MILAN, ITALY - NOVEMBER 20: Cristian Ansaldi of FC Internazionale in action during the Serie A match between AC Milan and FC Internazionale at Stadio Giuseppe Meazza on November 20, 2016 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)
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MILANO – Siamo nell’inverno del 2016: nella fredda estate precedente l’Italia è crollata nei quarti degli europei in Francia ai rigori contro la Germania (prima volta che veniamo eliminati da loro, e non sul campo), Trump è appena divenuto presidente degli USA a seguito di almeno 2 mandati di Obama, fra una settimana cadrà l’ aereo in cui moriranno molti giocatori brasiliani della Chapecoense di ritorno da una trasferta, tra 2 soli anni la maturità scolastica verrà rivoluzionata dalle nuove riforme, 5 mesi dopo inizierà la serie di Sky Atlantic “1993” dedicata agli anni di Tangentopoli e su Canale 5 torna Giulia Michelini nel ruolo della mafiosa più amata dagli italiani: Rosy Abate, la regina di Palermo.
Il calcio italiano ormai vede un, quasi, totale monopolio della Juventus da 6 stagioni a li’ mentre sono ormai lontani i bei tempi del calcio nobile milanese: quando, la sera del 20/11/2016 si arriva alla XIII° giornata con il derby Milan-Inter in posticipo, la situazione è molto diversa da come si era abituati a vederla…per la prima volta nella storia i presidenti sono entrambi stranieri e asiatici (il cinese Li e l’indonesianoThohir) mentre in panchina troviamo Montella contro Pioli (subentrato a De Boer in avvio di annata a causa di un inizio disastroso) con i nuovi capitani Abate e Icardi agli ordini del signor Tagliavento intanto che in campo abbiamo un buon numero di nazionali (Donnarumma, Abate, De Sciglio, Bonaventura e D’Ambrosio, Candreva) oltre che di stranieri pure se di livello non eccelso (Kucka, Suso, Bacca, Jiang avversi a Handanovic, Miranda, Medel, Ansaldi, Brozovic, Kondogbia, Joao Mario, Perisic); si registrano 77.000 presenti e spettacoli pirotecnici pure in una serata fredda come quella, un pubblico simile andrebbe onorato da una gara bella, aperta, combattuta fino al fischio finale magari con 2 moduli offensivi e vogliosi di dare spettacolo…
Gli assetti sono la migliore descrizione dei 2 mister: 4-3-3 in contrasto a 4-2-3-1 per una disputa da giocare senza troppi tatticismi fino al termine attacchi contro difese…
Da subito gli ospiti prendono in mano il pallino del gioco subito e si rendono pericolosi con Perisic in almeno 3 occasioni mancando però la porta di poco soprattutto su corner intanto che Kondogbia è Kucka sono i primi ammoniti della serata; il Milan è lento ma tatticamente perfetto e riesce a finire la frazione in crescendo prima con un’ottimo intervento di Handanovic su Suso ma l’attaccante rossonero a fame di gol e al 42° porta in vantaggio i suoi grazie ad una palla recuperata da Kucka: stop dal vertice destro dell’area e parabola a giro sull’altro palo.
L’avvio di ripresa è al cardiopalma: De Sciglio e Ansaldi si guadagnano il cartellino giallo per falli duri ma di gioco intanto che fra il 53° e il 58° prima Candreva pareggia con un bolide dai 25 metri che s’infila sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di Donnarumma e poi Suso riporta i suoi in vantaggio entrando in area, scartando Miranda e incrociando rasoterra dall’altra parte…sembra ormai una partita pazza, i centrocampi non esistono quasi più e i reparti si scontrano senza paura minuto dopo minuto convincendo gli allenatori a mescolare le carte per cercare di sfoggiare il colpo decisivo: Nagatomo e Fernandez entrano per Ansaldi e Bacca a mezz’ora dal termine anticipando l’ingresso di Jovetic (subito finito sul taccuino dei cattivi) , Murillo e Lapadula al posto di Brozovic, Medl e Niang nell’ultimo quarto d’ora…siamo ormai all’88° quando Pasalic rimpiazza Bonaventura e il IV° uomo segnala 4 minuti di recupero con i 2 schieramenti modificati verso un 4-4-2 e un 4-2-3-1 ancora più offensivo, sembra finita ma al 92° l’Inter si procura un corner e in mischia il pallone finisce a Perisic che deposita in rete per il 2-2 conclusivo venendo anche ammonito per essersi tolto la maglia.
A fine gara vi sono tanti applausi per una partita tesa e tirata fino all’ultimo proprio come sarà il ritorno (finito ancora 2-2 con rimonta nel recupero a parti inverse) a compenso del pubblico da grandi occasioni ma a fine anno vi saranno solo molti fischi da tutte e 2 le sponde del naviglio: le compagini si adageranno rispettivamente al VI° e VII° posto con un terribile declino negli ultimi mesi che le estromettera’ dalle coppe, in coppa nazionale saluteranno ai quarti contro le future finaliste Juventus e Lazio, i rossoneri vinceranno la Supercoppa Italia ai rigori ancora con i piemontesi e i nerazzurri chiuderanno il girone di Europa League da ultimi dietro a Southampton, Hapoel Beer Sheva, Sparta Praga stupendo tutti in negativo.
Torneranno mai i tempi in cui queste 2 società dominavano Italia, Europa, Mondo senza doversi ridurre a puntare tutto nella stracittadina?
Sediamoci e aspettiamo di rispondere a questa domanda…

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