

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