
ROMA – È arrivato da poco l’autunno del 1986 e fra 5 giorni si festeggia Halloween: sono passati appena 4 mesi da quando l’Italia ha fallito ai mondiali in Messico venendo eliminata dalla Francia negli ottavi di finale, l’Argentina si è laureata campione del mondo per la II° volta nella storia, i Genesis hanno appena inciso “Invisible Touch”, sulla Rai la serie più seguita è “La Piovra” (sceneggiato ambientato in Sicilia con il tema della Mafia avente come protagonista Michele Placido nel ruolo del commissario Corrado Cattani) e la Serie A sta diventando sempre di più il torneo in cui milita il maggior numero di campioni del pianeta.
Per il VII° turno di campionato i 2 club che si prendono la ribalta sono Roma-Napoli e Juventus-Inter (bianconeri e azzurri in vetta a pari merito, giallorossi e nerazzurri a rincorrere per la zona coppe dopo essere state tutte protagoniste assolute nell’annata passata): a bordo campo troviamo, oltre ai nuovi tecnici Eriksson e Bianchi, i presidenti Viola con Ferlaino mentre i capitani sono Conti opposto a Maradona agli ordini del direttore di gara Redini…in campo è una sequenza di grandi giocatori italiani tipo Tancredi, Nela, Desideri, Giannini, Pruzzo da un lato con Ferrara, Bagni, De Napoli, Carnevale dall’altro mentre gli stranieri sono rappresentati da Berggreen, Boniek avversi a Maradona stesso.
I moduli sono perfettamente compatibili con la scuola tattica nazionale precedente e futura: 4-5-1 a zona totale e 4-4-2 di controgioco con marcature a uomo ferree…da subito si vede che il Napoli ha più iniziativa con Giordano e Maradona che fanno impazzire la coppia Righetti-Baroni non dando punti di riferimento oltre a rendersi pericolosi con 2-3 tentativi bloccati comunque da Tancredi mentre la Roma mette in mostra un ottimo centrocampo con Pruzzo che però non riesce a pungere più di tanto perché controllato a vista da Bruscolotti con Ferrario tenendo il risultato inchiodato sullo 0-0 all’intervallo.
Al ritorno in campo Oddi sostituisce un claudicante Nela ma al I° minuto di gioco arriva la svolta: Giordano scappa sulla sinistra, converge verso il centro e serve “El pibe de oro” che stoppa di petto e calcia di controbalzo sotto le gambe del portiere per lo 0-1 appena 5 rintocchi prima dell’ingresso di Volpecina per Ferrario; da allora la Roma si getta all’assalto cercando di pareggiare in tutti i modi ma Garella è insuperabile su Pruzzo, Conti, Giannini e se non ci arriva lui ci pensano i difensori in barriera o mischia a salvare sulle punizioni e i corner di Desideri oppure Boniek…quando mancano 20 giri di orologio i padroni di casa passano al 4-4-2 con l’innesto del giovane attaccante Agostini per lo svedese Berggreen ma la situazione non cambia, anzi, negli ultimi minuti i giallorossi accusano un importante calo fisico che li porta a rischiare più il raddoppio avversario che il riequilibrio; all’80° Carnevale rileva il capitano azzurro e all’86° Pruzzo protesta così ferocemente per un mancato fischio a suo favore da guadagnarsi il rosso diretto ma la sua foga non si placa neanche dopo (uscendo dal campo prende a calci il materiale di un fotografo e litiga con quest’ultimo).
Quando arriva il fischio finale i 40.000 partenopei (su 80.000 spettatori totali) giunti nella capitale possono sfogare tutto il loro giubilo per una squadra che ha iniziato da 2 anni a riscrivere la sua storia (ponendo, oltretutto, fine a un digiuno di vittorie nella capitale durato 11 stagioni) mentre i romanisti avranno molto da riflettere dopo un ciclo di 7 anni che li aveva visti grossi protagonisti.
A fine anno sotto il Vesuvio si festeggeranno il I° storico scudetto davanti all’Inter e la III° Coppa Italia davanti all’Atalanta (il Napoli sarà il primo club non settentrionale a riuscire nel “double” nazionale) a fronte di una Coppa Uefa lasciata nel turno d’apertura contro il Tolosa dagli 11 metri…in riva al Tevere sarà una stagione molto negativa: VII° posto in campionato con 2 soli punti nell’ultime 7 gare e mancato accesso in Europa (con evidente esonero del mister svedese in favore del suo vice Sormani), eliminazione agli ottavi di coppa nazionale a causa del gol in trasferta contro il Bologna, uscita al turno iniziale di Coppa delle Coppe contro il Real Saragozza ai rigori (stesso destino dei napoletani in Francia).
L’avvenire sarà ancora roseo per questa gara? Chi può dirlo…