
Milano – Ci risiamo…malgrado i frequenti e quasi settimanali messaggi di pace si parla troppo spesso di un lineamento del volto calcistico sempre più evidente e predominante: la mancanza di cultura sportiva.
Il primo big-match della storia dei “Boxing-day” di Serie A, Inter-Napoli, ha attratto un’ottima cornice di pubblico alla “Scala del calcio” per assistere allo scontro diretto fra la III° e II° potenza del campionato con tanti protagonisti attesi in campo e fuori ma i problemi sono iniziati già prima del fischio d’inizio con qualche scontro isolato fra fazioni avverse nei dintorni dello stadio richiedendo da subito l’intervento delle forze dell’ordine.
Passiamo ora all’aspetto più “gradevole” della serata: il campo; Spalletti mantiene fede al suo credo schierando un 4-2-3-1 speculare avente Handanovic; D’Ambrosio-De Vrij-Skriniar-Asamoah; Valero-Brozovic; Politano-Mario-Perisic; Icardi (cap.) mentre Ancelotti si affida al suo, ormai chiaro, cavallo vincente: il 4-4-2 ma con più di qualche novità (dovuta al continuo turnover di questa stagione): Meret; Callejon-Albiol-Koulibaly-Rui; Zielinki-Allan-Hamsik-Ruiz; Insigne (cap.)-Milik…(sorpresa assoluta è l’inedito ruolo dell’esterno spagnolo, schierato laterale basso dopo un’infinità di tempo).
In contrasto con la reputazione dei 2 tecnici si evidenzia da subito una gara molto tattica e bloccata ma non priva di occasioni: dopo soli 50” Icardi tenta di sorprendere il portiere avversario con un tiro centrale da centrocampo e al quarto d’ora l’altro capitano si fa notare spingendo l’estremo difensore nerazzurro a negargli il gol con un ottimo volo su tiro a giro; purtroppo da quel momento la prima frazione scorrerà fra la sostituzione di Maksimovic per Hamsik (che rispedirà Callejon al suo ruolo originale), le ammonizioni di Brozovic (in sicura diffida), il gol annullato per fuorigioco del esterno croato, parate facili di entrambi i portieri, attacchi confusionari e inconcludenti da ambo le parti, il salvataggio decisivo sulla linea di Koulibaly sul centravanti avversario a Meret battuto.
Al ritorno sul terreno di gioco (non in ottime condizioni) il confronto si innervosisce sempre di più fra i cartellini gialli per Valero e Allan, Albiol (entrambi che salteranno il prossimo match in casa con il Bologna) e degli ottimi interventi dello sloveno contrapposti a quelli del difensore maliano in maglia azzurra con intervalli dovuti solo ai cambi: Vecino, Balde, Martinez per Valero, Perisic, Mario e Mertens, Ghoulam per Milik, Rui…sembra uno dei classici match avviati sullo 0-0 ma il peggio deve ancora venire.
Mancano 10 giri di lancetta ma dal fischio d’avvio il pubblico milanese sta intonando cori razzisti ad indirizzo di Koulibaly che, a quel punto, perde le staffe ed applaude platealmente Mazzoleni dopo essere stato ammonito per un fallo su Politano lanciato in contropiede dando l’inizio alla corrida che durerà fino al fischio finale: Meret para ancora su Icardi tenendo a galla isuoi, Handanovic e Asamoah fanno muro assieme per salvare la propria porta nel recupero da Insigne e Zielinki e sul seguente ribaltone di fronte proprio il neo-entrato Balde crossa per “El Toro” Martinez che sfrutta un velo del suo capitano oltre ad una deviazione partenopea per trafiggere al volo gli avversari sbloccando il risultato ancora al 91° (saranno 3-4 volte che ciò accade su quella sponda del naviglio in questa stagione)…il bollente finale vede il capitano azzurro espulso per un calcio rifilato a palla lontana ancora a Keita ma forse era meglio espellere entrambi per scorrettezze reciproche unita all’ammonizione del marcatore per essersi tolto la maglia.
Al fischio finale gli ospiti accerchiano la squadra arbitrale a cominciare da mister Ancelotti per comprendere il motivo di certe decisioni ma gli animi si scaldano ancora di più nel tragitto che porta agli spogliatoi soprattutto per la mancata sospensione della contesa nel primo tempo da parte della procura federale a causa dei cori razzisti verso il difensore africano e partenopeo.
L’Inter ha vinto riaprendo la lotta per le prime posizioni, il Napoli esce ridimensionato e con un bottino pesantissimo da pagare oltre che perde un punto sulla Juventus ma forse sarebbe arrivato il momento di affrontare seriamente il problema della mancanza totale di cultura sportiva nel nostro paese perché i cori da sfottò fra città e club rivali sono tranquillamente accettabili e fanno parte del gioco, ma la discriminazione fra le razze e i colori, l’inneggiamento delle tragedie non lo sono altrettanto…